Vino, musica e memoria. Questa potrebbe essere l’efficace sintesi del concerto inaugurale della XII stagione di Enoarmonie, la fortunata formula d’intrattenimento concertistico ideata dal Maestro Andrea Rucli, che sposa la musica con, mi si passi l’abusata definizione, le eccellenze del territorio, come la viticoltura friulana, in questa occasione rappresentata dall’azienda Jermann di Ruttars di Dolegna del Collio, che nei suoi locali ha ospitato il concerto.

Il Concerto inaugurale per la Giornata della Memoria ha visto protagonisti il Trio di Mantova (Paolo Ghidoni al violino, Antonio Mostacci al violoncello e Leonardo Zunica al pianoforte) assieme all’enorelatore Giovanni Bietti, pianista, compositore, musicologo e conduttore della nota trasmissione di Radio3 Lezioni di Musica.

Programma dedicato alla Giornata della Memoria e di conseguenza imperniato su autori in gran parte di origine ebraica, con la sola eccezione di Franz Joseph Haydn.

Apre la serata la prolusione di Giovanni Bietti, che inizialmente ragiona attorno allo stretto legame fra musica e vino, tutti i grandi compositori erano anche estimatori della bevanda di Bacco, per poi arrivare alle sinestesie fra lo Chardonnay 2016 di Jermann e  i due brani iniziali: il Virtuoso Earl Wind Etude after Gershwin/ Embraceable you per pianoforte solo di George Gershwin e il trio Vitebsk Study on a jewish theme di Aaron Copland. Lo Chardonnay infatti è un vino che va studiato nelle sue caratteristiche, che mutano da zona a zona, esattamente come gli studi per un musicista e come quelli presentati stasera, di caratteristiche diverse, essendo l’uno di ascendenza romantica, Gershwin, e l’altro su una melodia ebraica, nonostante la comune origine degli autori.

Earl wind è un grande solo per pianoforte dal sapore virtuosistico e intessuto di una tecnica  pianistica tipicamente tardo romantica,  che il pianista Roberto Zunica interpreta con estrema bravura, mentre il trio di Copland presenta un carattere stridente con una scrittura che destruttura il concetto di tonalità, rendendo questo brano sfuggente e oscuro. Bravi i tre musicisti a renderlo efficacemente in queste sue caratteristiche, grazie anche al loro affiatamento.

Sempre a proposito di vini, è poi la volta del Capo Martino 2015, accostato al celebre Trio n.39 in sol maggiore hob. XV/25 di Franz Joseph Haydn, perché l’uvaggio è mescolanza e sperimentazione, così come lo è la musica di Haydn, che alterna in questo trio il tema in maggiore con quello in minore nell’ambito di una forma di variazione, all’epoca ciò era assolutamente inconsueto, e con legami tematici forti fra il primo tempo Andante e il Finale: rondò all’ongarese. Presto, intervallati da un Poco adagio di assoluta staticità basato su un basso albertino. Bravo il trio di Mantova a scolpire queste caratteristiche formali, con un’esecuzione di particolare leggerezza e trasparenza ed estremamente garbata, specie nell’Andante centrale, valorizzandone anche l’aggraziata malinconia.

La serata si conclude con l’uvaggio rosso Red Angel 2015, basato sul Pinot nero, un vino che storicamente ha subito tante stratificazioni, condividendo così lo stesso destino di Verklärte Nacht op.4 di Arnold Schönberg, qui presentato nella versione per trio di Steuermann, un suo allievo,  dal Trio di Mantova. In questo che può essere considerato un vero e proprio poema sinfonico ispirato all’omonima poesia di Richard Dehmel, si possono osservare gli opposti influssi di Wagner, suoi il cromatismo che ricorda il Tristan und Isolde e le inquiete dinamiche, e di Brahms, con quella elaborazione tematica che coinvolge anche le più piccole cellule del tessuto musicale in un incessante processo di variazione e trasformazione.

L’esecuzione del Trio di Mantova di questa inconsueta versione di Verklärte Nacht dà efficacemente conto delle caratteristiche intrinseche di questa composizione esaltandone la ricorsività tematica  e l’inquietante tessitura cromatica, emozionando così il pubblico di enoarmonie, che tributa a loro, e a Bietti, calorosissimi applausi finali.

Sergio Zolli © instArt

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