Un mix di belle sensazioni, quello che si è potuto vivere ieri nella presentazione ufficiale del passaggio triestino di “Casanova Opera Pop”, in scena al Politeama Rossetti il 2 e 3 marzo. Nella sempre accogliente Sala Bartoli si sono prestati alla curiosità del pubblico Red Canzian, la moglie Beatrice e parte del cast, per più di un’ora di storia sulla genesi dello spettacolo, gradevoli aneddoti domande e risposte.

La cosa più importante trasparsa da tutti è l’enorme passione per il lavoro svolto assieme. Non a caso le parole più usate sono state “famiglia”, “grembo materno”, “divertimento”, “gruppo”: dai racconti di tutti è emerso un profondo amore verso una cosa prodotta tutti assieme, senza disparità di livello o gerarchie, a cui ognuno si è affezionato. Diversi protagonisti hanno sottolineato questa cosa dicendo che è come se questa produzione avesse diviso la loro vita in due parti, in quella che è stata definita scherzosamente AC e DC: Avanti Casanova e Dopo Casanova. O anche Avanti Canzian e Dopo Canzian: da parte di tutti ci sono state parole di elogio per lo storico membro dei Pooh e per il modo in cui ha sempre trattato tutti durante le prove, non da “capo” ma da amico unito dalla stessa passione.

In merito alla genesi dello spettacolo sono state sottolineate le grandi difficoltà iniziali, sorte dalla sfida del produrre un musical così elaborato e complesso in un momento estremamente difficile come quello del Covid: casting e prove sono state realizzate nel periodo di pandemia, per poi proporre lo spettacolo alla riapertura dei teatri. Non di certo il momento migliore, come è stato sottolineato, perché i primi mesi post-lockdown sono stati un periodo in cui i teatri si sono trovati costretti a lavorare “a braccio”, adattandosi ai continui mutamenti delle regole anti-Covid in termini di capienze massime e di dispositivi medici da utilizzare. Con in più moltissime richieste da parte di diverse compagnie e con il rischio di dover riadattare il calendario più e più volte, fattore che ha fermato soprattutto el produzioni più onerose in termini di messa in scena come “Casanova”. La ferma volontà di Red Canzian e del resto della produzione ha però permesso di superare quel momento ed è stata ripagata dal successo che il musical sta riscuotendo in questi mesi (sold out in tutte le date realizzate e programmate finora, con la necessità di aggiungere ulteriori repliche in diverse città). Oltre all’interesse internazione, con piani per portare lo spettacolo oltreconfine e addirittura fuori dall’Europa.

In merito a ciò l’incontro è stata anche l’occasione per fare il punto della situazione musical italiani. E’ stato sottolineato come sia molto spesso difficile realizzare opere di questo tipo in Italia, non per poca iniziativa dei musicisti ma per le difficoltà nel trovare produttori e finanziatori (nel caso di “Casanova” è la famiglia di Red Canzian a ricoprire direttamente quei ruoli). Anche nei casi in cui un musical trova la sua via verso i palchi nazionali, è molto difficile riesca a farsi strada fuori dal nostro paese. “Casanova” diventa quindi molto importante in tal senso, perché potrebbe fare da apripista per invertire questo trend: non solo ha già solidi contatti per approdare a breve in altri stati ma lo farà con il cast originale e in italiano, quindi evitando traduzioni e arrangiamenti. Un ottimo primo passo, nella speranza che inizi a passare il messaggio che il musical italiano non è né morto né tantomento inferiore alle produzioni più blasonate, come quelle inglesi.

Insomma, quello in Sala Bartoli è stato un appuntamento estremamente gradevole che si è rivelato molto più di una conferenza stampa e che ha saputo trasmettere tutto quel senso di passione, amore e unità che il cast ha certamente provato in tutte le fasi della creazione dell’opera. E che è stato ben riaffermato dai momenti conviviali alla fine dell’incontro, in cui tutti i protagonisti si sono prestati a chiacchiere, autografi e selfie con il pubblico entusiasta.

Luca Valenta / ©Instart

 

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