Si apre una nuova finestra contemporanea per riscoprire il nostro passato!

Con la pubblicazione del mediometraggio “Alle radici del quotidiano II-In camera”, scritto e diretto da Sabrina Zannier, interpretato dagli attori Nicoletta Oscuro, Massimo Somaglino e Serena Di Blasio, visibile sul canale YouTube dell’Associazione culturale Maravee e sui siti e social dei musei coinvolti.
Nella consapevolezza della vita quotidiana quanto incide la conoscenza partecipata ed emozionale delle nostre radici? Il passato conservato nei musei Etnografici può essere rivitalizzato per aprire le porte a un pubblico più giovane e contemporaneista?

La Sezione Etnografica del Festival Maravee risponde a tali interrogativi tracciando il passo dell’innovazione sul solco della continuità. Unendo ricerca storica, arte e tecnologia, dopo il successo dell’edizione 2020 – dedicata alla Cucina nella sua valenza di focolare domestico – quest’anno inscena suggestivi storytelling rivolti alla Camera nuziale, facendo rivivere le stanze abitative ricostruite nei musei etnografici di Tolmezzo, Forni Avoltri, Malborghetto, Fagagna, Fontanabona di Pagnacco e San Vito al Tagliamento, con un’incursione nel Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia.

Con approccio autoriale alla lettura del territorio, per la seconda edizione del progetto “Alle radici del quotidiano” è stata ideata una sceneggiatura che incarna azioni e pensieri del passato in un flashback della vita contemporanea e, nell’ottica di un’opera partecipata con il coinvolgimento della popolazione, all’interpretazione degli attori Nicoletta Oscuro, Massimo Somaglino e Serena Di Blasio è stata affiancata la partecipazione attoriale di Carmen Romanin, fondatrice della Collezione di Forni Avoltri, e di otto bambini dai tre mesi agli undici anni d’età. L’intero format narrante si avvale così di una vitalità che trasforma il passato in presenza condivisibile. Dall’allestimento delle “Stanze parlanti” – brevi radio sceneggiati proposti come installazioni permanenti ed immersive per dare linfa vitale alle attività di questi luoghi della memoria e della cultura nel corso dell’anno – fino ai sei video e al mediometraggio, che restituisce il sapore narrativo di un progetto teso a tessere la trama esperienziale della rete museale etnografica del Friuli Venezia Gulia.

Per riscoprire in chiave contemporanea i modus vivendi tra fine ‘800 e prima metà del ‘900, alla ricerca dei gesti e dei pensieri che sugli oggetti della domesticità quotidiana hanno tracciato il passo delle antiche pratiche sociali del tessuto familiare e collettivo. A ridosso dell’identità e degli oggetti relativi alla camera nuziale del Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari “M. Gortani” di Tolmezzo, della Collezione “Cemuot chi erin” di Forni Avoltri, del Museo Etnografico di Malborghetto, del Museo della Vita Contadina “Cjase Cocèl” di Fagagna, del Museo di Storia Contadina di Fontanabona di Pagnacco e del Museo della Vita Contadina “Diogene Penzi” di San Vito al Tagliamento.

Restituita complessivamente nel mediometraggio di 38 minuti, la narrazione tesa fra invenzione narrativa e ricerca storico-etnografica, nasce da una circostanza in cui comprendiamo l’importanza del ricordo assaporando il gusto delle radici familiari: il ricevimento a seguito del funerale della vecchia zia Caterina nella cucina della nipote Sofia, alla quale i parenti riconoscono di essere ormai l’unica testimone degli usi e costumi tramandati in famiglia e, presi da nostalgia per un tempo che la morte sembra cancellare, anche loro vogliono sapere.
Sofia inizia il racconto sulla camera nuziale, la più intima della casa, accessibile solo in caso di nascita, matrimonio e morte…ma poi la commozione le impedisce di continuare il discorso; scappa a letto e tra sogno e dormiveglia si catapulta in sei diverse camere rivivendo ambienti e usanze di sei donne di famiglia in luoghi diversi del Friuli Venezia Giulia. Cullata dalle memorie e dai valori di allora, suddivisi in diverse tematiche – Amore e Realismo, Maestria e Status, Scaramanzia e Fede, Sacralità e Abluzioni, Dedizione e Cura, Faccende e Giochi – Sofia si rasserena ed è pronta per raccontare.

L’intero progetto è ideato e diretto da Sabrina Zannier, prodotto dall’Associazione culturale Maravee con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione FVG, il Partenariato e la collaborazione della Fondazione Museo Tolmezzo, dei Comuni di Fagagna, Forni Avoltri e Pagnacco, della Comunità di Montagna Canal del Ferro Val Canale, Comunità di Montagna della Carnia ed Ente Friuli nel Mondo.

Comunicato Stampa

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