Far ridere è una cosa seria e pure difficile. A riuscirci benissimo è Enrico Bertolino, esperto e pregevole comunicatore, che dispensa al suo pubblico una comicità intrisa di pungente ironia, comunque sempre rispettosa e garbata.

Una serata davvero piacevole quella proposta dal Teatro Bon di Colugna (Tavagnacco) dove “Instant Theatre 2022-23”, il più recente lavoro del comico milanese, è andato in scena lo scorso 23 novembre segnando il debutto del cartellone della Stagione di Prosa 2022/2023, organizzata in collaborazione con l’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia.

Uno spettacolo da vedere (un’ultima tappa in Regione è prevista per il prossimo 19 febbraio 2023 a Polcenigo – info & prenotazioni email: teatro.polcenigo@gmail.com) perché intelligente, divertente e per nulla scontato.

Un lavoro di ottima scrittura (i testi sono opera dello stesso Bertolino, di Enrico Nocera e Luca Bottura), supportato dalla musica eseguita dal vivo da Roberto Antonio Dibitonto e Tiziano Cannas Aghedu e diretto con inappuntabile abilità dal regista Massimo Navone.

Per il pubblico l’occasione di partecipare al rito di un teatro che, nel caso, è anche delizioso intrattenimento, performance che invita lo spettatore a uno stimolante piacevole confronto e a un’attiva partecipazione attraverso un dialogo costantemente aggiornato sui temi della più scottante attualità.

Assistendo a “Instant Theatre “si ride, tanto e di gusto, ma non mancano gli spunti per riflettere sui temi di attualità sociale, politica e ambientale.

Bertolino, che non ha mai rinunciato alla sua professione di formatore e consulente manageriale per aziende e multinazionali (nel suo curriculum spicca una Laurea all’Università Bocconi in Discipline Economiche) ha iniziato a farsi notare nell’ambiente della comicità italiana da circa un quarto di secolo, prima vincendo alcuni prestigiosi concorsi per giovani comici poi ottenendo molti consensi sia in tv che nei teatri italiani. Il suo umorismo affonda le radici negli ambienti del cabaret milanese, inesauribile fonte d’ispirazione per la sua indubbia vena artistica.

Sono trascorsi ormai diversi anni da quando l’artista meneghino ha scelto una formula teatrale semplicemente definita “Instant Theatre” ovvero uno spettacolo che mette insieme narrazione, attualità, umorismo, storia, costume, cronaca, comicità, politica e satira esortandoci ad affrontare il quotidiano con ironia.

Bertolino nello spettacolo affronta ogni passaggio con disinvoltura e tempi comici perfetti (efficaci e tutt’altro che televisivi), ironizza sulla politica e sui suoi protagonisti, maneggia con cura ogni argomento, attacca con garbo, non scadendo mai, neppure per un istante, nella volgarità e nella mancanza di rispetto, evitando superflui moralismi e predicozzi.

Racconta di politici che gli rubano il mestiere o diventati fonte d’ispirazione privilegiata, dell’incoerenza di molti (confermata da video immagini che non lasciano scampo) ma anche dei paradossi e delle contraddizioni della quotidianità frutto di esperienze vissute (pandemia e cambiamento climatico su tutte) e della diffusissima sindrome da smartphone (quante foto abbiamo dentro il nostro telefonino e quante ne guardiamo?).

Cita Gaber e dedica un’esilarante, comunque smpre rispettosa, versione milanese di “Non, je ne regrette rien” di Edith Piaf a Enrico Letta, le cui immagini proiettate sullo schermo alle spalle dell’artista vedono scorrere anche una sorprendente traduzione del testo in friulano, ulteriore motivo di divertimento.

A chiudere lo spettacolo la lettura brillante e satirica di una rassegna stampa attualissima, surreale e tremendamente spassosa.

Meritati per Enrico Bertolino gli intensi e prolungati applausi del pubblico che affollava il piccolo e delizioso teatro di Colugna (cui il restyling delle poltroncine ha sicuramente giovato) in una serata straordinariamente piacevole e ricca di allegria.

© Rita Bragagnolo per instart

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