MARTEDI 13 MARZO A UDINE E GIOVEDI’ 15 MARZO A PORDENONE
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “I DUE PASOLINI. RAGAZZI DI VITA PRIMA DELLA CENSURA”
NEI DUE TEATRI CITTADINI, GIOVANNI DA UDINE E VERDI, LA STORIA DEL LIBRO PER IL QUALE PASOLINI E GARZANTI FURONO IMPUTATI DI PUBBLICAZIONE OSCENA E POI ASSOLTI CON FORMULA PIENA A PORDENONE INTERVERRA’ ANCHE L’ATTORE LINO GUANCIALE PROTAGONISTA DELLO SPETTACOLO “RAGAZZI DI VITA

In occasione della presentazione in regione dello spettacolo tratto dal romanzo Ragazzi di vita di Massimo Popolizio, con Lino Guanciale, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa presenta il recente volume di Silvia De Laude “I due Pasolini. Ragazzi di vita prima della censura” (Carocci, 2018): martedì 12 marzo nel Teatro Nuovo Giovanni da Udine, alle 17.30, con un dialogo fra l’autrice e il giornalista Paolo Medeossi e visita guidata alla mostra “Il mondo che non c’è più” allestita in teatro in collaborazione con Cinemazero. E giovedì 14, alle 18, nel teatro Verdi di Pordenone, dove con Siliva De Laude dialogheranno la docente Lisa Gasparotto e l’attore Lino Guanciale. La presentazione è organizzata in collaborazione con i due teatri.
Il 13 aprile 1955 Pier Paolo Pasolini invia a Livio Garzanti il dattiloscritto di Ragazzi di vita. Crede di aver chiuso i conti con quel romanzo che aveva tanto faticato a prendere una forma e si riserva di apportare giusto qualche minimo intervento più avanti in bozze. Non andrà così. In maggio Pasolini scrive a Vittorio Sereni di trovarsi fra le mani «bozze mezze morte, da correggere e da castrare»: Garzanti è stato preso da «scrupoli moralistici», «si è smontato». Troppe parolacce, troppa violenza, troppe situazioni spinte. Troppe bestemmie. Troppe pagine che sembravano fatte apposta per portare dritti in tribunale. È un vero ultimatum: o il romanzo si taglia e si corregge, o non si fa. Questo studio di Silvia De Laude, che in precedenza aveva collaborato con Walter Siti all’edizione delle opere complete di Pier Paolo Pasolini (“I Meridiani” Mondadori, 1998-2003), racconta la storia dei «giorni atroci» dell’autocensura.
Ciò nonostante il 29 dicembre 1955, il procuratore della repubblica di Milano cita in giudizio direttissimo «Garzanti Aldo e Pasolini Pier Paolo, imputati di pubblicazione oscena». Il processo vede le testimonianze a difesa del romanzo dei maggiori critici letterari del tempo: Carlo Bo, Pietro Bianchi, Giuseppe Ungaretti, Gianfranco Contini, Emilio Cecchi, Giancarlo Vigorelli, Giuseppe De Robertis.

Il 4 luglio 1956 i giudici assolvono con formula piena autore ed editore di Ragazzi di vita

comunicato stampa

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