Siamo arrivati alle diciottesima edizione! Tutte curate con il medesimo entusiamo e grande intelligenza dall’amico direttore artistico Flavio Massarutto. Se c’è una cosa che il pubblico ha compreso in questi anni è proprio che di Massarutto ci si può fidare, anche quando sulla carta le proposte del programma sembravano le più particolari ed estreme (e chi conosce lo sa quanto nel mondo del jazz Flavio sia acuto e perspicace!). Lo hanno sottolineato anche oggi in conferenza stampa l’Assessore alla Vitalità del Comune di San Vito al Tagliamento, Andrea Bruscia, il presidente dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, Fabrizio Pitton e il Direttore dell’ERT, Alberto Bevilacqua. Sottolineando anche la bella sinergia che in queste ultime edizioni si è sempre più affinata.

A causa di sopraggiunti impegni istituzionali – viene giustamnte sottolineato nel comunicato stampa ufficiale – non era presente il Vicepresidente e Assessore regionale alla Cultura e allo Sport, Mario Anzil, che ha inviato un messaggio di saluto: “La nostra visione per la Regione Friuli Venezia Giulia è quella di un luogo che promuove una cultura policentrica e polifonica: San Vito Jazz incarna perfettamente questi ideali, offrendo una varietà di espressioni artistiche che celebrano sia le nostre radici che le innovazioni future. In qualità di Vicepresidente e Assessore regionale alla cultura e allo sport, vorrei rinnovare i ringraziamenti al direttore Flavio Massarutto, all’Amministrazione comunale di San Vito al Tagliamento, all’ERT e a tutti i collaboratori per il costante impegno che ogni anno dedicano all’organizzazione di San Vito Jazz. Sono certo che anche quest’anno sapranno regalarci un’edizione speciale, capace di entusiasmare gli amanti del jazz e non solo.”

Da sempre è proprio caratteristica di San Vito jazz dare spazio alle belle realtà della nostra regione come alle proposte più stuzzicanti del patrimonio jazz internazionale. Si ritorna quindi nuovamente nel mese di marzo come lo scorso anno e, per due concerti, alla tradizionale splendida location del Teatro Arrigoni, che fin dalle prime edizioni della rassegna è riuscita ad affascinare tutti, ma anche al più capiente Auditorium del Centro Civico proprio lì accanto.

Francesco Bearzatti – Foto Luca A. d’Agostino © Phocus Agency

“Restiamo fedeli alla nostra impostazione originaria – così il direttore artistico Flavio Massarutto – e apriamo l’edizione numero 18 con un progetto da noi commissionato a Francesco Bearzatti che si misurerà per la prima volta con un organico per lui inconsueto. Poi saranno protagoniste le donne con il nuovissimo progetto della cantante Sara Zaccarelli e il tributo – firmato Graziella Vendramin per la parte musicale e Valerio Marchi per quella testuale – a Nina Simone, per chiudere con un artista in grande ascesa come il pianista brasiliano Amaro Freitas. Completa il programma un approfondimento sulla figura di Abbey Lincoln attraverso la presentazione dell’ultimo libro di Luigi Onori a lei dedicato”.

San Vito Jazz 2024 si aprirà quindi sabato 2 marzo all’Auditorium con The Peace Concert, il progetto commissionato dal Festival al sassofonista pordenonese Francesco Bearzatti. Con lui sul palco un “doppio quartetto”, quello composto da lui stesso, Federico Casagrande alla chitarra, Alessandro Turchet al contrabbasso e U.T. Gandhi alle percussioni, e il Quartetto d’Archi Arrigoni con Giovanni Di Giorgio e Domenico Mason al violino, Jessica Orlandi alla viola e Federico Covre al violoncello. The Peace Concert è una suite in quattro movimenti in cui Bearzatti conduce il pubblico nel suo universo musicale fatto di citazioni e di ricordi che spaziano da Gershwin ai Radiohead, dal rock progressive a Charlie Haden, passando, ovviamente, per tutto quanto è jazz. Una serata realizzata ad hoc davvero da non perdere.

Giovedì 7 marzo alle 18 la Biblioteca Civica di San Vito ospiterà la presentazione del libro Abbey Lincoln, una voce ribelle tra jazz e lotta politica. L’autore, il critico e storico del jazz Luigi Onori, dialogherà con il direttore artistico Massarutto per raccontare la vita della cantante di Chicago che ha attraversato una stagione fondamentale, quella dei diritti civili, della storia contemporanea americana e non solo. L’ingresso è libero.

Due giorni dopo, sabato 9 marzo, ancora un’altra donna afroamericana sarà protagonista del secondo concerto del cartellone 2024. Al Teatro Arrigoni andrà in scena My name is Nina, a portrait of Nina Simone, uno spettacolo tra musica, parole e immagini per raccontare Nina Simone la donna, l’artista e la combattente, attraverso aneddoti, brani originali e pezzi di altri autori che Nina cantava nei suoi concerti. Sul palco a dare voce a Eunice Kathleen Waymon – questo il vero nome della cantante nativa del North Carolina – ci sarà Graziella Vendramin, anche impegnata alle percussioni, accompagnata dal narratore Valerio Marchi, da Alessandro Scolz al pianoforte, da Romano Tedesco al contrabbasso e da Emanuel Donadelli alla batteria.

In rapida ascesa è la carriera di Sara Zaccarelli, giovane e talentuosa cantante emiliana che assieme al Soul Train composto da Matteo Benvenuti (chitarra elettrica), Mecco Guidi (tastiere), Massimo Zanotti (trombone e voce), Gabriele Bolognesi (sax), Alessandro Cianferoni (basso) e Daniele Cianferoni (batteria), darà vita sabato 16 marzo al Teatro Arrigoni a una serata che, partendo da Aretha Franklin, passerà da Solomon Burke, Sam Cooke, Ray Charles per approdare infine alle sonorità di Amy Winehouse e ai caldi ritmi della Big Easy, New Orleans.

Si ritorna all’Auditorium per la chiusura della rassegna con l’ospite internazionale del 2024. Sabato 23 marzo direttamente da Recife, in Brasile, giungerà il pianista e compositore Amaro Freitas, astro nascente del jazz carioca e internazionale che proporrà il suo approccio assolutamente originale alla tastiera. Il 32enne brasiliano si è già fatto conoscere in tutto il Mondo e ha ricevuto anche le lodi di un maestro di casa nostra, Stefano Bollani, che lo ha voluto tra gli ospiti della trasmissione tv di RaiTre, Via dei Matti n° 0. Un concerto e delle sonorità tutte da scoprire.

Le serate avranno inizio alle ore 21. I biglietti d’ingresso sono fissati in 15 euro per The Peace Concert e Amaro Freitas, e in 10 euro per My name is Nina e Sara Zaccarelli & The Soul Train. Il prezzo dell’abbonamento ai quattro concerti è di 40 euro. Confermato anche quest’anno il biglietto speciale a 5 euro riservato agli studenti di Conservatori e scuole di musica.

La campagna abbonamenti si terrà presso l’Ufficio IAT da mercoledì 14 febbraio a domenica 25 febbraio, mentre da mercoledì 28 febbraio è prevista la vendita dei biglietti dei singoli concerti sia al punto IAT sia online su ertfvg.vivaticket.it. Gli orari dell’Ufficio IAT: mercoledì e giovedì dalle 15.30 alle 18.30; venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.

San Vito Jazz è organizzato dall’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e dal Comune di San Vito al Tagliamento con la collaborazione di Fondazione Luigi Bon e Rai Radio3, e il sostegno di ATAP.

Sì, possiamo proprio sottolinearlo, San Vito Jazz entra di diritto nella vita adulta!

Luca d’Agostino © instArt e Comunicato Stampa ERT

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