ROSE LIBRI MUSICA E VINO 2018

Nel Parco di San Giovanni a Trieste venerdì 25 maggio si conclude l’VIII edizione della rassegna promossa dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università di Trieste: gran finale dedicato alla rivoluzione basagliana con la presentazione del libro di Antonio Slavich sugli esordi a Gorizia agli inizi degli anni Sessanta, il racconto delle origini del roseto e un concerto di Patrizio Fariselli, uno dei fondatori degli Area.
Non poteva che essere affidato alla rivoluzione basagliana il gran finale dell’ottava edizione di “Rose Libri Musica e Vino” in programma nel roseto del Parco di San Giovanni venerdì 25 maggio: dopo la testimonianza appassionata di Giusi Nicolini, ex sindaca di Lampedusa, che venerdì scorso ha registrato il tutto esaurito, si ripercorrerà la strada che Franco Basaglia ha intrapreso a partire da Gorizia per restituire dignità e umanità alle persone rinchiuse negli ospedali psichiatrici. Conversando attorno al libro di Antonio Slavich, “All’ombra dei ciliegi giapponesi” (uscito domenica 13 maggio per le edizioni alphabeta Verlag di Merano nella collana 180 e presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino, questa sarà la prima presentazione in regione), dove l’allievo del padre della deistituzionalizzazione racconta l’avvio dello smontaggio del manicomio e delle sue logiche,

Peppe Dell’Acqua, psichiatra allievo di Basaglia e direttore per più di 17 anni del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, e tre giovani da poco affacciatisi al mondo della psichiatria — Sergio Keller, Marta Di Bella e Massimo Cannarella — aiuteranno il pubblico ad andare alle origini di questa nostra storia. Una storia che si è nutrita di bellezza, testimoniata dalle seimila rose che hanno trovato casa nel Parco, e di apertura all’esterno attraverso l’accoglienza di artisti e l’organizzazione di concerti: storico fu quello degli Area, tenutosi il 12 giugno 1974, che in parte sarà possibile rivivere grazie all’esibizione di Patrizio Fariselli e Maurizio Camardi prevista alle 21 al teatro “Franco e Franca Basaglia” e introdotta da un’intervista di Carlo Muscatello, giornalista e presidente di Assostampa Fvg, critico musicale. In un ricordo pubblicato su Articolo 21 Muscatello parlando degli Area e del concerto tenuto a San Giovanni scrive: «Dopo l’album d’esordio, “Arbeit macht frei”, ovvero “il lavoro rende liberi” (frase che stava scritta all’ingresso dei campi di sterminio nazisti…), era appena uscito il disco “Caution Radiation Area”. Con dentro un brano intitolato “Lobotomia”, dedicato a Ulrike Meinhof e caratterizzato da suoni ossessivi e lancinanti: l’ideale per un concerto dentro a un manicomio…».
Al termine della conversazione in roseto e prima del concerto sarà possibile gustare il Franciacorta Brut, un vino biologico proposto dalla cooperativa sociale Clarabella: nata nel 2002 per sviluppare nuove opportunità d’inserimento lavorativo di persone che vivono in una condizione di disagio psichico, opera nell’ambito di progetti a favore di uno sviluppo sostenibile, tra cui la produzione agricola e vitivinicola biologica e il turismo.
Anche quella di venerdì 25 maggio si preannuncia dunque una giornata ricca di appuntamenti, che inizieranno il mattino con una visita guidata alla mostra Leros: il mio viaggio, il racconto del lager psichiatrico greco attraverso le immagini della fotografa Antonella Pizzamiglio, visita che verrà riproposta alle 15.30; proseguiranno con la lezione all’aperto tenuta da Mitja Gialuz, docente di Diritto processuale penale all’Università di Trieste, che parlerà del superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari tra spinte riformiste e resistenze; diventeranno a misura di bambini nei laboratori sul Gioco delle Emozioni proposti dal Mini mu alle 15.15 e alle 17.15: un’occasione d’incontro per i più piccoli, ma anche un’opportunità per i genitori che vogliono partecipare alla visita del Parco e al momento dedicato alle rose, che questa settimana avrà un relatore d’eccezione: Franco Rotelli. Lo psichiatra successore di Franco Basaglia, direttore dei servizi psichiatrici di Trieste e successivamente dell’Azienda per i Servizi Sanitari Triestina, ha provveduto al recupero a fini sanitari di molti edifici del Parco e si è fatto promotore con Provincia, Università e Comune di Trieste del recupero del luogo e dell’installazione del roseto. Proprio di questo parlerà in una conversazione dal titolo “Dove affondano le radici le rose del parco”.
In caso di maltempo gli appuntamenti si terranno al chiuso.

comunicato stampa

 

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