– Foto © 2015 Alice BL Durigatto / Phocus Agency

Avvio romantico, nella suggestiva cornice della Basilica di Aquileia, per il primo dei residenzkonzerte previsti nei prossimi giorni per la Gustav Mahler Jugendorchester (gli altri saranno a Gorizia e Bolzano) attualmente ospite del Teatro Verdi di Pordenone. Il programma proposto dalla giovane compagine guidata dall’italo-svizzero Lorenzo Viotti ad un pubblico folto, attento e internazionale, è imperniato su tematiche come amore, morte, trasfigurazione e contemplazione della bellezza della natura. Parliamo quindi di un programma che inizia con il celebre Tristan und Isolde, Vorspiel und Liebestod di Richard Wagner, cui si ricollega direttamente, come tematica e come  armonia, Verklärte Nacht op.4 di Arnold Schoenberg. A far da collegamento fra queste due pietre miliari del tardo Romanticismo tedesco, il giovanile Im Sommerwind (nel vento estivo) di Anton Webern.

L’inizio della serata è aperta dalle note del Tristan und Isolde di Wagner. Immediatamente il pubblico viene ammaliato dal seducente suono di quest’orchestra, che, guidata da un Viotti dal gesto essenziale e preciso ma molto espressivo, rende le sonorità di questa pagina con oscuro languore. Il fraseggio è languido ed espressivo, l’intonazione è priva di smagliature e gli inserimenti dei soli estremamente precisi. Il Wagner della Mahler Jugendorchester è affascinante, inquietante, adamantino. Applausi scroscianti salutano la fine dell’esecuzione all’indirizzo dei giovani solisti e di Lorenzo Viotti.

Alle tensioni languorose del Tristano e Isotta segue, dopo il doveroso cambio di orchestrali, Im Sommerwind, un idillio per orchestra scritto nel 1902 da un Anton Webern appena diciannovenne sulle suggestioni in lui prodotte dalla lettura della novella di Bruno Wille Offenbarungen des Wacholderbaums. Roman eines Alsehers . In questo brano di raro ascolto la conduzione di Viotti scolpisce con grande chiarezza la struttura di questo giovanile lavoro di Webern, esaltando l’afflato di estatica ammirazione della natura che caratterizza la scrittura di questa pagina, peraltro irta di difficoltà esecutive brillantemente risolte dai giovanissimi interpreti.

La serata è conclusa dalla celebre Verklärte Nacht op.4 di Arnold Schönberg, un brano scritto inizialmente per sestetto d’archi, ma che poi l’autore sottopose a revisione e trascrisse per orchestra d’archi nel 1917 e nel 1943. Quest’ultima è la versione presentata stasera. Dicevo all’inizio della coesione stilistica che caratterizza il programma di stasera. Verklârte Nach, un lavoro del 1899 che ancora non fa presagire i futuri sviluppi dodecafonici dell’arte di Schönberg, ma appare come una sintesi del romanticismo di Wagner per le armonie espresse e di Brahms per la continua elaborazione cui sono sottoposti gli elementi tematici presenti. Anche la tematica poetica sottesa è comune a Wagner con le suggestioni indotte dalla lettura della poesia si Richard Dehmel e incentrati sulla dimensione salvifica dell’amore. La complessità stilistica di questo poema sinfonico viene sviscerata pienamente dai musicisti della Mahler che, sotto l’attenta direzione di Viotti, rendono con grande pienezza espressiva la musica di Schönberg.

Applausi vivissimi con numerose chiamate al proscenio di Viotti salutano l’esordio stagionale di questa giovane, splendida orchestra, che inizia così sotto i migliori auspici.

@ Sergio Zolli – instArt  

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