Il Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone, promosso da Presenza e Cultura, annuncia il suo ingresso nel circuito Italiafestival, l’Associazione che include più di trenta festival, o reti di festival italiani, tra i più prestigiosi. La formalizzazione è avvenuta i giorni scorsi presso la sede dell’AGIS a Milano, nel corso dell’Assemblea dei soci e del Consiglio Direttivo di Italiafestival: dopo la relazione del Maestro Franco Calabretto, direttore artistico del festival insieme al Maestro Eddi De Nadai, per acclamazione è stato votato l’ingresso del Festival di Musica Sacra all’interno del prestigioso sodalizio.

L’annuncio giunge mentre è in pieno corso la 28^ edizione del Festival, che proprio lunedì 18 novembre ha ospitato la prima regionale della produzione “Inri, Passione secondo Anonimo”, su musica di un compositore cult del nostro tempo, Carlo Galante.

Oltre alla dirigenza di Italiafestival, presidente Francesco Maria Perrotta e vicepresidente Franco Belletti di Ravenna Festival, erano presenti in AGIS i Consiglieri e i molti rappresentanti dei festival associati: manifestazioni di spettacolo dal vivo fra le più rilevanti in Italia, come il Festival dei due mondi di Spoleto, Rossini Opera Festival Pesaro, Stresa Festival, Bassano Opera Festival, Festival teatrale Santarcangelo, Fondazione Festival Pucciniano – Torre del Lago, Mittelfest, Milano Musica, Festival Verdi di Parma, Macerata Opera Festival, Emilia Romagna Festival, Napoli Teatro Festival.

Spiegano i direttori artistici Calabretto e De Nadai che «Italiafestival ha un ruolo importantissimo nella politica dello spettacolo dal vivo in Italia, all’interno di Federvivo e AGIS. Inoltre, all’interno dell’EFA (Associazione Europea dei Festival) rappresenta un sistema italiano forte e numeroso, che sta incidendo sempre più grazie ad una posizione strategica conquistata all’interno del board, al quale partecipa con un Vicepresidente e un consigliere». Ecco dunque il nuovo contesto entro il quale si colloca il Festival pordenonese, che proprio in questi giorni sta presentando nel Duomo di Pordenone il cartellone dei sei concerti più importanti – nell’ambito di un progetto complessivo con mostre d’arte, laboratori, conferenze e altri concerti sul territorio regionale – seguendo un filo rosso dedicato alla “Sacralità del Profano”: «in cartellone – osservano ancora i direttori artistici – gli omaggi alla grande tradizione musicale, così come ai nuovi lavori appositamente commissionati, con repertori rari e preziosi, organici diversificati e originali. Un festival che chiama a raccolta il pubblico ad una riflessione sulla spiritualità e sul dialogo interreligioso; elementi, questi di cui il mondo contemporaneo sembra avere particolare bisogno».

Comunicato Stampa

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