NELLE GIORNATE DI VENERDì 18 E SABATO 19 MAGGIO ATTESI UNA SERIE DI EVENTI NELLA SEDE DELLA FONDAZIONE IN VIA CARDUCCI REALIZZATI CON IL FESTIVAL IN CORSO A GORIZIA.

VENERDI’ ALLE 9.30 LA TAVOLA ROTONDA “CONFINI POLITICI E CORRIDOI ECOLOGICI: IL RUOLO DELLA CORTINA DI FERRO” A CURA DI ASSOCIAZIONE RETE ITALIANA EUROPEAN GREEN BELT ASSOCIATION. A SEGUIRE INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA “LA EUROPEAN GREEN BELT IN ITALIA E IN FRIULI VENEZIA GIULIA”, VISITABILE NEI GIORNI DI ÈSTORIA. NELL’OCCASIONE FONDAZIONE CARIGO PROPONE ANCHE LA MOSTRA DEDICATA AL FOTOGRAFO GORIZIANO GIUSEPPE ASSIRELLI, A 20 ANNI DALLA SUA SCOMPARSA. ATTESO SABATO 19 MAGGIO ALLE 19.00 LO SPETTACOLO DI TEATRO DI FIGURA CON PUPAZZI MANIPOLATI A VISTA “FALÙ”, DEL TEATRO DELLA SETE.
Anche quest’anno la Fondazione Carigo sostiene èStoria, e la sala conferenze della Fondazione sarà una delle sedi del festival ospitando vari appuntamenti.
Venerdì 18 maggio dalle 9.30 la tavola rotonda “Confini politici e corridoi ecologici: il ruolo della cortina di ferro” a cura di Associazione Rete Italiana European Green Belt Association. Al termine l’inaugurazione nella sala espositiva della Fondazione Carigo della mostra “La European Green Belt in Italia e in Friuli Venezia Giulia”. Una dozzina di roll-up introducono al tema dell’allora Cortina di Ferro e della sua trasformazione in corridoio ecologico: la European Green Belt – EGB. I pannelli illustrano la ricchezza ambientale e la biodiversità del corridoio ecologico, la sua scomposizione in aree biogeografiche (fennoscandinava, baltica, centro-europea, balcanica) e il suo valore come infrastruttura verde europea, il percorso dai primi movimenti associativa alla costituzione dell’associazione internazionale European Green Belt Association, di cui l’Associazione Rete Italiana EGB e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia sono socie.
La mostra sarà visitabile nelle giornate di èStoria.
Nella stessa sala espositiva, sarà possibile visitare anche lo spazio dedicato a Giuseppe Assirelli, noto fotografo goriziano scomparso alla fine degli anni Novanta del Novecento, che presenta alcuni suoi scatti che documentano il territorio come era negli anni ’80 e gli arredi originali del suo studio. 
Inoltre, per tutto il week end, sarà aperta anche la mostra “Jewellery Metamorfosi”, che coinvolge quarantanove artisti provenienti da undici Stati, per un totale di cinquantanove opere. Nell’ambito di questa importante esposizione sul gioiello contemporaneo – che prende spunto dall’incontro fortuito del materiale di scarto con la creatività dell’artista orafo – si affianca anche la sezione interamente dedicata alle collezioni della Fondazione Carigo, con parte della cospicua raccolta di preziosi proveniente dal Monte di pietà di Gorizia insieme a una selezione di gioielli collezionati dal goriziano Lodovico Mischou, che solo occasionalmente sono stati mostrati al pubblico.
 
Sabato 19 maggio alle 19, atteso lo spettacolo di teatro di figura con pupazzi manipolati a vista “Falù”, del Teatro della Sete.
Falu è una storia originale che parla di migrazioni contemporanee, della perdita di vite umane, della perdita di riferimenti quali la società, la famiglia, la cultura, raccontata attraverso gli occhi di un bambino di 8 anni di età che deve confrontarsi con l’ignoto, affrontare il destino e prendere delle decisioni. L’autore ha deciso di dargli un lieto fine perché Falù merita di avere una famiglia. 
Comunicato Stampa
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