Sale sul palcoscenico del Teatro Verdi di Pordenone sabato 7 dicembre (ore 20.30) per il secondo appuntamento con la potente sezione del cartellone prosa firmato dalla consulente artistica Natalia Di Iorio, “Nuove Scritture”, uno strepitoso Natalino Balasso che, affiancato da un cast d’eccezione, veste i panni del mercante in bancarotta Pantalone de’ Bisognosi, protagonista della commedia goldoniana “La bancarotta”, prodotta dallo Stabile di Bolzano.
Con il suo stile pungente e sincopato, implacabile e sarcastico, lo scrittore e drammaturgo vicentino Vitaliano Trevisan, uno degli autori di maggior talento della sua generazione, rilegge un testo poco frequentato calandolo nell’Italia dei nostri giorni.
Un testo, quello di Goldoni, che oltre a non essere affatto lontano dall’attualità, segna una svolta epocale: a partire da un canovaccio della commedia dell’Arte, gradualmente le maschere cadono in disuso e inizia a delinearsi un’idea di testo più determinato ed esteso, contrariamente alla prassi del recitare a soggetto, esercitata fino ad allora. Utilizzando il testo di Goldoni come solido appoggio, Trevisan delinea una caustica rappresentazione dell’Italia di oggi
Nella rosa dei vizi che portano il cosiddetto “piccolo imprenditore” di oggi al fallimento, Trevisan sostituisce il vizio del gioco con il consumo cocaina, una specie di fluidificante per ogni tipo di rapporto umano, uno strumento multiuso: personale, sociale, politico.
Il messaggio della commedia di Goldoni – l’unità e la moralità della famiglia sono importanti per la buona gestione della bottega – si trasforma qui in un avvertimento sarcastico, utile nell’Italia di oggi: stare in una famiglia importante è la chiave del successo personale.
La dissolutezza del Settecento veneziano si moltiplica e dilaga nell’Italia degli anni Duemila: non c’è più argine, non c’è nemmeno un’idea – ipocrita quanto si voglia – di decoro. E in questo guazzabuglio amorale la satira di Trevisan è più spietata e al tempo stesso più comica del solito. La bancarotta è un viaggio profondo dentro la miseria umana, è un riso amaro che trasporta dentro il cuore dei problemi della società. Ne scaturisce una commedia che fa discutere e riflettere, scritta in una lingua pungente ed efficace. Ritratto impietoso dei vizi di un Paese che stenta a ritrovare il suo equilibrio.

A guidare in scena un folto gruppo di solidi attori – assieme a Balasso troviamo il triestino Fulvio Falzarano, Massimo Verdastro, Marta Dalla Via, Denis Fasolo, Carla Manzon, Celeste Gugliandolo, Raffaele Musella, Giuseppe Aceto – la regista Serena Sinigaglia capace di valorizzare egregiamente la vitalità e il travolgente sarcasmo della commedia.
«La prima volta che ho letto “La bancarotta” di Vitaliano Trevisan ho pensato che questo fosse un testo necessario, che fosse necessario rappresentarlo», spiega Balasso. «Questo testo non asseconda affatto la garbatezza goldoniana nel trattare un tema delicato, ma affonda il coltello e diventa ruvido con l’immediatezza che sempre ammiro in Trevisan. “La bancarotta” è una commedia di forte impatto, per questo lo abbiamo scelto, perché il teatro non sia un rito vuoto, ma serva a farci sentire vivi»

Lo spettacolo è proposto in abbonamento nei percorsi Mix, Fidelity platinum e Nuove Scritture

Info e biglietti in biglietteria e on-line www.comunalegiuseppeverdi.it.

Comunicato Stampa

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