“GIOVINETTE” LE RAGAZZE CHE SFIDARONO IL DUCE GIOCANDO A CALCIO IL 30, 31 GENNAIO E IL 1.FEBBRAIO LO SPETTACOLO TRATTO DA UNA STORIA VERA VA IN SCENA A PORDENONE, SAN VITO AL TAGLIAMENTO E MANIAGO NELL’AMBITO DEL PROGETTO UGUALI/DIVERSI DELL’ASSOCIAZIONE THESIS CHE APPRODA ALLA SEZIONE STORIA, SPORT E DISCRIMINAZIONI RIVOLTO A MIGLIA DI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI

Approda alla sezione “Storia, sport e discriminazioni” e lo fa con uno spettacolo che racconta una storia vera, quella di un gruppo di ragazze che sfidarono il regime fascista giocando a calcio, il progetto“Uguali/Diversi” dell’associazione Thesis di Pordenone, curato da Emanuela Furlan, che si propone di favorire l’inclusione, la valorizzazione delle diversità e le pari opportunità attraverso la cultura e le sue varie espressioni.
Martedì 30 gennaio a San Vito al Tagliamento (auditorium Zotti), mercoledì 31 gennaio a Pordenone al Capitol e giovedì 1. febbraio a Maniago, nel Teatro Verdi (tutti alle 11) andrà in scena lo spettacolo teatrale “Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce”. Tratto dal romanzo di Federica Seneghini e Marco Giani, con Rita Pelusio, Rossana Mola, Federica Fabiani, per la regia di Laura Curino, pluripremiata, volto storico del teatro di narrazione, che da sempre lavora per le donne, con le donne e «scrive da un punto di vista femminile come conseguenza naturale. Racconta di un gruppo di ragazze che nel 1932 (fatto realmente accaduto), nel decimo anno dell’era fascista, sulla panchina di un parco di Milano lanciarono una sfida al loro tempo, al regime, alla mentalità dominante: giocare a calcio..

Gli organi federali fascisti inizialmente consentono alle atlete di allenarsi, ma impongono loro varie limitazioni “per preservare la loro capacità riproduttiva”. L’avventura sportiva durò quasi un anno ma, alla vigilia della prima partita ufficiale, il regime costrinse le atlete a smettere di giocare.

L’epopea delle “Giovinette” è raccontata con ironia e leggerezza dal trio di attrici magistralmente diretto da Laura Curino. Mischiando comicità e narrazione, lo spettacolo dimostra come, pur a distanza di tanti anni e battaglie, certi pregiudizi sono duri a morire e come la lotta per la libertà e i diritti passa anche attraverso lo sport.

Da un fatto vero Laura Curino ha portato in scena un teatro di narrazione con una drammaturgia spigliata e divertente, dando vita a uno spettacolo che ci aiuta a comprendere la storia, anche se minima, del passato, divertendo e facendo ridere molto. Un lavoro sostenuto dal ritmo indiavolato delle tre interpreti, procedendo tra pubblico e privato, le loro storie personali e la Storia che entra a gamba tesa, per restare in termini calcistici, in questa vicenda a suo modo esemplare. L’ottima regia, , unita alla convincente recitazione, riesce a mettere in risalto la ridicolaggine dei pregiudizi, ma anche l’atmosfera di paura e preconcetti che si viveva in quei tempi. Senza mai cadere nel drammatico, ma sempre con un approccio ironico, molto più efficace”.

Fra febbraio e marzo 2024 sono inoltre attesi nell’ambito del progetto Uguali/Diversi, sempre a Pordenone, Maniago e San Vito al Tagliamento gli incontri sul tema “Sport, inclusione e discriminazioni”, organizzati in collaborazione con il Coni Friuli Venezia Giulia: testimonianze di importanti atleti e atlete dello sport italiano per parlare di sport come mezzo di trasmissione di valori, promozione dell’inclusione sociale e percorso di crescita per ragazze e ragazzi.

Info: www.dedicafestival.it

comunicato stampa

 

 

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