Ruota attorno al concetto di confine, ai suoi significati vecchi e attuali e agli interrogativi che ne derivano il nuovo progetto dell’associazione culturale Thesis di Pordenone che amplia la programmazione dello storico percorso “Adotta uno spettacolo”, sostenuto con uno specifico bando dalla Regione Friuli Venezia Giulia e attuato con il supporto della Fondazione Friuli, oltre che delle scuole partecipanti, curato da Emanuela Furlan.

Un progetto che, in questa prima fase dedicata alle scuole, ha già raggiunto un risultato straordinario: sono infatti oltre duemila gli studenti delle scuole secondarie di primo grado che vi hanno aderito – gli istituti Mattiussi-Pertini e il liceo Leopardi Majorana di Pordenone, il Sarpi di San Vito al Tagliamento, il Galvani di Cordenons, i licei Pujati di Sacile e il Torricelli di Maniago, con un’estensione anche a Udine, dove partecipa il liceo Marinelli – e che fino al 29 aprile saranno impegnati in una fitta serie di iniziative, insieme ai loro insegnanti, navigando trasversalmente in materie e generi artistici diversi. “Un’esplorazione storico-socio-antropologica, letteraria e geografica – spiega la curatrice Emanuela Furlan – che partendo dai confini del Friuli Venezia Giulia si estende, si amplia, ripercorrendo la Storia dal XX secolo per arrivare ad oggi, a raccontare la contemporaneità, fino all’ergersi di nuovi muri e steccati per la pandemia Covid 19 e per le guerre. Lo sguardo sulle vicende del territorio, sul valore della memoria diventa l’occasione per una riflessione più ampia che dal microcosmo apre al mondo e alla contemporaneità”.

Quattro i percorsi artistico-culturali predisposti, quattro i linguaggi esplorati, accomunati dalla capacità di emozionare oltre che di informare, “affinché la memoria sia esperienza vivida per il futuro”: il primo riguarda i laboratori in classe intitolati “Il gioco dei confini”, che utilizzando materiali, video, discussioni guidate, giochi di ruolo e immedesimazione, approfondisce il tema “Confini dal Novecento ad oggi” con lo scopo di promuovere una cultura della pace e della convivenza tra i popoli.
Il secondo porterà nelle classi lo scrittore Maurizio Mattiuzza e il suo libro “La Malaluna”, storia di una famiglia friulana di lingua slovena stretta nelle maglie del confine orientale e degli accadimenti, duri e dolorosi, a cavallo
di due guerre mondiali: saranno, i suoi, incontri costruiti ad hoc per gli studenti.

I giovani assisteranno poi allo spettacolo teatrale “Cercivento”, di Riccardo Maranzana e Massimo Somaglino, tratto da Prima che sia giorno di Carlo Tolazzi, nota vicenda della I guerra mondiale in Friuli, storia di guerra sui confini che ancora oggi attende il riscatto e la riabilitazione di quattro soldati ingiustamente incolpati di insubordinazione. Infine, le classi incontreranno Marco Aime, uno dei maggiori antropologi italiani, scrittore, docente, autore di numerosi saggi, per un confronto su come il concetto di confine sia spesso slegato dal senso di identità e piuttosto frutto di un processo di immaginazione costruito dall’alto, a tavolino, e come i confini si spostino, sia quelli fisici che culturali e religiosi.
Il progetto “Confini” dal 5 aprile prevede parallelamente un percorso aperto al pubblico, anch’esso con diversi appuntamenti artistico-culturali declinati in varie discipline.

Comunicato Stampa

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