FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA SACRA
28^ EDIZIONE, SETTEMBRE/DICEMBRE 2019 SACRALITÀ DEL PROFANO
Pordenone, Barcis, Caneva, Cordenons, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Cividale del Friuli UN FESTIVAL DI PRODUZIONE CON GRANDI PROGETTI DI
ARTISTI E COMPOSITORI CONTEMPORANEI COME MARIO
PAGOTTO, CARLO GALANTE, FLAVIO COLUSSO E BERNARD FOCCROULLE: LA 28^ EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA SACRA ORGANIZZATO DA PEC – PRESENZA E CULTURA CON IL CENTRO INIZIATIVE CULTURALI PORDENONE E LA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA – ASSESSORATO ALLA CULTURA, INDAGA QUEST’ANNO LA “SACRALITÀ DEL PROFANO”.
IL TEMA SARÀ DECLINATO ATTRAVERSO SEI CONCERTI IN DUOMO, 4 MOSTRE D’ARTE CON IMPORTANTI ARTISTI DEL NOSTRO TEMPO; NATA, KUSTERLE, BELLUZ, BELTRAMINI E CON UN PERCORSO DEDICATO ALL’ILLUSTRAZIONE E 4 CONCERTI SUL TERRITORIO (BARCIS, CIVIDALE DEL FRIULI, PORDENONE – UTE), E UN FITTO CALENDARIO DI OLTRE 10 LABORATORI DEDICATI A LEONARDO, ALL’ANIMAZIONE E ILLUSTRAZIONE, CON APPROFONDIMENTI SUL GENIO DI VINCI E VISITE GUIDATE A PORDENONE E SUL TERRITORIO REGIONALE. ACCANTO ALLA CELEBRAZIONE DI LEONARDO E DELLA MUSICA DEL SUO TEMPO, L’APERTURA ALL’INEDITO E ALLA CONTEMPORANEITÀ, PER ALIMENTARE UN TERRENO DI INCONTRO E SCAMBIO FRA CULTURE.

Nuove opere commissionate ed eseguite in prima assoluta, collaborazioni con i maggiori festival italiani, un cartellone di sei importanti concerti tra ottobre e novembre nel Duomo Concattedrale San Marco a Pordenone, a cui sarà collegata una rassegna di concerti in diversi comuni del territorio, oltre a un ricco calendario che comprende cinque mostre, oltre una decina di laboratori e approfondimenti in collaborazioni con le scuole dell’infanzia e primaria. Questo il programma della 28ma edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra in programma dal 21 ottobre – con alcune anticipazioni – a Pordenone e in Friuli Venezia Giulia, organizzato da Presenza e Cultura e Centro Iniziative Culturali Pordenone con la Regione Friuli Venezia Giulia, sostenuto dai promotori Fondazione Friuli, Bcc Pordenonese, Diocesi Concordia-Pordenone, Comune di Pordenone, Electrolux.
“Sacralità del profano” è il filo conduttore dell’edizione 2019 del festival che si dipanerà lungo due importanti fili conduttori: da un lato le celebrazioni di Leonardo Da Vinci, con uno sguardo alla musica del suo tempo e compresa la soluzione del mistero legato al suo “Ritratto di musico”, dall’altro l’apertura all’inedito e ai giovani, con l’esecuzione di alcune nuove composizioni commissionate appositamente dal festival nonché le nuove progettualità di compositori come Mario Pagotto, Carlo Galante, Flavio Colusso, Bernard Foccroulle.
Il festival pordenonese, uno dei punti di riferimento più importanti musicali, esplora il sacrum, quando sacralità è intesa come riflessione sulle grandi questioni della vita. «Basti pensare ad esempio ai grandi temi del Requiem e della Passione, in sé eventi assolutamente umani e storici, che assumono proprio attraverso l’intenzione musicale un senso religioso cioè un senso che rimanda appunto all’ambito sacro. Ma altrettanto riferito al sacro, seppur di meno immediata riconoscibilità, è il rapporto dell’immagine nell’arte visiva» spiegano Luciano Padovese presidente di Presenza e Cultura e Maria Francesca Vassallo presidente di Centro Iniziative Culturali Pordenone. Sacra, perciò umana, è la musica nella sua capacità “ecumenica” di raccontare l’attualità e di costituire un terreno di incontro tra l’Occidente e l’Oriente. «Il programma del festival riverbera i temi che segnano la nostra vita quotidiana. Parla di popoli in movimento, di tragedie, di amore e di fede, tra Oriente e Occidente. Temi che l’uomo ha sempre cantato già prima di Omero e che proprio oggi diventano occasione di riflessione sui fatti di cronaca, sulla politica, sulla comunicazione» spiegano i curatori del festival, Franco Calabretto e Eddi De Nadai.
Nuova opera commissionata dal Festival Internazionale di Musica Sacra è “In coena Domini – meditazione sul Cenacolo Vinciano” la cui esecuzione – una co-produzione e partenariato con Musicaimmagine Roma – lunedì 21 ottobre alle 20.45 aprirà il cartellone dei sei imponenti concerti nel Duomo Concattedrale San Marco a Pordenone, che si dipaneranno fino al 29 novembre. A eseguirla sarà l’Ensemble Seicentonovecento diretto da Flavio Colusso, uno dei gruppi vocali-strumentali italiani più originali della scena internazionale, capaci di dipingere uno spaccato dell’epoca cinquecentesca, tra la pittura del genio leonardesco e il trionfo della polifonia rinascimentale (la “Missa Petra Sancta” di Giovanni Pierluigi da Palestrina) accanto alla “meditazione” di Flavio Colusso ispirata al cenacolo di Leonardo da Vinci. Il concerto sarà preceduto sabato 19 alle 15.30 dal film “Palestrina, Princeps musicae” di Georg Brintrup (Lichtspiel Entertainment Gmbh). Ulteriore nuova commissione al debutto assoluto è “Theós”, cantata su ispirazione sacra per due soprani (Nataša Trček e Francesca Paola Geretto), ensemble (con i Virtuoso Soloist di New York) ed elettronica (Elia Andrea Corazza), del compositore veneto contemporaneo Mario Pagotto, che verrà eseguita lunedì 11 novembre in uno degli appuntamenti più attesi del festival. In Theós, Mario Pagotto crea un terreno di incontro, dando corpo musicale ad alcuni testi tratti dalla Bibbia, dalla Kabbala, da San Giovanni della Croce, da teologi islamici, ossia da mistici delle tre religioni monoteiste, e dello stesso Pagotto.
Nel solco del repertorio sacro per antonomasia, è l’appuntamento di giovedì 31 ottobre quando verrà proposto il Requiem per soli coro organo e orchestra, tra le pagine più importanti scritte da Antonio Lotti, uno dei maggiori esponenti dell’ultima fase del barocco veneziano e maestro di cappella della Basilica di San Marco. A eseguirlo sarà l’ensemble strumentale Labirinti Armonici e la Cantoria Sine Nomine, appuntamento co-produzione con il Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano. Importante collaborazione è quella tra il festival pordenonese e il Festival dell’Ascensione di Milano, che si preciserà martedì 5 novembre in “Nello sguardo dell’Altro” per la direzione di Walter Testolin ovvero un programma dedicato a Josquin Desprez, forse il maggiore polifonista europeo, il musicista che pare sia raffigurato in “Ritratto del Musico”, opera attribuita a Leonardo e conservata nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
Tra indagine storica e indagine umana è la scena musicale “Inri. Passione secondo anonimo” che sarà proposta il 18 novembre in Duomo su testi di Giuseppe Di Leva e dai
Vangeli, musica di Carlo Galante, uno dei maggiori compositori italiani degli ultimi decenni: è quel venerdì che da quasi duemila anni viene definito “santo”, un uomo viene processato dal Sinedrio di Gerusalemme giudicato sommariamente colpevole. Di Leva e Galante ricostruiscono la scena dal punto di vista di un qualsiasi funzionario del tribunale romano. La rappresentazione scenica e musicale nasce dalla collaborazione con il Centro Musica Contemporanea di Milano. Chiude il cartellone dei sei concerti il 29 novembre, l’appuntamento che più riassume alcuni dei temi dell’edizione 2019 del festival, ovvero l’apertura al nuovo, alla ricerca contemporanea, ma anche la volontà di aprirsi all’incontro con l’Altro: “The Hundred Colours of Exile and Love” è uno degli ultimi progetti crossover del celebre organista Bernard Foccroulle che vede la partecipazione del soprano Alice Foccroulle e del musicista palestinese Moneim Adwan allo strumento tradizionale mediorientale ud, realizzando così un ponte tra la tradizione occidentale e quella orientale, tra la contemporaneità con i suoi drammi e i capolavori della musica rinascimentale
Oltre ai sei concerti in Duomo a Pordenone, il festival propone un ricco programma di appuntamenti nel territorio, tra cui quattro concerti nati dalla collaborazione che prosegue con Conservatorio di Udine, nei tre appuntamenti (il 15 settembre a Barcis, il primo dicembre a Cividale e il 19 dicembre a Pordenone) “El cantar del Alma”, appuntamenti che nascono dal progetto annuale affidato agli studenti di canto e musica da camera del professor Franco Calabretto, che ciascun anno si focalizza su una differente cultura del pianeta, quest’anno quella ispanica e latino americana.
Sacra in quanto indagine del rapporto tra l’uomo e l’assoluto, è l’intera opera di Bach, e proprio del grande riformatore musicale tedesco saranno i preludi musicali che quest’anno introdurranno le mostre d’arte legate al Festival. Saranno le tele nere di Nata, opere realizzate intorno agli anni Novanta, a offrire delle meditazioni sulla sacralità della fine, protagoniste della mostra ospitata al Centro Culturale Aldo Moro di Cordenons che aprirà il 7 settembre. E ancora gli scenari e figure nel silenzio, meditazioni sul mistero dell’esistere, di Roberto Kusterle che dal 14 settembre saranno visitabili nella Chiesa San Lorenzo di San Vito al Tagliamento. Sono questioni poste all’osservatore, quelle rappresentate dagli animali di Giulio Belluz in mostra a Villa Frova di Caneva dal 19 ottobre. Infine i paesaggi fermi, illuminati, incantati e metafisici nel tempo sospeso di Bruno Beltramini, saranno in mostra dal 26 ottobre nell’Abbazia Santa Maria in Silvis di Sesto al Reghena.
Il Festival Internazionale di Musica Sacra è un percorso multidisciplinare che integra un ricco programma di convegni e approfondimenti, quest’anno dedicati a Leonardo con Fulvio Leon (il 29 novembre a Torre), intorno alla sacralità e dissacrazione del genio di Vinci (il 6 dicembre con Fulvio Dell’Agnese) e infine nello spettacolo commissionato al duo comico Andrea Appi e Ramiro Besa, i Papu, il 9 dicembre a Casa Zanussi. Significativi anche i tanti laboratori strutturati in diverse proposte per diverse età: i cinque laboratori per studenti delle scuole secondarie superiori, il Linolab con il maker Luca Baruzzo, otto approfondimenti intorno a Leonardo scienziato, inventore e pittore, tra cui i laboratori rivolti ai bambini già dai 7 anni. Completati, anche quest’anno, dai cinque laboratori di animazione e illustrazione per bimbi delle scuole dell’infanzia del territorio provinciale, con le illustratrici Glenda Sburelin, Alessandra Cimatoribus, Paola Franceschini, Marta Lorenzon, Federica Pagnucco, tra le più significative autrici di libri per l’infanzia. A conclusione, è in programma dal 24 novembre la mostra dedicata all’illustrazione nel segno di Leonardo a Villa Frova di Caneva, con opere inedite di Franceschini, Lorenzon, Pagnucco, Sburelin e di Caterina Santambrogio. Due infine i concerti del nuovo progetto “Cantare insieme, vivere insieme” con la partecipazione del coro studentesco singIn’Pordenone.

PEC – Presenza e Cultura Via Concordia 7 \ 33170 Pordenone \ Italy Telefono +39 0434 365387 www.centroculturapordenone.it/pec – pec@centroculturapordenone.it http://facebook.com/centroculturapordenone.it – youtube.com/CulturaPn*

comunicato stampa

 

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