PORDENONE – Cinquantotto grandi anteprime a pordenonelegge 2018, e molte di queste con l’autore “allo specchio”: romanzi, racconti, memorie che tratteggiando personaggi, storie e luoghi finiscono per raccontare, in filigrana, chi firma quel libro. Come nel caso di “Asimmetria” (Feltrinelli), l’incantevole opera prima di Lisa Halliday che ha fatto molto parlare di sé in primavera a New York. Tratta infatti – per metà del libro – la storia d’amore fra una venticinquenne aspirante scrittrice e uno scrittore famoso molto più vecchio di lei: personaggi ispirati dalla vera relazione tra l’autrice, ai tempi poco più che ventenne, e un Philip Roth sessantenne. Halliday dal 2011 vive a Milano e da anni lavora come agente, editor, traduttrice, ghostwriter. Prima di pubblicare ha scritto in segreto per una ventina d’anni, il suo incontro giovanile con Philip Roth ci regala la prima “asimmetria” a cui fa riferimento il libro, in uscita il 30 agosto e in anteprima a pordenonelegge domenica 23 settembre, attraverso un avvincente dialogo fra l’autrice e la scrittrice italiana Caterina Bonvicini (ore 19, Auditorium Vendramini). Philip Roth, scomparso lo scorso maggio, identificabile anche per il dettaglio del Nobel negato, aveva dichiarato di apprezzare il romanzo, che lo ritrae nelle passioni per i vecchi film, l’umorismo yiddish, la musica del passato, nei momenti di intimità in cui spiega alla giovane amante alcune regole della scrittura.

Anche Ala Al-Aswani, l’acclamato romanziere egiziano che aveva partecipato attivamente alla Rivoluzione del suo Paese nel 2011, torna a Piazza Tahir per un nuovo romanzo, “Sono corso verso il Nilo” (Feltrinelli) che evidenzia il ruolo dei servizi segreti contro la primavera araba. La Rivoluzione, come Saturno, divora i suoi figli, soprattutto in una repubblica che è tale solo per finta: lo sa bene l’autore, fra i fondatori del movimento egiziano per la democrazia Kifaya: a pordenonelegge in anteprima racconterà il nuovo libro nella giornata inaugurale del festival, mercoledì 19 settembre (ore 17, Palazzo Montereale Mantica).  Del tutto autobiobiografico è il mémoire che ci consegna lo statunitense David Litt con “Grazie, Obama. I miei anni alla Casa Bianca. Memorie semiserie di un giovane scrittore di discorsi” (HarperCollins): otto anni che hanno visto Litt fianco a fianco con il presidente Obama, «un lavoro che può essere incredibilmente fico – confessa l’autore, a pordenonelegge domenica 23 settembre (ore 17.30, Auditorium Vendramini) – Ma, soprattutto, con Barack Obama mi è sempre sembrato di fare qualcosa di importante e di contribuire, nel mio piccolo, a rendere il mio Paese e il mondo migliori».

Da uno dei più noti imprenditori italiani, il fondatore di Eataly Oscar Farinetti, ecco il libro “che non ti aspetti”, “Quasi” (La Nave di Teseo), in anteprima a pordenonelegge sabato 22 settembre con la spettacolare presentazione che, alle 21 al Teatro Verdi, coinvolgerà anche il filosofo e jazzista Massimo Donà e l’artista Marco Nereo Rotelli. “Quasi” racconta il mondo di fantasia e tenacia di Farinetti, ci regala favole in versi che attraversano i temi che gli sono più cari, sospesi tra realtà e immaginazione: il tempo, la natura, gli affetti familiari e le cattive abitudini, la memoria, la bellezza. Una riflessione sui sentimenti che ci legano agli altri e al mondo in cui viviamo, e un invito a scoprire la bellezza nascosta che ci circonda. Certamente autobiografico il romanzo dello scrittore bosniaco Predrag Finci, “Il popolo del diluvio” che Bottega Errante per la prima volta pubblica in Italia e che l’autore presenta giovedì 20 settembre alle 10.30 (Palazzo della Camera di Commercio di Pordenone), in dialogo con lo scrittore Goran Vojnovich e il giornalista Gigi Riva: pagine che ripercorrono l’esilio come dolorosa via maestra alla sopravvivenza. Nel 1992 il lungo viaggio notturno per lasciare Sarajevo a bordo di una corriera insieme ad altri ‘assediati’: da allora Finci si trova a Londra dove opera come scrittore e ricercatore presso il London University College. Prima volta in Italia per lo scrittore britannico di famiglia indiana Sujeev Sahota: “L’anno dei fuggiaschi” (ChiareLettere), romanzo pluripremiato in Europa, riflette le speranze e le paure delle ultime generazioni di immigrati indiani illegali e si presenta al festival sabato 22 settembre (ore 17.30, Auditorium della Regione) in una conversazione condotta dal giornalista Pietro Spirito. Attualissimo è anche il puzzle thailandese che ci offre un artista a tutto tondo, Prabda Yoon, scrittore ma anche sceneggiatore, produttore e filmmaker. Con “Feste in lacrime” ci accompagna a conoscere la Thailandia di oggi, sospesa fra modernità e tradizione. L’autore sarà a pordenonelegge giovedì 20 settembre (ore 21.30, Ridotto del Teatro Verdi). Intensamente realistico e di sapore generazionale è il ritratto che la statuntense Jami Attenberg ci consegna con “Da grande” (Giuntina), il flusso di coscienza di una quarantenne newyorkese, mai abbastanza “grande” da prendere in mano la sua vita e capire cosa conta davvero. Il romanzo, tradotto da Viola Di Grado, si presenta a due voci, con la scrittrice Federica Manzon, domenica 23 settembre alle 17 a Palazzo Montereale Mantica.

Pordenonelegge 2018, promosso da Fondazione Pordenonelegge.it, è a cura di Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet. Info www.pordenonelegge.it

Comunicato stampa

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