“In Pasolini e Sciascia si è incarnata per l’ultima volta nel nostro paese la figura dell’intellettuale eretico, coscienza del paese, voce dissidente solitaria e non allineata” sostiene Filippo La Porta, critico e saggista, curatore del convegno “Pasolini e Sciascia ultimi eretici”, promosso dal Centro studi Pasolini, che si tiene l’8 ed il 9 novembre a Casarsa della Delizia (Pordenone), a palazzo Burovich, sede municipale.

Pasolini e Sciascia ultimi intellettuali eretici ma ciò non significa che il pensiero critico eretico è sparito dalla nostra società, secondo La Porta. “Non è più associato a grandi personalità intellettuali, non è più loro privilegio, ma quell’eredità è dispersa nella società civile e ognuno di noi dovrebbe ricomporre, attingendo a media, social, discussioni pubbliche quotidiane, il caleidoscopio di voci critiche, momenti di resistenza al potere, di condivisione, di persone che che ragionano in modo autonomo, diffidano del potere e possibilmente “fanno tutto anche con un po’ di gioia”, come diceva Sciascia, citando Montaigne”.

La due giorni friulana ha aperto venerdì pomeriggio le iniziative italiane per i 30 anni dalla morte Sciascia e il “Novembre Sciasciano”, promosso dagli “Amici di Leonardo Sciascia” nel trentennale della morte dello scrittore ed intellettuale di Racalmuto, che col poeta friulano condivise impegno civile e al tempo stesso “disorganicità”, avversione al potere e alle sue retoriche, laicità ma con un profondo senso del sacro.

In apertura di convegno hanno salutato l’affollata sala di palazzo Burovich la sindaca di Casarsa Lavinia Clarotto e il presidente del Centro studi Piero Colussi, co-curatore scientifico delle due giornate con La Porta e Francesco Izzo, presidente dell’associazione Amici di Sciascia. Quest’ultimo ha sottolineato l’intenzione di “celebrare senza retorica l’amicizia intellettuale, la passione che hanno avuto Sciascia e Pasolini, due persone che hanno dato e ancora danno l’esempio”.

In prima giornata di convegno sono intervenuti i docenti e studiosi Ricciarda Ricorda, parlando di “Sciascia lettore di Pasolini e Pasolini lettore si Sciascia”, Giuseppe Traina, su Sciascia e Pasolini polemisti, Davide Luglio, toccando i temi “ragione e potere” nei due intellettuali e Andrea Cortellessa, soffermandosi su “retoriche della ricerca della verità.

In serata, presente anche Gianola Nonino, che è stata fra le fondatrici dell’associazione Amici di Sciascia e che ha ricordato la sua amicizia con l’intellettuale siciliano, è stata inaugurata la mostra “Edo Janich e Leonardo Sciascia: segni di un’amicizia”, allestita nel Centro Studi Pasolini, preziosa selezione di rare cartelle di grafica, libri d’artista e incisioni dell’artista friulano Edo Janich, a ricordo del lungo sodalizio con Leonardo Sciascia, dagli anni Settanta fino alla morte dello scrittore. Andò, che sabato sarà fra i relatori, ha presentato anche la venticinquesima cartella della collana “Omaggio a Sciascia” To the happy few, curata da Francesco Izzo.

Sabato 9 novembre il convegno riprenderà i lavori alle 9.00.

Comunicato Stampa

Share This