DOPO IL SOLD OUT PER LA BELLA ADDORMENTATA
DAL 13 AL 28 DICEMBRE “GIANNI SCHICCHI” E “LA SERVA PADRONA”

Il Teatro Verdi tutto esaurito ha salutato la compagnia di balletto dell’Odessa Academic Opera and Ballet Theater per l’ultima rappresentazione, domenica sera, de ‘La Bella Addormentata’ di Pëtr Il’ič Čajkovskij, con la coreografia storica di Marius Petipa, nell’anno del duecentesimo anniversario della sua nascita.
Neppure il tempo per la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste per soffermarsi sul gradimento del pubblico per l’inizio della Stagione lirica e di balletto, e già l’Orchestra, il Coro e i tecnici della Fondazione sono impegnati per i due nuovi spettacoli della rassegna “Sempre Verdi, da 0 a 100 (e +)”, una stagione specificatamente ideata per avvicinare all’opera nuovo pubblico, adatta a tutti e a tutte le età. Domani, giovedì 13 dicembre è, infatti, in programma un doppio debutto: alle ore 11.00 quello di ‘Gianni Schicchi’ e alle 20.30 quello de ‘La Serva Padrona’.
Seguiranno repliche di entrambi gli spettacoli fino al 28 dicembre (con inizio alle 11.00, alle 18.00 e alle 20.30 a seconda delle giornate), al costo di 7 euro per il biglietto intero e di 5 euro per quello ridotto, under 18 (informazioni dettagliate nel sito al link: http://www.teatroverdi-trieste.com).
‘Gianni Schicchi’ è un’opera in un atto su libretto di Giovacchino Forzano, musica di Giacomo Puccini, Maestro Concertatore e Direttore Gianluca Martinenghi, regia Carlo Antonio De Lucia, con l’allestimento della Kitakyūshū City Opera in collaborazione con la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.
“Una commedia leggera da un’ispirazione infernale” – anticipa il regista Carlo Antonio De Lucia –“ ricca d’ironia, e non comicità a squarciagola, di sorriso e non risata grassa, per lasciare lo spettatore pieno di una gioia sana e del profumo delle cose buone di un tempo, del ridere sano dei nonni”.
“La Serva Padrona” è un intermezzo in musica di Giovanni Paisiello, orchestrazione di Ottorino Respighi, realizzata per i Ballets Russes di Sergej Djagilev, edizione critica e ricostruzione di Elia Andrea Corazza, Maestro Concertatore e Direttore Carmine Pinto. Regia, scene, costumi e testi recitati di Oscar Cecchi, per il nuovo allestimento della Fondazione, con l’Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Verdi.
“L‘intermezzo composto nel 1733 a Napoli da Giovanni Battista Pergolesi, su libretto di Gennarantonio Federico” – sottolinea il regista de ‘La Serva Padrona’, Oscar Cecchi – “fu una vera novità; ad esso si vogliono far risalire le origini dell’opera comica. Nell’inscenare questa rara versione ho tenuto conto dei tre secoli che ha attraversato, ricordando che la storia è sempre attuale: infatti la decisione di una “serva/cameriera/badante” di voler sposare il suo “padrone/titolare/assistito”, per elevarsi di grado ed avere una vita più agiata, non è mai passata di moda! Lo spettacolo può essere affrontato e fruito sotto molteplici aspetti: musicale, teatrale, letterario, storico, sociale”.

comunicato stampa

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