Paolo Mereghetti ritira il Premio alla Cultura Cinematografica 2018. In foto con Francesco Munzi sul palco dell’Amidei

Il 16 luglio alla scoperta del “cinema sperimentale” italiano dei Cineguf – Gruppi Universitari Fascisti – raccontato nelle pagine di Andrea Mariani e nella retrospettiva di Diego Cavallotti.
Omaggio a Fabrizio De Andrè nella sezione “Scrittura seriale: sentire e ascoltare” a cura di Sara Martin

La mattina del 16 luglio – quinto giorno in cui Gorizia ospita il Premio “Sergio Amidei” – è interamente dedicata alla sezione Racconti privati, memorie pubbliche: storie dal margine. La retrospettiva curata da Diego Cavallotti regala al pubblico interessanti stimoli di riflessione sul cinema a partire dalla selezione delle opere più rappresentative del “cinema sperimentale” italiano degli anni Trenta ideate dai Cineguf – associazioni dei Gruppi Universitari Fascisti. Dalle 10.00 in sala 3 del Kinemax si susseguono I ragazzi della via Paal di Mario Monicelli e Alberto Mondadori, Cinci di Michele Gandin, Il covo di Luciano Emmer e Vittorio Carpignano e Le disavventure della terza compagnia di Antonio Marzari.
Ed è proprio la selezione di questi quattro cortometraggi realizzati tra il 1934 e il 1943 a fare da trait d’union con l’incontro per la sezione Pagine di cinema che dà spazio per la prima volta nel programma del Premio Amidei a ricerca, studio e presentazione di opere editoriali legate al cinema. Andrea Mariani è l’autore del libro Gli anni del Cineguf. Il cinema sperimentale italiano dai cine-club al neorealismo che sarà presentato alle 12.00 con Carlo Montanaro, Silvio Celli e Simone Venturini nella Mediateca.Go “Ugo Casiraghi”.
Con queste parole l’autore avvicina il pubblico alla scoperta dei Cineguf: “La selezione proposta dei film dei Cineguf è un’occasione rarissima per vedere alcuni dei risultati più sorprendenti di una vasta produzione concepita dalle cosiddette Sezioni cinematografiche dei Guf, ovvero i Cineguf. Cine-club sostenuti e finanziati dal regime mussoliniano e disseminati in tutto il Paese negli atenei del Regno, i Cineguf hanno prodotto centinaia di cortometraggi di vario genere, dalla fiction, al documentario, all’animazione, tra il 1934 e il 1943. Il cinema sperimentale dei Cineguf, così veniva chiamato, è stata una pratica fortemente debitrice del documentario – di fatto uno dei terreni più calcati dai cinesperimentalisti (Il covo ne è un esempio straordinario) – e capace di coprire capillarmente lo spazio fisico di buona parte della nostra penisola, interrogandosi sulla messa in scena della propria porzione di realtà, attraverso una pratica che in un gesto di sperimentazione si faceva anche luogo politico. […] È stato un cinema che ha dunque posto al centro la ricerca di un “nuovo realismo”, attraverso una complessa metabolizzazione del documentario, e che non a caso ha coinvolto numerose personalità di giovani intellettuali che avrebbero animato la cultura neorealista: Mario Monicelli (di cui proiettiamo I ragazzi della via Paal), Luigi Comencini, Alberto Lattuada, Luciano Emmer
(che collabora a Il covo), Michelangelo Antonioni, Pier Paolo Pasolini, e molti altri”.

Proseguono le sezioni Spazio off: il nuovissimo cinema napoletano in sala con La parrucchiera di Stefano Incerti e L’equilibrio di Vincenzo Marra, rispettivamente alle 14.15 e 16.15 al Kinemax e Black Unchained: storie e generi del cinema afro-americano
con il film Rabbia ad Harlem di Bill Duke.

La quinta giornata dà inoltre il via alla sezione sulla serialità televisiva Scrittura seriale: sentire e ascoltare a cura di Sara Martin che quest’anno racconterà il biopic dedicato al poeta della canzone italiana attraverso la proiezione di Fabrizio De Andrè. Principe libero di Giordano Meacci e Francesca Serafini (ore 15.00, sala 2, Kinemax). Il tema verrà ampiamente trattato dalla curatrice durante la tavola rotonda delle 18.00 Scrittura seriale: sulle note attese che presenterà una riflessione sul libro Lui, io, noi alla presenza di
Giordano Meacci e Francesca Serafini – autori della pubblicazione assieme a Dori Ghezzi, compagna di De Andrè dal 1974 fino alla sua morte.

Il pubblico si sposta alle 21.15, come di consuetudine, nella splendida scenografia del Parco Coronini Cronberg per conoscere i film in concorso per il Premio alla migliore sceneggiatura. Il 16 luglio tocca a Easy – Un viaggio facile facile del regista e sceneggiatore Andrea Magnani, sua opera prima di fiction che narra il viaggio del protagonista Isidoro intervallato da imprevedibili incontri. L’autore sarà presente durante la proiezione.

Il programma completo

Comunicato Stampa

Share This