Il doppio ovvero il rovescio, come evento che modifica la prospettiva, come azione imprevista che può modificare la dinamica del presente: è  nuovamente il tema del “doppio”, il focus di una nuova indagine coreografica della danzatrice e coreografa Marta Bevilacqua.

Il rovescio è  il concept attorno al quale si è articolata una Residenza di Marta Bevilacqua che coinvolge danzatori e performer della compagnia Arearea per 15 giorni nel progetto Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin.
La Residenza è stata suddivisa in tre parti ed è iniziata a maggio, è proseguita a luglio e che ora si conclude con una dimostrazione finale aperta al pubblico il prossimo mercoledì 7 agosto, nello Spazio Residenze di Villa Manin di Passariano (inizio ore 20, ingresso libero con prenotazione obbligatoria.
  Scrivere a: residenzevillamanin@cssudine.it).

Tre danzatrici e un performer  Alejandro Bonn, Angelica Margherita, Gioia Martinelli, Carolina Alessandra Valentini – si trovano in uno spazio lunare, spaziale o comunque aperto. La Residenza coinvolge anche Valentina Saggin, come assistente alla coreografia,  Stefano Bragagnolo, per il suono, Daniela Bestetti, come light designer.

Il Rovescio “saltella”, nelle speranza di vincere la gravità, e si guarda intorno accompagnato da un grande classico della cultura della pace, della speranza, del rispetto della complessità esistenziale: Dark Side of the Moon, concepito nel 1973 dai mitici Pink Floyd.
I quattro interpreti si misurano con parole che oggi paiono vuote: potere, libertà, temperanza (tra le altre), mentre fanno da faro per la coreografa il pensiero di  Camus, le riflessioni dei filosofi Maura Gancitano e Andrea Colamedici, la letteratura di Marion Fayolle, illustratrice francese classe 1988, la cui sagacia  dona ironia alla partitura, come è sempre presente in maniera irrinunciabile nella formulazione d’immagini il topos letterario de Le Monde Renversè. Il mondo alla rovescia.


Sradicato ogni senso di bellezza e compromessa ogni competenza artisticaspiega Marta Bevilacquala mia percezione intellettuale deposita i Concetti e si getta nel Rovescio, nella scia dell’omologazione, del fenomeno, del talento, del diverso, del comune.
Metteremo il nostro corpo nella condizione di studiare azioni al rovescio, risalendo così all’origine dell’impulso che ci conduce alla creazione dell’immagine coreografica. Ogni Diritto ha un Rovescio, l’accorso tra le parti e la prospettiva è il senso di ogni relazione umana e la ragione di ogni atto artistico”.

Comunicato stampa

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