Quarto appuntamento del ciclo delle Lezioni di Storia – Guerre Civili domenica 25 novembre alle ore 11.00 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

Questa volta sarà Germano Maifreda, professore ordinario di Storia economica all’Università degli Studi di Milano, a raccontare al pubblico il più celebre episodio delle guerre civili e religiose del Cinquecento, la strage di San Bartolomeo. L’assassinio di migliaia di protestanti disarmati da parte di civili e militari cattolici, nell’agosto 1572, ha aperto un dibattito inesauribile. Gli intellettuali illuministi vi vedranno rappresentato il massimo segno degli orrori provocati dal fanatismo e dal pregiudizio. All’epoca le reazioni all’evento furono però differenti: da tutta Europa giunsero congratulazioni al giovane re Carlo IX, che si assunse la responsabilità politica della strage. Il papa, per parte sua, fece coniare una medaglia commemorativa e commissionò a Giorgio Vasari degli affreschi celebrativi

Il ciclo delle Lezioni di Storia – Guerre Civili proposto dagli Editori Laterza e dal Teatro Nuovo Giovanni da Udine vede protagonisti sul palcoscenico del teatro udinese, per il terzo anno consecutivo, alcuni tra i migliori storici italiani in grado di presentare al meglio, sia sotto il profilo scientifico che sotto quello della capacità espressiva e della divulgazione, argomenti di grande fascino e suggestione.

Tema del nuovo ciclo sono appunto le guerre civili, affrontate nelle loro maggiori manifestazioni dall’antichità a oggi: dagli scontri nell’antica Roma a quelli fra fascisti e antifascisti che dominarono l’Italia fra il 1915 al 1945, alle lotte fra Sunniti e Sciiti. Il conflitto sociale e politico è comune ad ogni società, del passato e del presente. Ci sono momenti, però, nella storia di un paese in cui non si riesce più a risolvere i conflitti e a contenere le tensioni in un quadro condiviso. È allora che uno stesso popolo si divide in fazioni avverse, che hanno il solo scopo di annientarsi l’un l’altra. I cittadini della stessa comunità prendono le armi e si scontrano in nome di differenze politiche, religiose o etniche. Sette fra i più affermati storici italiani affronteranno dunque il come e il perché di conflitti intestini prodotti da fratture che appaiono ormai insanabili.

Biglietto a prezzo unico: 8 euro

Biglietteria del Teatro aperta dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi). L’acquisto dei biglietti è possibile anche online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it, nei punti vivaticket. Per info: tel. 0432 248418 e biglietteria@teatroudine.it.

 

I prossimi appuntamenti:

domenica 9 dicembre 2018

AMERICA | NORD CONTRO SUD

Arnaldo Testi

La Guerra Civile americana era “civile” solo per gli unionisti del nord, che ritenevano gli Stati Uniti una nazione indivisibile. Per i Sudisti si trattava invece di un conflitto fra gli stati o per l’indipendenza meridionale. Ma poi emerge il terzo protagonista del conflitto: gli afro-americani. Per loro quella diventa l’occasione per l’abolizione della schiavitù. Che la guerra dovesse essere questo non era neanche così chiaro all’inizio. La conquista della libertà nera finì invece col rappresentare il risultato più drammatico di quell’avvenimento, un risultato così sconvolgente che i suoi effetti hanno continuato a farsi sentire fino a oggi.

Arnaldo Testi è ordinario di Storia degli Stati Uniti all’Università di Pisa

 

domenica 27 gennaio 2019

ITALIA  | FASCISTI E ANTIFASCISTI

Emilio Gentile

Una tragedia italiana durata trent’anni, dal 1915 al 1945. Fu guerra civile; non può essere definita altrimenti la radicale e violenta lotta politica, combattuta anche con le armi, le persecuzioni, le repressioni, le vendette fra militanti politici nati cittadini dello stesso Stato e diventati nemici a morte per concezioni incompatibili della nazione, della cittadinanza, della società e della comune convivenza sotto le stesse leggi. Fu guerra civile, scandita da fasi successive, fra interventisti e neutralisti a ridosso della Grande Guerra, fra rivoluzionari internazionalisti e rivoluzionari nazionalisti e, infine, fra fascisti e antifascisti.

Emilio Gentile è professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza         

 

domenica 3 febbraio 2019

ISLAM | SUNNITI CONTRO SCIITI

Domenico Quirico

Due fanatismi si scontrano, da un lato il progetto totalitario sunnita del nuovo, ricostruito califfato, uno Stato del vero Dio che ricalchi i confini della potenza islamica delle origini. Dall’altro il sogno di una rivincita sciita, la minoranza giammai accettata, costretta da secoli alle arti della dissimulazione e della emarginazione eretica, una possente fascia di terre che vada dal mediterraneo all’Iran, unificando libanesi siriani iracheni e iraniani, spezzando e separando la continuità sunnita. A muovere i due progetti possenti burattinai. L’Arabia saudita che con i petrodollari da mezzo secolo lavora alla unificazione salafita dell’islam; e dall’altro l’Iran degli ayatollah, decisi a spezzare l’isolamento. 

Domenico Quirico è giornalista e scrittore

Comunicato stampa

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