GIORNALISTI E ATTIVISTI DALL’ITALIA E DAL MONDO PER IL FOCUS SULLA GUERRA CHE CANCELLA I BAMBINI E LA BAMBINE.
NELLA GIORNATA INAUGURALE, IL PREMIO LUCHETTA RIACCENDE LA LUCE SUL PIÙ GRANDE DRAMMA DEL CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE.
LE VOCI DI GIORNALISTI ISRAELIANI E PALESTINESI, LE ESPERIENZE DI INVIATI SPECIALI E PROFESSIONISTI FREELANCE, LA TESTIMONIANZA DELL’EX VICE PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO, LA PARTECIPAZIONE DELLA PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE LUCHETTA OTA D’ANGELO HROVATIN, LA CONDUZIONE DELLA PRESIDENTE DI GIURIA DEL PREMIO VENERDÌ 17 NOVEMBRE ALL’AUDITORIUM DEL MUSEO REVOLTELLA A TRIESTE

I bambini e le bambine nel conflitto israelo-palestinese: le vittime più fragili e inermi, il presente a cui è stato negato o compromesso il futuro. È dedicata a loro la giornata di apertura della ventesima edizione del Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta in programma a Trieste venerdì 17 novembre. L’appuntamento è alle 18 all’Auditorium del Museo Revoltella per il focus sul drammatico conflitto in corso, con voci prestigiose del Parlamento europeo e del giornalismo nazionale e internazionale.
Sarà Daniela Schifani Corfini Luchetta, presidente della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, a dare l’avvio ufficiale all’edizione 2023 del Premio da sempre impegnato a sostenere la sensibilizzazione sull’infanzia violata e minacciata in tutto il mondo: «Stiamo attraversando un periodo della nostra civiltà estremamente buio. Se si guarda a quanto sta succedendo si fa fatica a chiamarla ancora così – dichiara. I diritti umani, la pace, l’uguaglianza fra le persone e i popoli sembrano principi astratti, da ritrovare solo sui libri di educazione civica. Oggi più che mai è fondamentale mantenere l’attenzione su quanto sta accadendo nel mondo. E sappiamo bene che chi può aiutarci ad uscire da questa spirale di cinismo ed indifferenza è un’informazione corretta ed equilibrata. I lavori scelti quest’anno dalla giuria spaziano su argomenti diversi, ma hanno sullo sfondo sempre l’infanzia rubata ai bambini che può generare solo l’incapacità di “vedere” l’altro e di accoglierlo, sfociando nella paura e nell’odio. Per questo sono molto orgogliosa che la Fondazione promuova dibattiti e riflessioni, illuminando e gratificando chi si impegna, attraverso il suo lavoro, perché la nostra civiltà possa tornare ad essere quella auspicata dopo i disastri del secolo scorso».

Dopo l’intervento della presidente, si terrà la tavola rotonda dal titolo “La guerra cancella i bambini e le bambine: un Premio per riaccendere la luce”. Cinque i protagonisti dell’appuntamento, moderato dalla giornalista Maria Concetta Mattei, presidente della giuria del Premio. Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento europeo con l’incarico alle politiche europee per l’Africa e i diritti umani e fondatrice e membro della Delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese, porterà la sua testimonianza diretta di vita in Palestina. Figura storica del movimento pacifista, Morgantini parlerà di fondamentalismi e nazionalismi, di apartheid praticata nei territori palestinesi occupati nel 1967 e nello stesso stato israeliano e delle responsabilità della comunità internazionale, dell’Unione europea e del Governo italiano. La giornalista professionista freelance Anna Maria Selini, autrice del podcast “Oslo 30. L’illusione della pace” prodotto da Altraeconomia, partirà dal racconto degli accordi di Oslo per leggere l’attualità. Era il settembre del 1993 quando, dopo mesi di incontri segreti in Norvegia tra negoziatori israeliani e palestinesi, veniva siglato a Washington lo storico accordo di pace tra Isaac Rabin e Yasser Arafat, immortalato in una stretta di mano che ha fatto il giro del mondo: a distanza di trent’anni, gli accordi di Oslo rivelano la loro storia di segreti, gialli e illusioni. Francesco Battistini, inviato del Corriere della Sera e scrittore, forte dell’esperienza maturata tra Europa dell’Est, Medio Oriente e Nord Africa affronterà il tema con la consueta attenzione alla storia e alla cultura locali. Arricchiranno ulteriormente il dibattito le voci di Haggai Matar e Rawan Odeh, in collegamento dal Medio Oriente. Pluripremiato giornalista israeliano, Haggai Matar è attivista politico e direttore esecutivo di +972 Magazine e codirettore di Local Call, due media indipendenti che operano sul campo in Israele-Palestina, impegnati per la giustizia e l’uguaglianza. Haggai è inoltre membro del consiglio dell’Unione dei giornalisti in Israele. Di origini palestinesi, la giornalista Rawan Odeh ha vissuto metà della sua vita a Brooklin e l’altra metà a Nablus, in Palestina, dove ha fatto ritorno con la famiglia. Ha collaborato con la Women’s World Banking sulla finanza etica per l’empowerment femminile in Medio Oriente e Nord Africa ed è attualmente amministratrice delegata di New Story Leadership per il Medio Oriente. Il suo progetto più recente è #Sheleads, un programma di leadership per le donne palestinesi e israeliane.

L’edizione 2023 del Premio Luchetta, curata da Fabiana Martini e organizzata da Prandicom, è realizzata con il sostegno della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e il contributo della Fondazione CRTrieste, media partner la RAI; ha il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti, Consiglio Nazionale e FVG, della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dell’Associazione della Stampa del Friuli-Venezia Giulia.

Tutti gli eventi sono prenotabili gratuitamente sul sito www.premioluchetta.com
Per info e aggiornamenti: www.premioluchetta.comwww.fondazioneluchetta.eu

comunicato stampa

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