«Se vi dicono che la transizione ecologica sarà una cosa semplice, vi stanno imbrogliando. Come disse J. F. Kennedy annunciando la missione sulla luna, lo facciamo non perché è facile, lo facciamo perché è difficile». In «Antentati & figli», terza puntata della serie La fabbrica del mondo, Marco Paolini  e Telmo Pievani esplorano il rapporto tra evoluzione del genere umano e tecnologia, mentre nel mondo surreale di Marta Cuscunà i corvi meccanici parlano di inquinamento prodotto dagli allevamenti bovini e carne sintetica.

In questo genere ibrido tra teatro, divulgazione scientifica e giornalismo, Marco Paolini incontra la giornalista economica Loretta Napoleoni. i due, lavorando a maglia, parlano di reti, gruppi e del futuro del pianeta Terra, il nostro ‘nido’, l’ecosistema che dovrebbe tutelare i giovani per garantire la continuità della specie.

Con i racconti di Paolini e Pievani il tema dell’evoluzione si espande toccando quello degli antenati, alla ricerca della spiegazione del motivo per cui l’homo sapiens è rimasto l’unica specie umana. Paolini racconta la scoperta di una tecnologia speciale: il gioco del ‘discorso, con cui inventare storie per tenere a bada i più piccoli e per affrontare e stupire i grandi. Un gioco straordinario che ha permesso a homo sapiens di affrontare e sconfiggere tutti quelli che ha incontrato lungo la strada.

Il siparietto tra l’anziano manutentore della Fabbrica del mondo, Noè, e la musa innamorata Gaia introduce i temi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, mentre quello con il rapper Luca De Stasio, in arte 4life, ironizza sul target difficile da raggiungere per questo tipo di argomenti, quello dei giovani.

Mariana Mazzucato, economista italo-americana, parla di tecno-economia e della necessità che lo Stato torni a essere forza propulsiva dei processi economici e dell’utilizzo degli aiuti finanziari al mercato come leva per poter obbligare i privati ad aderire agli obiettivi ecologici o sociali che ci siamo dati.

Il viaggio tra evoluzione e tempo presente prosegue con gli interventi sul genoma di Pievani e la convocazione degli ‘antenati di Paolini invitati per un confronto sul rischio dell’estinzione della specie ad ascoltare Noam Chomsky, l’uomo che ha inventato la grammatica universale che tiene insieme tutti i linguaggi, intervistato da Telmo Pievani. Il dialogo con Chomsky parte dal nesso tra giustizia sociale e crisi climatica, arrivando a parlare di negazionismo, movimenti green che partono dal basso e sull’ipocrisia delle multinazionali e delle relative operazioni di green washing, per concludere con una critica ai super ricchi che vogliono conquistare lo spazio.

Marta Cuscunà e i suoi corvi meccatronici portano lo spettatore nelle oscure atmosfere di un mondo simbolico, dove l’avidità e il potere delle Big Oil mette a rischio l’intera specie. Una specie, quella umana, affaticata ma interconnessa, che mai come ora deve essere capace di imparare dai propri errori e dalla propria evoluzione per evitare l’estinzione come racconta Marco Paolini con “La morte di Adamo”.

Noè, simbolo dell’umanità, eternamente innamorato di Gaia, la nostra Terra, chiude la puntata sul tetto della Fabbrica del Mondo. Una danza che annuncia la nuova vita, un ballo di speranza per continuare a darci da fare perché il lavoro di manutenzione della Fabbrica del Mondo è solo all’inizio.

Comunicato stampa

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