È stata presentata oggi ufficialmente l’edizione 2019 della campagna natalizia “Offri un caffè buonissimo”, ideata da A.B.C. – Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo onlus, nata per sostenere i progetti di A.B.C. che da quasi quindici anni esiste per i bambini, nati con gravi malformazioni, che devono affrontare lunghi e ripetuti interventi chirurgici all’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste e per i loro genitori.

Visto il successo ottenuto l’anno scorso, quest’anno l’impegno è stato più che raddoppiato, con oltre 160 esercizi pubblici e commerciali (80 nel 2018) che da oggi e fino a fine gennaio 2020 parteciperanno a quella che si configura come una vera e propria corsa alla solidarietà. In questo periodo la cittadinanza e  i turisti (sono sei gli alberghi cittadini che supportano la campagna) saranno invitati a lasciare in dono, in una cassetta riconoscibile grazie alla personalizzazione con l’immagine della campagna e ospitata negli esercizi pubblici e commerciali che hanno aderito, il corrispettivo di un caffè per sostenere uno dei progetti di A.B.C.: un gesto semplice che può però dar forma a un sostegno concreto per la vita di tante famiglie e che permette di creare valore sociale nella comunità.

A fianco dell’Associazione, una rete molto estesa di federazioni: da Fipe, Confcommercio e Federalberghi Trieste fino all’Associazione Caffè Trieste, Solidarietà Trieste. Tutti presenti nella conferenza stampa per mostrare attivamente la loro vicinanza al progetto: da Antonio Paoletti, Presidente Confcommercio Trieste a Giusy Battain, Direttore A.B.C. – Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo onlus, Bruno Vesnaver, Presidente FIPE Trieste, Fabrizio Polojaz, Presidente Associazione Caffè Trieste, Felice Fulio Bragoni, Presidente Solidarietà Trieste.

 

Il cuore dell’iniziativa: un progetto per “Sentirsi a casa” 

E quest’anno, più che mai, le persone potranno toccare con mano il risultato della loro generosità. Le donazioni raccolte, infatti, saranno destinate alla ristrutturazione della quarta Casa A.B.C., ricevuta come lascito testamentario grazie alla scelta di una donatrice. Il piccolo e funzionale appartamento si trova nella zona centrale di Trieste e permetterà all’associazione di rispondere gratuitamente ai bisogni di ospitalità di ulteriori trenta (30) famiglie – in aggiunta alle novanta (90) che già sostiene -, provenienti da tutta Italia e che si rivolgono ad essa perchè i loro bambini, nati con malformazioni, devono affrontare complessi e lunghi percorsi chirurgici all’interno dell’Ospedale materno infantile Burlo Garofolo.

Numerosi piccoli pazienti, per i complessi percorsi chirurgici che devono affrontare, si trovano a vivere, oltre alla difficoltà del ricovero, anche il disagio di una o più trasferte prolungate lontani da casa, visto che molti arrivano da tutta Italia.

Il cuore dell’iniziativa resta, dunque, il progetto “Sentirsi a casa” per l’accoglienza delle famiglie. Per queste famiglie A.B.C. attualmente mette a disposizione gratuitamente già tre alloggi a Trieste, ai quale si aggiungerà quello in via di ristrutturazione. L’azione di A.B.C. permette così di sgravare i genitori da un peso non solo organizzativo, ma soprattutto emotivo. Forte è la convinzione che la cura clinica non possa prescindere dalla cura degli aspetti emotivi e psicologici. Le Case A.B.C, infatti, oltre ad essere uno spazio in cui trascorrere il periodo del ricovero, sono un nido, un luogo in cui sentirsi famiglia e potersi ricaricare. L’obiettivo è che i genitori e il loro bambini si sentano accolti e percepiscano che qualcuno sta pensando ai loro bisogni, che esiste una rete di sostegno intorno a loro.

 «Tante realtà differenti si sono messe insieme a sostegno di questa campagna e si sono unite con entusiasmo intorno a un obiettivo comune, dietro al quale si cela una profonda progettualità che mette al centro sempre il bambino e la famiglia. Lo scorso anno la solidarietà di esercenti e cittadini è stata straordinaria, superando tutte le nostre iniziali aspettative. Ci ha permesso di aprire le porte di una Casa A.B.C. per un intero anno. Ma le richieste sono ogni anno sempre di più, per questo è necessario aprire una quarta Casa A.B.C. I lavori di ristrutturazione partiranno a breve e contiamo di terminarli fra marzo e aprile 2020. Con “Offri un Caffè Buonissimo” ognuno di noi può essere parte attiva e integrante di questa rete e, attraverso un dono anche minimo come il valore di un caffè, può partecipare ad un progetto di ampio respiro che ha un impatto cittadino e nazionale, visto che i beneficiari arrivano da tutta Italia, a sottolineare la centralità di Trieste in ambito pediatrico» sottolinea Giusy Battain, Direttrice di A.B.C.

 

 

Imprenditoria e solidarietà

L’obiettivo di questa seconda edizione di “Offri un caffè buonissimo” era quello di riuscire a coinvolgere almeno cento (100) esercizi pubblici cittadini, obiettivo ampiamente superato perchè ad oggi sono quasi centosessanta (160) tra caffè, ristoranti, alberghi, ma anche negozi di abbigliamento, ottici, profumerie, fioristi e molti altri ancora, che hanno dato la propria adesione all’iniziativa dando dimostrazione di grande sensibilità, anche in virtù della vicinanza con le festività natalizie. La quasi totalità degli aderenti alla prima edizione ha rinnovato il proprio supporto. Alla rete si aggiungono i supermercati Bosco e il centro commerciale Montedoro di Muggia. Resta aperta la possibilità di aderire per coloro che non l’hanno ancora fatto, scrivendo a FIPE Trieste.

«La sensibilità dimostrata dagli esercenti anche quest’anno e testimoniata dalla massiccia partecipazione all’iniziativa, mi rende orgoglioso. Tanti piccoli gesti consentiranno di dare un altro supporto concreto a una realtà come A.B.C. che offre un aiuto fondamentale ai genitori dei piccoli pazienti e che, per quanto ci riguarda, continueremo ad aiutare a crescere di anno in anno, consentendo così alla onlus di dare risposte a una platea sempre più ampia di famiglie» ha sottolineato Bruno Vesnaver, Presidente Fipe Trieste.

«Continuiamo a sostenere quest’iniziativa – ha spiegato da parte sua il presidente di Confcommercio, Antonio Paoletti –  in quanto espressione di continuità con altre iniziative analoghe, promosse in questi anni dalla nostra associazione e rese possibili grazie al supporto delle nostre imprese e che hanno avuto una marcata connotazione di solidarietà e impegno sociale. Per Confcommercio abbinare imprenditoria e solidarietà, al di là dell’etica, significa anche cercare di contribuire concretamente al miglioramento del contesto sociale che incide non poco anche sulle dinamiche del tessuto produttivo e della fruibilità sociale di un territorio».

 

Gli altri partner della rete

Associazione Caffè Trieste. «Mi piace sottolineare che in occasione della sesta edizione del Trieste Coffee Festival (27 ottobre – 3 novembre 2019) la nostra città si è confermata essere la “Capitale del caffè”. Siamo soddisfatti che ABC olus abbia confermato la sua presenza tra i partner della nostra manifestazione e siamo onorati di poter “aiutare chi aiuta”. Offrire un caffè all’ospite è un gesto spontaneo, così come la nostra scelta di continuare ad appoggiare questa iniziativa che si basa proprio sul caffè per dare una degna accoglienza a chi viene a Trieste in cerca di aiuto”» ha ricordato il Presidente Fabrizio Polojaz.

Solidarietà Trieste. «Solidarietà Trieste sostiene da tempo l’impegno di A.B.C. per i piccoli pazienti e per le loro famiglie, mettendo a disposizione dell’Associazione uno spazio operativo all’interno di Confindustria Venezia Giulia. Inoltre, anche Solidarietà Trieste ha deciso di partecipare alla rete che supporta il progetto della nuova Casa A.B.C., contribuendo alle spese di ristrutturazione; con la convinzione che, come dimostra il lavoro di squadra di questa iniziativa, attraverso la collaborazione di diverse realtà si possono raggiungere importanti risultati» ha ricordato in conclusione il Presidente Felice Fulio Bragoni.

 

Condividi “Offri un caffè buonissimo”: #uncaffexABC è l’hashtag che può essere utilizzato per condividere foto e pensieri intorno alla campagna.

 

testi: Comunicato Stampa – foto: Luca Valenta / ©Instart

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