Presentata nella splendida Sala Consiliare del Comune di San Vito al Tagliamento la 13ma edizione di San Vito Jazz 2019. A fare gli onori di casa il sindaco Antonio di Bisceglie che ha introdotto questa splendida rassegna nata in collaborazione con l’Ente Regionale Teatrale (presente il direttore Renato Manzoni) e diretta dall’amico Flavio Massarutto, al quale abbiamo posto alcune domande (pubblicate anche sul nostro nuovo magazine cartaceo: non fatevelo scappare!).

Ricordiamo a tutti i nostri lettori, inoltre, che San Vito Jazz quest’anno si arricchisce anche di due appuntamenti intitolati Aspettando San Vito Jazz.
Giovedì 21 marzo alle 18.30 nella Biblioteca Civica di via Amalteo verrà presentato il libro Tutto è ritmo, tutto è swing. Il jazz, il fascismo e la società italiana edito da Le Monnier con presente l’autrice Camilla Poesio che ci illustrerà la sua ricerca su come il jazz si arrivato in Italia e si sia faticosamente imposto tra opposizioni e censure.
Giovedì 4 aprile, invece, alle 19 presso l’Enoteca Bottegon di Piazza del Popolo ci sarà una Degustazione di Assenzio, il modo migliore per prepararsi al concerto Artemisia.

San Vito Jazz in questi anni è cresciuto moltissimo, spostandosi addirittura dal Teatro Arrigoni al vicino auditorium. Ci vuoi raccontare un po’ di storia di questa rassegna?
Siamo alla tredicesima edizione. San Vito Jazz è cresciuta lentamente, insieme al pubblico. Scoprendo, sperimentando e facendo tesoro dell’esperienza. Si è conquistata con tenacia e rischio la fiducia di un pubblico che oggi ci segue con calore e disponibilità all’avventura. Nelle due ultime edizioni abbiamo più che raddoppiato le presenze, segno che il Teatro Arrigoni, per quanto delizioso, non riusciva più a soddisfare il “bisogno di jazz”.  

Siamo a ridosso della nuovissima edizione 2019: vuoi illustrarci il programma?
È un programma del quale sono particolarmente soddisfatto. Tutto il mondo del jazz internazionale parla della nuova onda inglese. Noi a San Vito Jazz portammo nel 2014, per primi in Italia, i Sons of Kemet che di quel movimento sono stati i pionieri; erano giovanissimi e sconosciuti e oggi incidono per la prestigiosa etichetta Impulse. Il 23 Marzo avremo la sassofonista Nubya Garcia, la regina della new wave del jazz britannico. Una soddisfazione enorme anche perché è il suo primo tour europeo. Una musica fresca ed entusiasmante molto mescolata con le musiche afro, hip hop, dub e caraibiche.
Il 30 Marzo saranno sul palco i Maistah Aphrica; un ottetto elettroacustico di musicisti regionali dal suono ricco e potente. Suonano una personale rielaborazione di afrobeat, ethiojazz, funk e jazz psichedelico. Tutta musica originale e presenteranno in anteprima il loro nuovo disco. Saranno una vera e propria sorpresa!
Con il terzo concerto siamo in una dimensione per così dire più classica. Concludiamo il 4 Aprile con il nuovo quartetto del violoncellista Erik Friedlander con il grande pianista Uri Caine, Mark Helias e Ches Smith. E in questo caso parole per presentarli non servono proprio!

Nel panorama del jazz regionale molti sono i musicisti, tantissimi i progetti interessanti, molti valutati anche positivamente a livello nazionale. San Vito non si è mai dimenticato di loro …
Se una proposta culturale non riflette anche quello che si muove nel proprio territorio, in senso ampio naturalmente, perde secondo me di identità. L’identità non è un sistema astratto e rigido ma qualcosa in divenire. Ha a che fare con la prossimità, con i corpi. Per questo è necessario fare ascoltare la musica dei jazzisti della nostra regione. Per fortuna le proposte di qualità in Friuli Venezia Giulia non mancano perché è altrettanto vero che bisogna stare molto attenti a non cadere nel localismo.

Qualcosa cui tenete particolarmente?
Indicherei tre cose.
L’accessibilità attraverso biglietti “popolari”.
L’autonomia con un programma fortemente originale frutto di una ricerca che dura tutto l’anno.
L’innovazione con proposte che cercano di ampliare sempre l’orizzonte delle musiche che si rifanno al vasto mondo del jazz.

Invariati i prezzi dei biglietti: 15 euro l’intero e 13 euro il ridotto. L’abbonamento alle 3 serate costerà invece 35 euro. Confermato anche per questa edizione il biglietto speciale a 5 euro riservato agli studenti dei Conservatori e Scuole di musica.
La campagna abbonamenti si terrà al Punto IAT con il seguente calendario:
da domenica 24 febbraio a sabato 2 marzo conferme degli abbonati alla passata edizione nei seguenti orari: domenica 24 febbraio dalle 15.00 alle 18.00; lunedì 25 e martedì 26 febbraio dalle 10.00 alle 12.30; giovedì 28 febbraio, venerdì 1. marzo e sabato 2 marzo dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.
Dal 4 marzo sottoscrizione nuovi abbonati e prevendita biglietti nei giorni lunedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica in orario di apertura del Punto IAT.
Dal 4 marzo sarà attiva anche la prevendita biglietti online sul circuito vivaticket.it.

San Vito Jazz è organizzato dall’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e dal Comune di San Vito al Tagliamento con la collaborazione di Fondazione Luigi Bon e Rai Radio3, e il sostegno di ATAP.

Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio IAT allo 0434.80251 o all’indirizzo iat.sanvitoaltagliamento@gmail.com, oppure l’Ufficio beni e attività culturali del Comune allo 0434.833295.
Per approfondire ertfvg.it.

Luca A. d’Agostino © instArt

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