Mercoledì 7 novembre a Cinemazero
Costanza Quatriglio presenta al pubblico il suo ultimo film
Sembra mio figlio
la storia di un viaggio tra Oriente e Occidente, un’opera coraggiosa e di drammatica attualità

Mercoledì 7 novembre alle 21.00 in SalaGrande a Cinemazero la regista Costanza Quatriglio (L’Isola, Con il fiato sospeso) introdurrà il suo ultimo film Sembra mio figlio, la storia di un viaggio tra Oriente e Occidente nel perdersi e ritrovarsi di una madre e dei suoi figli.
Ismail è solo un bambino quando è costretto a trasferirsi in Europa con il fratello Hassan per scappare alle persecuzioni razziali verso la sua minoranza etnica. Cresciuto con i valori occidentali, ha perso totalmente i rapporti con la sua famiglia e con il suo paese, finché un giorno incominciano ad arrivare inquietanti telefonate da membri della sua comunità di origine. In queste telefonate l’uomo si mette in contatto con la madre che non vede da anni e di cui non si ricorda neanche il volto. Lo stesso vale per la donna che nonostante non abbia mai perso la speranza di incontrare nuovamente i suoi figli, si è completamente dimenticata della loro immagine. Ismail decide così di partire per l’Afghanistan in cerca della sua presunta madre.
Il film prende spunto da una storia vera perché Mohammad Jan Azad, il protagonista, è stato anche uno dei ragazzi che la regista ha seguito nel suo precedente documentario Il mondo addosso, girato a Roma tra il 2005 e il 2006. Mohammad è stato, purtroppo, uno dei tanti figli che le proprie madri hanno “fatto scappare” nella speranza di offrigli un futuro migliore, lontano dalla guerra. “Quando ci siamo incontrati di nuovo, nel 2010,” – confessa Costanza Quatriglio – “mi ha raccontato del suo primo tentativo di rimettersi in contatto con la madre, dell’emozione, della difficoltà, della paura. E da lì è nata la mia voglia di provare a raccontare questa storia.
Sembra mio figlio è una storia drammatica girata tra l’Europa e il Medio Oriente, che racconta, attraverso il viaggio disperato di un profugo afgano appartenente all’etnia Hazara, il dramma del genocidio vissuto da questa popolazione negli anni ’90 e l’eterna guerra per la sopravvivenza combattuta nella zona tra Iran, Afghanistan e Pakistan. Un’opera coraggiosa con una forte presa sulla contemporaneità, portatrice di un messaggio semplice, ma proprio per questo atemporale e universale.

Per acquistare il biglietto: www.cinemazero.it

comunicato stampa

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