GORIZIA – Il 28 novembre ricorreranno i vent’anni dalla scomparsa del giornalista, scrittore e poeta Celso Macor. Nato a Versa il 4 agosto del 1925, conseguì la maturità classica al liceo “Dante Alighieri” di Gorizia, e, tra il 1959 e il 1961 insegnò cultura civica ai corsi Enalc del capoluogo. Dal 1962 curò i servizi giornalistici del Comune di Gorizia fino ad assumere il ruolo di responsabile dell’ufficio stampa e pubbliche relazioni. Attivo per oltre quarant’anni come giornalista su periodici goriziani e regionali, fu direttore della rivista politico-culturale «Iniziativa Isontina» (dal 1979 al 1996) e di «Alpinismo Goriziano», editorialista e vicedirettore del settimanale diocesano «Voce Isontina», collaboratore di «Studi Goriziani», socio fondatore e poi membro del consiglio direttivo dell’istituto per gli Incontri culturali mitteleuropei.

Macor è inoltre autore numerosi saggi e volumi di interesse storiografico e ambientale sul Friuli goriziano e su Gorizia, sul Collio, sulle Alpi Giulie, sull’Isonzo, sul Torre, sull’alpinismo e sugli alpinisti, e in particolare su Julius Kugy. A partire dagli anni Ottanta ha pubblicato, nella varietà friulana di Versa, suo paese natale, tre raccolte di poesie e due di prose, poi riunite nei due volumi dell’editrice Braitan I fucs di Belen (1996); si ricordano inoltre la cura prestata all’edizione delle poesie friulane di Franco de Gironcoli (1977, 20022) e la traduzione del Cantico delle creature di san Francesco d’Assisi (1993). Nel 1990 ha ricevuto il premio nazionale di poesia “Città di Thiene”.

Nel 2013 l’archivio privato di Macor è stato donato dalla moglie, Laura Stabon, all’archivio di Stato di Gorizia, dove è consultabile come fondo personale. Prima e dopo questo evento, fondamentale per la continuazione dello studio di questo autore, sono apparsi numerosi suoi testi inediti, sia in italiano che in friulano. A dieci anni dalla morte, nel 2008, la Biblioteca Statale Isontina ha pubblicato una raccolta di poesie inedite intitolata Ài samenât un ciamp di barburissis. Ho seminato un campo di fiordalisi, a cura di Rienzo Pellegrini. Il carteggio con Biagio Marin è stato ospitato, insieme con uno studio critico, dalle riviste «Ladinia» e «Quaderni Veneti». È di quest’anno, invece, la comparsa di due volumetti che la Società Filologica Friulana ha voluto raccogliere in un cofanetto per ricordare il ventesimo anniversario della scomparsa dello scrittore: si tratta di Trilogia isontina (ristampa di tre lunghe prose già edite negli anni Sessanta e Settanta) e Svualâ senza slaifs (raccolta di poesie inedite).

E’ infine imminente l’uscita del carteggio intercorso tra l’intellettuale goriziano e il germanista Ervino Pocar: quasi duecento lettere, nelle quali si rispecchia non soltanto la ricca umanità dei due corrispondenti, ma anche la vita culturale della città di Gorizia, saranno pubblicate dalla biblioteca statale Isontina, con la Libreria Antiquaria Drogheria 28 di Trieste, in un’edizione curata e commentata da Gabriele Zanello.

Celso Macor sarà ricordato sabato 24 novembre, con una messa che verrà celebrata alle 19 nella chiesa di San Giorgio martire di Lucinico.

Comunicato Stampa

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