Torna a giugno la quarta edizione del Festival del Giornalismo di Ronchi dei Legionari. L’evento sarà presentato sabato 12 maggio, alle 11, nella sala conferenze di villa Vicentini Miniussi, sede del Consorzio culturale del monfalconese. Un appuntamento che, lentamente, sta entrando a gamba tesa nella vita culturale dell’Isontino e punta, con la sempre maggiore qualità di ospiti e di panel di discussione, a diventare punto cardine per quella che è la conoscenza dell’informazione e di coloro che, quotidianamente, stanno dietro ad una scrivania, ad un computer, ad una telecamera. E raccontano non solo il proprio territorio, ma tutto ciò che di bello e di meno piacevole accade attorno a loro. Il mestiere del giornalista, che Montanelli amava bonariamente deridere, è però sempre più in serio pericolo, sia nella sua serietà che nelle modalità in cui viene svolto. Ecco che giunge, sempre più pressante, la necessità di richiamare, per usare un giro di parole, alla professionalità della professione e, al contempo, ad una lettura e visione critica ma più fiduciosa del lavoro dei giornalisti. Da chi produce a chi fruisce, insomma, manca un filo diretto che il Festival, con la sua umiltà ma incessante costanza, cerca di creare. Dal 5 al 9 giugno la Piazzetta Francesco Giuseppe sarà il palcoscenico naturale per i cinque giorni del Festival organizzato dall’Associazione Culturale Leali delle Notizie, durante il quale i numerosi ospiti, più di quaranta, avranno l’opportunità non solo di relazionarsi su determinati temi, ma anche il pubblico avrà modo di interagire e di conoscere giornalisti a livello regionale, nazionale ed internazionale. Il tutto a pochissimi passi dal centro cittadino di Ronchi dei Legionari, nel cuore della Bisiacaria. Un evento imperdibile, che comincia anche a diramarsi su tutto il territorio comunale, puntando anche oltre. Di fatto, la quarta edizione vede non solo la piazzetta ma anche l’auditorium comunale, la saletta di Isa Isontina Ambiente e il Trieste Airport, con la sala espositiva Furio Lauri e la sala conferenze Filippo Zappata. Diciotto gli incontri totali, che si concluderanno sabato 9 con la consegna del premio dedicato alla memoria di Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese uccisa ad ottobre perché svolgeva il suo lavoro di reporter scavando dove, per qualcuno, non avrebbe dovuto indagare. Il premio, oltre ad essere consegnato ad un operatore dell’informazione che ha messo a repentaglio la propria vita e quella della propria famiglia, sarà l’occasione per parlare ancora di libera informazione e di giornalisti minacciati ed uccisi. Perché nel 2018 è ancora difficile fare il giornalista puro in piena libertà.

comunicato stampa

 

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