Cinema/ arte/ architettura
Lunedì 4 febbraio dalle ore 18.30 al Teatro Miela

CAPSULE COLLECTION

Prende il via lunedì 4 febbraio al Teatro Miela di Trieste la rassegna cinematografica Capsule Collection dedicata all’arte e all’architettura, ovvero una selezione in “edizione limitata” che predilige una scelta di artisti diversi tra loro ma accomunati da una creatività provocatoria, innovativa, comunicativa e sociale che per l’attualità rappresentata supera e attraversa qualsiasi tempo. Il Miela, con la sua storica vocazione di luogo multidisciplinare, e da sempre anche cultore di cinema, proporrà a cadenza mensile una serie di titoli dedicati all’approfondimento delle discipline artistiche nelle sue varie accezioni e con una particolare attenzione all’attualità.

Aprirà infatti la rassegna IL CASO BANKSY, alle 19.30, il film THE MAN WHO STOLE BANKSY/L’UOMO CHE RUBO’ BANKSY di Marco Proserpio, presentato un’unica giornata in prima nazionale il 12 dicembre scorso. Film evento narrato da IGGY POP su uno dei più grandi esponenti della STREET ART, l’artista capace di scombinare opera dopo opera tutte le regole dell’arte contemporanea. Versione originale con sottotitoli italiani. A seguire (ore 21.30) verrà proiettato il documentario del 2010, con la regia di Banksy, EXIT THROUGH THE GIFT SHOP sottotitolato in italiano. Basato parzialmente sulla vita e le opere di Banksy a cui si susseguono delle interviste a street artist di primo piano: Banksy, MR Brainwash, Shepard ’Obey’ Fairley, Space Invader, Borf.

La serata si aprirà alle 18.30 con un aperitivo art street music/video a cura di Dj The Fab e alle 19.30 Tiziana Finzi introdurrà i film.

BANKSY, la cui vera identità rimane ancora sconosciuta, è entrato nei musei più importanti del mondo non invitato, ma come “incursore” e portatore del proprio pensiero e della propria arte.

L’immagine dell’opera Girl with a Balloon, distrutta da Banksy durante la ormai mitica asta da Sotheby’s ha fatto il giro del mondo, mentre è di pochi giorni fa il furto del murale raffigurante una donna in lutto realizzata su una porta del Bataclan di Parigi in memoria delle vittime dell’attentato del 2015. Inoltre fino al 14 aprile è incorso al Mudec di Milano la mostra A Visual Protest The Art of Banksy: una retrospettiva che illustra il percorso da writer di strada a fenomeno mondiale di massa. Il messaggio di Banksy e la sua arte si manifestano come un’esplicita e mordace provocazione nei confronti dell’arroganza dell’establishment e del potere, del conformismo, della guerra, del consumismo.

Costatato l’indubbio interesse dimostrato dal pubblico verso questo genere cinematografico e in sintonia con la programmazione e con i percorsi teatrali “Storie nell’arte” prodotti da Bonawentura che traspone in chiave drammaturgica vite di artisti, la rassegna CAPSULE COLLECTION proseguirà al Teatro Miela con film mirati scelti tra la vasta proposta dedicata alle biografie di grandi personalità consacrate alla storia dell’arte e all’architettura da Le Corbusier, Caravaggio e Michelangelo, Basquiat, Julian Schnabel, Van Gogh. Sul grande schermo del Teatro Miela tra febbraio e giugno, le proiezioni saranno accompagnate dall’incontro con esperti di settore che dialogheranno, di volta in volta, con alte professionalità dell’arte e della scienza scelti opportunamente in base alla specifica pellicola: storici dell’arte, galleristi o artisti ma anche psichiatri, antropologi, piuttosto che architetti, designer si confronteranno per offrirne una diversa lettura anche con l’innesto di presenze attoriali.

La programmazione prevede la collaborazione con istituzioni, musei, associazioni, festival. Non incontri didascalici ma divulgativi. Rassegna a cura di Tiziana Finzi e Laura Forcessini

Come ha spiegato Shepard Fairey, famoso street artist americano:

“le sue opere sono piene di immagini metaforiche che trascendono le barriere linguistiche. Le immagini sono divertenti e brillanti, eppure talmente semplici e accessibili: anche se i bambini di sei anni non hanno la minima idea di che cosa sia un conflitto culturale, non avranno alcun problema a riconoscere che c’è qualcosa che non quadra quando vedono la Monna Lisa che impugna un lanciafiamme”.

Alle ore 19.30 THE MAN WHO STOLE BANKSY/L’UOMO CHE RUBO’ BANKSY di Marco Proserpio, con Iggy Pop, Carlo McCormick, Walid Zawarah. Distribuzione Nexodigital 2018, v.o. sottotitoli italiani. Durata 90’

Dopo il successo a Tribeca Film Festival ecco il film evento narrato da IGGY POP su uno dei più grandi esponenti della STREET ART. È l’artista capace di scombinare opera dopo opera tutte le regole dell’arte contemporanea.

È il 2007 BANKSY e la sua squadra si introducono nei territori occupati e firmano a modo loro case e muri di cinta. I palestinesi però non gradiscono. Il murale del soldato israeliano che chiede i documenti all’asino li manda su tutte le furie, essere dipinti come asini davanti al resto del mondo è davvero troppo. A vendicare l’affronto ci pensano un imprenditore locale, Maikel Canawati, e soprattutto Walid, palestrato taxista del posto. Con un flessibile ad acqua e l’aiuto della comunità, Walid decide di tagliare il muro della discordia l’obiettivo è chiaro rivenderlo al maggior offerente.

 

Alle 21.30 il documentario EXIT THROUGH THE GIFT SHOP di BANKSY, con Banksy, MR Brainwash, Shepard ’Obey’ Fairley, Space Invader, Borf. Distribuzione Wanted Cinema, Usa 2010, v. o. sottotitoli italiani, 87’

E’ un documentario del 2010 attribuito a Banksy, il celebre artista anonimo, e basato parzialmente sulla sua vita e le sue opere. Nel film, diretto da Banksy con l’aiuto di Shepard Fairey, si susseguono delle interviste a street artist di primo piano, come INVADER e gli stessi Fairey e Banksy. Nessuno l’ha mai visto, ma tutti conoscono quella sigla con cui da vent’anni firma i suoi irriverenti lavori: Banksy. Il mistero di un arti-star di fama planetaria, un autore capace di irridere la realtà con pochi tratti di disegno, un artista che ha scelto di non apparire mai in pubblico. Exit Through the Gift Shop è un ironico gioco di specchi, un’inedita storia della Street Art degli ultimi dieci anni e di alcuni dei suoi protagonisti più bizzarri e anticonformisti. Attraverso l’obiettivo di Thierry Guetta, un videoamatore francese che per anni ha documentato il lavoro notturno dei più importanti graffitari del mondo, emergono la personalità dell’artista di Bristol, la genesi dei suoi murales coraggiosi e spiazzanti e l’affermazione di un’idea militante e originale di democratizzazione dell’arte contemporanea. Perché la lotta al sistema, oggi, può partire anche dai muri delle nostre città

Organizzazione Bonawentura.

I biglietti sono acquistabili tutti i giorni presso la biglietteria del teatro.

Comunicato Stampa

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