Venezia e una sua isola ricca di storia – San Lazzaro, l’isola degli Armeni – al centro della prossima uscita di Pordenonelegge il territorio, il format di “escursioni d’autore” che permette di approfondire la conoscenza del territorio attraverso la voce, le esperienze e la visione di alcuni noti interpreti della nostra terra. Una giornata intera in cui i partecipanti saranno guidati lungo strade, paesi e luoghi resi unici dalle voci affascinanti e dalle presenze inattese che li caratterizzano. L’appuntamento è per sabato 23 marzo, con partenza alle 8 da Pordenone. Per noi italiani (e per molti altri nel mondo) il racconto della vicenda del popolo armeno è ormai indissolubilmente legato all’opera di Antonia Arslan. Quale miglior incontro, allora, sull’isola, se non con questa guida d’eccezione? Dalla sua voce la storia di un popolo ma anche quella, a sua volta potente, di un impegno sostenuto negli anni con tutte le forze della creazione artistica, dell’intelligenza che vuole conoscere e dell’umana pietà. L’isola fu abitata nel IX secolo dai benedettini di Sant’Ilario e in seguito fu adibita a casa per malati e a lebbrosario (Lazzaretto); fu poi abbandonata e rimase desolata fino ai primi anni del ‘700, quando fu individuata da Padre Mechitar quale luogo ideale per costruire un monastero. In realtà Padre Mechitar, fondatore dell’ordine che oggi prende il suo nome, stava fuggendo, assieme alla sua confraternita, dall’Armenia, perseguitato dai Turchi. L’allora Repubblica di Venezia concesse all’Ordine di stabilirsi sull’Isola di San Lazzaro, che però in quel tempo era in grave stato di abbandono. I monaci risistemarono tutto e trasformarono le strutture già esistenti in un bellissimo convento.

Il motivo principale per cui i monaci armeni scelsero questo posto è legato al fatto che Venezia, in quel tempo, era uno dei più importanti Centri di Stampa d’Europa, e compito dei padri era quello di preservare la cultura di un popolo, quello armeno, perseguitato da sempre. Vi fondarono perciò una tipografia poliglotta, che divenne nel tempo un qualificato centro di cultura; oggi la biblioteca del convento è una delle più importanti dell’Occidente, visto che contiene oltre 4.500 manoscritti originali.

La storia dell’isola è strettamente legata perciò a quella dei Padri Armeni Mechitaristi e alla loro opera di divulgazione della cultura armena. Oltre a manoscritti, il monastero contiene anche tesori di inestimabile valore, come i preziosi manufatti provenienti dalla Cina e dal Giappone e le mummie egizie datate VIII secolo a.C, in ottimo stato di conservazione. Di qui passò anche il grande Poeta inglese Lord Byron, che si fermò ben due anni per studiare l’armeno, prima di partire alla volta della Grecia e combattere assieme ai greci per l’Indipendenza dai Turchi.

Dopo la mattina all’isola, il gruppo si trasferirà con motonave privata nel Sestriere Dorsoduro per il pranzo al Bistrò da Cici del Palace Hotel Salute e la successiva visita con guida al caratteristico angolo della città lagunare. Il rientro a Pordenone è previsto per le 19.

Pordenonelegge il territorio è promosso da Fondazione Pordenonelegge.it, Friulovest Banca, PromoTurismo FVG e Pordenone with love.

Info e iscrizioni dal 23 febbraio, fino a esaurimento posti disponibili: Fondazione Pordenonelegge.it – Palazzo Badini, Via Mazzini, 2 – Pordenone – 0434.1573200 Antonietti Viaggi di Robintur Spa – Via Montereale, 91 – Pordenone 0434.546354.

Antonia Arslan è una scrittrice e saggista italiana con origini armene. Ha insegnato letteratura italiana moderna e contemporanea all’università di Padova (memorabile il suo Dame, galline e regine. La scrittura femminile italiana fra ‘800 e ‘900). Ha ritrovato la sua “armenità” con la poesia di Varujan e con i bestseller La masseria delle allodole (il film è dei fratelli Taviani), La strada di Smirne e Il libro di Mush. Altri libri suoi: Ishtar 2. Cronache dal mio risveglio, Il cortile dei girasoli parlanti e Il calendario dell’Avvento. Del 2015 è Il rumore delle perle di legno; del 2016 Lettera a una ragazza in Turchia e del 2018 La bellezza sia con te.

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