Al via a Pordenone la nuova rassegna Sperimentali Allegri, che all’ex convento di San Francesco, con la supervisione del Coordinamento Operatori Teatrali Pordenone, porterà alcune delle proposte territoriali più interessanti in campo teatrale durante la stagione invernale.
Si parte mercoledì 13 novembre alle 21 con un duplice omaggio al grande genio di Leonardo da Vinci e alla ricchezza linguistica del territorio: “Leonardo tal Friûl” è infatti il nuovo spettacolo dell’associazione Corale polifonica di Montereale Valcellina che lo ha realizzato nell’ambito del progetto “È passato un genio”. Un’opera basata sul testo “Leonardo fi di cui?” del professore Angelo Floramo che unisce sapientemente italiano, friulano e veneto nel sempre interessante racconto storico caratteristica dello storico e scrittore. Il tutto con la consueta maestria musicale del sodalizio valcellinese.
“Grazie anche alla musica e alla sua presenza scenica – spiega il regista Ferruccio Merisi – “Leonardo tal Friul” è uno spettacolo fresco, sincopato, divertente, con un intrigante gioco di suspence che srotola le varie scene sul  filo del come andrà a finire? Uno spettacolo volutamente al di là del tempo. Una fantasia che si interroga sulla figura di Leonardo da Vinci in modo obliquo. Con gli artifici di una commedia degli equivoci molto paradossale (addirittura una coppia viene scambiata per un’altra), il passaggio in Friuli del grande artista, scienziato ed inventore viene incorniciato in uno specchio, divertito ed ironico, nel quale ci si chiede qual è il rapporto tra il genio e la gente, tra l’arte o l’invenzione e chi la paga, tra le piccole necessità quotidiane e le grandi opere millenarie”.
Il coro, anche questa volta per la Polifonica di Montereale, non è solo uno degli strumenti di esecuzione, ma rappresenta anche plasticamente il collettivo sociale dentro cui si calano le vicende. Ad affiancare il coro, una bella rappresentanza della Zero Orchestra. La direzione musicale generale e gli arrangiamenti sono del maestro Maurizio Baldin, che ha composto anche una parte dei pezzi. Ci sono anche due cantanti di grande valore, come Tinkara Kovac e Alessio Velliscig.
La regia scenica come detto è di Ferruccio Merisi, mentre i protagonisti teatrali sono Mara e Bruno Bergamasco (meglio conosciuti come il duo comico udinese i Trigeminus), con Luca Maronese, attore e regista di Pordenone. La produzione, innovativa nei linguaggi e nelle sinergie tra diverse realtà artistiche, è curata da Gianni De Pol, presidente della Corale Polifonica e coordinata da Emy Giacomello.
Lo spettacolo è la conclusione di una residenza creativa di tre giorni (11-13 novembre) all’ex Convento Live.
“L’invenzione ben circostanziata di un gemello friulano e popolare del grande toscano aristocratico e sapiente – conclude Merisi -, produce una serie di circostanze che hanno la stranezza del sogno e al tempo stesso un realismo quasi ossessivo circa le movenze e i comportamenti dei personaggi, così come li identifica il loro status geografico e sociale. La gloria finale di questo sogno sembra toccare al gemello friulano; ma certo lui sarebbe rimasto tra un “tài” e una moglie padrona se non gli fosse toccato in sorte di essere scambiato per il maestro d’ingegno. La reputazione è come una scarpa, dicono i saggi: se è stretta ti fermi, se è comoda vai lontano. E dunque, vien da chiedersi, lo stesso Leonardo che avrebbe fatto se, a casa sua, si fosse trovato solo, tra un “gotto” e una “Monna”?”.
Comunicato Stampa
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