Giovanni Castellarin

Dopo la proroga fino al 3 novembre, c’è ancora tempo per visitare la mostra “La forma del borgo. Memorie letterarie e identità rustiche nelle fotografie di Giovanni Castellarin”, ogni giorno con ingresso libero al Centro studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.

L’eposizione è uno degli eventi culturali inseriti all’interno di “Lùsignis – A Casarsa nei borghi di Pasolini“, rassegna dell’Assessorato alla Cultura che punta a far conoscere e apprezzare, attraverso le sue prime opere sia in prosa che in versi, i luoghi in cui visse e scrisse il grande poeta, intellettuale e regista, unendo così cultura e turismo.
Con un percorso letterario curato da Lisa Gasparotto, la mostra è un tributo alla Casarsa di un tempo attraverso le toccanti immagini che sono una dichiarazione di amore per un borgo che ora non c’è quasi più ma che all’epoca dei 52 intensi scatti in bianco e nero di Castellarin, in un periodo che va dagli anni Settanta alla metà degli anni Novanta del secolo scorso, era praticamente lo stesso raccontato da Pasolini nelle sue poesie, racconti e romanzi.
“Abbiamo deciso – spiega l’assessore alla cultura e al territorio di Casarsa della Delizia Fabio Cristante -, grazie alla disponibilità del Centro studi, di prolungare l’apertura della mostra in quanto abbiamo notato un costante flusso di visitatori e un interesse che rimane vivo rispetto al racconto per immagini di Castellarin e i suoi legami con l’eredità pasoliniana. Un progetto culturale che è stato molto apprezzato”.
Come molto apprezzato è stato tutto il programma di Lùsignis 2019, sviluppatosi a partire da fine agosto: il numero di spettatori è più che raddoppiato rispetto lo scorso anno. “La rassegna – conclude Cristante, ringraziando tutti gli enti e associazioni che hanno reso possibile il tutto – si sta ritagliando il suo spazio nel periodo di fine estate-inizio settembre il quale, non lo dimentichiamo, in Friuli occidentale vede svolgersi numerosi festival e iniziative teatrali e letterarie. Nonostante la “concorrenza” la manifestazione è cresciuta: basti pensare che nel 2018 per l’evento di apertura, la lettura scenica de I Turcs tal Friûl avevamo avuto 250 spettatori, quest’anno per Il sogno di una cosa sono stati oltre 600 le persone presenti. Il tutto senza dimenticare che diverse di loro hanno anche approfittato per unire alla visione degli spettacoli e incontri anche la scoperta turistica dei luoghi pasoliniani. Basta pensare in tal senso all’edizione record della Pedalata Pasoliniana organizzata dall’associazione Primavera 90 con oltre cento partecipanti e le tante persone arrivate da fuori Casarsa e presenti all’evento finale Spetant il Turc del 30 settembre, con un pubblico di oltre 120 persone”.
Le lucciole, in friulano Lùsignis, erano per Pier Paolo Pasolini, in un famoso articolo pubblicato sul Corriere della Sera in cui lamentava la loro scomparsa, la rappresentazione delle sorgenti della cultura popolare inaridite dal progresso. La rassegna è sostenuta dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato al Turismo e si svolgerà, in collaborazione con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia e la Pro Loco di Casarsa della Delizia.
Comunicato Stampa
Share This