Dopo altre realtà teatrali triestine (Rossetti, Contrada, Sloveno, …) anche il Verdi “fa la sua mossa” e svela finalmente le sue proposte per la ripresa. Uu altro importante tassello nella bella e forte reazione della città al virus, che -come ha sottolineato il sindaco Roberto di Piazza nel corso della conferenza stampa- ha saputo rialzare la testa e tornare “attiva” dopo il lockdown con grande velocità, con quindi ripercussioni molto minori di quelle di altre città anche più famose e turistiche.

Una ripresa, quella del Verdi, che -com’è ormai prassi per la cultura tutta nei tempi del Covid- procederà su due binari ben saldi: una forte preseveranza nella propria azione di divulgazione unita ad una responsabile cautela di fronte alle innumerevoli incognite che il virus ancora ci pone per il futuro.

Da questo connubio la prima importante scelta:quella di modificare la sala principale, con un palco molto avanzato che riduce la capienza e la limita a 550 spettatori, in completo rispetto delle norme Covid attualmente vigenti. La secona è quella di partire proponendo attività solo per il periodo autunnale (dal 13 settembre al 2 gennaio 2021), con una seconda parte da definire e rivelare in futuro, per meglio seguire e adattarsi alla nuove eventuali disposizioni di sicurezza che il Covid imporrà nel tempo. Alternativo anche il modo di pensare la stagione, con sei concerti che verranno tutti proposti in turno unico e senza intervallo, sempre la domenica alle 18 (tranne l terzo, che avrà luogo il venerdì alle 20.30).

Si inizia il 13 settembre con l’Orchestra e il Coro della Fondazione Verdi (diretto da Francesca Tosi), in un concerto che vedrà protagonsiti il soprano Maria José Siri e il tenore Marcelo Alvarez diretti dal Maestro Francesco Ivan Ciampa. Tutto lirico il programma, con arie e pagine sinfoniche tratte da Verdi, Cilea, Massenet, GIordano e Puccini.

Il 27 settembre sarà di casa Sergej Krylov nel doppio ruolo di Direttore e Konzertmeister. Dirigerà l’Orchestra della FOndazione in un programma molto vario che spazierà tra i mondi descritti da Čajkovskij, Mendelssohn-Bartholdy, Rossini e Paganini.

Cambio di giorno e orario per il terzo concerto, che venersì 9 ottobre riporterà a Trieste il concerto che avrebbe dovuto essere eseguito in aprile. Calcheranno quindi finalmente il palco la pluripremiata pianista Mariangela Vacatello e il Maestro Julius Kalmar, protagonisti -per la prima volta al Verdi- di un’esecuzione con l’Orchestra della Fondazione che si muoverà tra Čajkovskij (Capriccio italiano in la maggiore op.45) e Ludwig Van Beethoven (Quarto concerto in sol maggiore per pianoforte op.58 e Terza sinfonia in mi bemolle maggiore op.55 “Eroica”: omaggio del Teatro al genio di Bonn nell’anno del 250° anniversario della sua nascita).

Altro recupero della stagione scorsa il 25 ottobre, con il Maestro Fabrizio Maria Carminati che assieme all’Ars Trio di Roma (vincitori del Concorso Internazione Premio Trio di Trieste nel 2001) proporrà un suggestivo programma che avrà come portata principale il Concerto in do maggiore op.56 di Ludwig Van Beethoven, con antipasto e contorno -rispettivamente- firmati Michele Dall’ongaro e Ottorino Respighi. Il concerto verrà poi riproposto il 29 ottobre anche al Verdi di Pordenone, con un parziale cambio di programma che vedrà le opere di Respighi sostituite dalla Quarta sinfonia in si bemolle maggiore op.60 di Beethoven.

Il 15 novembre debutterà al Verdi la giovanissima direttrice M° Nil Venditti, che nel 2015 a soli vent’anni si è aggiudicata il Premio Abbado. Molto impegnativo il programma scelto e che la vedrà proporre assieme al grande violoncellista Mario Brunello la Danze ungheresi di Brahms, il Concerto per violoncello e orchestra in la minore, trascrizione di Gaspar Cassadò dala SOnata Arpeggione D.821 di Schubert e la Quinta sinfonia in mi minore op.64 di Čajkovskij.

Il calendario concertistico autunnale si chiuderà il 22 novembre com il M° Gianluigi Gelmetti e un programma che troverà al centro lo splendido Requiem di Gabriel Fauré.

Ovviamente non potrà mancare l’opera in un cartellone del Verdi, nemmeno in una stagione parziale e a suo modo unica come questa. Terminata la parte concertistica, tra dicembre e gennaio sarà quindi la volta di due classici intramontabili, particolarmente conosciuti e amati: La Traviata di Giuseppe Verdi e Il lago dei cigni di Čajkovskij.

In merito all’acquisto dei biglietti, la situazione di capienza limitata impedisce per il momento di strutturare una campagna abbonamento come di consueto ma è attiva già la oggi la vendita dei biglietti singoli e di convenienti pacchetti per tutti i sei concerti della stagione. Gli abbonati alla Stagione SInfonica e a quella Lirica/Balletto 2019/2020 hanno inoltre la possibilità di acquistare tali biglietti utilizzando i voucher abbonamenti. Per gli abbonati è inoltre a disposizione una casella e-mail specifica ( abbonati@teatroverdi-trieste.com ) per qualsiasi informazione o chiarimento.

Luca Valenta /©Instart

 

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