Sarà presentato venerdì 12 novembre, alle 18, nella sala consiliare di palazzo Burovich, sede del municipio di Casarsa della Delizia, il volume Pasolini e Sciascia. Ultimi eretici, curato dal saggista e critico letterario Filippo La Porta, decimo Quaderno del Centro Studi Pasolini (collana Ricerche). Pubblicato da Marsilio, raccoglie gli atti dell’omonimo convegno che il Centro Studi organizzò nel novembre 2019, in collaborazione con l’associazione “Amici di Leonardo Sciascia”, in occasione del trentennale della morte dello scrittore e intellettuale di Racalmuto, con l’eloquente sottotitolo Affinità e differenze tra due intellettuali soli e disorganici, «fraterni e lontani».
Sciascia condivise infatti con Pasolini impegno civile e al tempo stesso “disorganicità”, avversione al potere e alle sue retoriche, laicità ma con senso del sacro, un’idea di letteratura come verità. Curato dal saggista, critico letterario e giornalista Filippo La Porta, il volume contiene, oltre al suo contributo, interventi a firma di Roberto Andò, Roberto Chiesi, Andrea Cortellessa, Davide Luglio, Daniela Marcheschi, Bruno Pischedda, Ricciarda Ricorda, Giuseppe Traina, Guido Vitiello.

“Tra gli eventi di elevata qualità che caratterizzano le proposte del Centro Studi, – spiega la presidente Flavia Leonarduzzi – va ricordato il convegno di studi pasoliniani che annualmente viene dedicato a un aspetto particolare della poetica di Pasolini e che implementa la collana di pubblicazioni realizzate con la partnership della casa editrice Marsilio. Nell’anno che precede il centenario della nascita di Pier Paolo, il volume diviene tappa miliare e prologo ideale per l’avvio delle ulteriori iniziative che il Centro intende coordinare, inserendole in una cornice programmatica di ampio respiro”.
La Porta sottolinea nella prefazione al libro “che se qualcuno si fosse affacciato per caso alla sala del Centro Studi Pier Paolo Pasolini nei due giorni del convegno avrebbe verosimilmente pensato a un congresso di filosofi. I concetti di «realtà» e «verità» – interrelati ma anche tra loro in latente conflitto – risuonavano nelle varie relazioni e venivano “collaudati” attraverso spiazzanti messe a punto teoriche e puntuali disamine dei testi. Pasolini, comunista avverso alle magnifiche sorti e attratto dal “poco razionale”, profondamente laico ma con il senso del sacro, un poco diffidava della «verità», potenzialmente distruttiva, e si schierava piuttosto dalla parte della «realtà», misteriosa e inappropriabile, che ricomprende in sé il bene e il male (contrapposta alla illusoria «irrealtà» in cui vive il borghese). Sciascia, illuminista sfiorato dal tragico, «ateo incoerente», credeva nella «verità» come parola letteraria e giudizio razionale sulle cose, mentre considerava la «realtà» qualcosa di troppo manipolabile. Ma poi entrambi si sono continuamente e meravigliosamente contraddetti, ritornando su questi temi e provando a declinarli nella loro opera e nella loro fitta attività giornalistica.
Con Filippo La Porta venerdì interverrà il neopresidente dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia Valerio Cappozzo, italianista, docente universitario negli Stati Uniti. Introdurrà l’incontro la giornalista Cristina Savi.

Ingresso libero, consigliata la prenotazione.

Tel.: (+039) 0434 870593
E-mail: info@centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it

Comunicato Stampa

Share This