Riparte – verbo azzeccatissimo visto il tema dell’undicesima edizione per il 2024 – “Aspettando… La Notte dei Lettori”, l’anteprima itinerante del Festival organizzato dal Comune di Udine in sinergia con le realtà culturali, bibliotecarie, librarie e associative.
Numeri ancora in crescita, da capogiro, con sempre più richieste di partecipazione territoriale. Sono infatti 30 i Comuni coinvolti, in cui farà tappa “Aspettando…La Notte dei Lettori”, con oltre 100 eventi a partire dal 20 aprile e per tutto il mese di maggio. Ed èsolo l’anteprima!
La direttrice artistica Martina Delpiccolo annuncia innanzitutto il TEMA SCELTO PER L’EDIZIONE 2024 de “LA NOTTE DEI LETTORI”: «Siamo in ogni caso in viaggio, più che partire non si può: è una frase di Franz Kafka, poco nota e ricca di suggestioni spiazzanti, tratta da una lettera a Milena Jesenská, giornalista e traduttrice praghese. Una citazione che omaggia il grande scrittore, di cui ricorre il centenario dalla morte, portandoci dentro il tema scelto per l’edizione 2024: il viaggio, in tutte le sue declinazioni con le sue erranze, partenze, ritorni, e con ciò che lo alimenta, fame di conoscenza o curiosità, sopravvivenza oricerca di libertà, inquietudine o vitalità, e tanto altro ancora. Siamo esseri da sempre in movimento, più che mai nell’epoca attuale. Viaggio anche in una dimensione interiore, come esperienza formativa o che provoca trasformazione. Viaggio nel tempo o nella storia.
Viaggio nel nostro territorio, con un ritmo lento e una filosofia ecosostenibile, o nel lontano Oriente o nei vicini Balcani. I lettori, protagonisti del festival, diventano viaggiatori, che si interrogano sui confini e che si lasciano sorprendere dagli incontri. Viaggio reale, di cui si sente la fatica, o viaggio immaginario, ma ugualmente tangibile. Pierluigi Cappello diceva che i libri sono trampolini, viaggi, nessuno escluso: un uomo seduto che legge, non sta fermo. Diceva che non esiste mezzo di trasporto più veloce dell’immaginazione: la lettura è un viaggio nelle profondità cosmiche di sé stessi, più veloce delle navi spaziali. Il festival fa proprie le parole del poeta di Chiusaforte.
Viaggiare è anche andare incontro all’altro, approccio che è nello spirito del festival, in particolare dell’anteprima itinerante, con il suo andare di paese in paese, di realtà in realtà. Aprirsi al territorio, creare rete e condivisione partendo dalla cultura. È un’idea contagiosa, necessaria, vitale, sorprendente. Baricentro del festival è Udine, con le sue biblioteche, librerie e realtà teatrali, museali, motore che dà vigore e ritmo alle attività del progetto valorizzando le peculiarità di ogni partecipante: Comuni, realtà associative e culturali e gruppi di lettura. Un’anteprima, la cui bellezza sta anche nel suo costruirsi insieme, grazie a tutti i partner e collaboratori».

L’amministrazione udinese ha messo a punto insieme all’organizzazione del festival un programma che vede una pluralità di enti, associazioni, istituzioni pubbliche e private. A tutti questi partner va il ringraziamento del Comune per l’adesione, ma anche una fattiva collaborazione all’organizzazione dei numerosi eventi proposti, dimostrando come la città di Udine si ponga al centro di una rete che di anno in anno coltiva e intesse nuove relazioni.
Ed è proprio questa rete la forza del progetto di Aspettando che vede una sempre maggior adesione e slancio partecipativo e che nasce in primis dall’intensa collaborazione fra i vari uffici del Comune di Udine (con l’attiva partecipazione non solo della biblioteca, ma deimusei, delle attività culturali, della ludoteca, del servizio istruzione) che si estende alle amministrazioni del Sistema bibliotecario del Friuli e giunge a coinvolgere un totale di 30
enti locali sparsi nel territorio regionale. Questa rete, frutto di un intenso lavoro di “tessitura” di rapporti e relazioni, che la direttrice artistica e la biblioteca hanno costruito nel corso del tempo, si estende ben al di là della filiera del libro, ma abbraccia anche molti altri ambiti culturali, quali il teatro, l’arte, la musica, l’associazionismo, il mondo della scuola.
Grazie all’apporto di tutti i soggetti, partner e collaboratori, le iniziative, per qualità e varietà, potranno soddisfare le esigenze di ogni pubblico, che potrà agevolmente scegliere fra i 100 incontri proposti…ed è solo l’Anteprima!.

Cristina Marsili, responsabile della Biblioteca Joppi: «Nel XXI secolo le Biblioteche sono ormai istituzioni ben lontane dall’etimologia del termine che le identifica: essere soltanto delle teche, dei depositi non è più pertinente. Innanzitutto perché i libri non sono più da tempo i soli materiali che popolano le nostre biblioteche e in secondo luogo perché lungi dall’essere un magazzino, la biblioteca è essenzialmente servizio, luogo di incontro, di confronto, di formazione permanente dei cittadini, di creazione di comunità. Se è vero che tale funzione viene esercitata attraverso i documenti, non dobbiamo dimenticarci del fondamentale ruolo di mediatori dei bibliotecari la cui professionalità è data non dalle
conoscenze acquisite una volta per tutte, ma dalla capacità di mettersi in gioco, di essere sempre curiosi di fronte alle nuove tecnologie, alle trasformazioni degli strumenti di comunicazione e informazione che costituiscono anche nuove opportunità per i lettori: un esempio per tutti l’intelligenza artificiale che sta entrando nel quotidiano di tutti noi e che sicuramente porterà grandi mutazioni nelle modalità di lettura. Nel loro insieme, le biblioteche aspirano ad essere la “casa”, o almeno una delle “case” in cui la pratica del leggere viene studiata, organizzata, promossa, per concorrere al miglioramento della qualità della vita delle persone. E proprio quest’ultimo obiettivo, unito al desiderio di creare sempre più comunità (e in effetti quest’anno sono ben 30 le amministrazioni coinvolte), sta alla base dell’Aspettando La Notte dei lettori che, con la varietà e la qualità dell’offerta culturale, auspica il coinvolgimento di tutti i cittadini e di tutte le fasce d’età».
Così Remo Politeo, presidente dell’Associazione Librerie in Comune: «Undici anni de “La Notte dei Lettori”…Undici anni sono ‘tanta roba’! Sono anni di progetti condivisi e collaborazioni, di sinergia e desiderio di fare gruppo: non solo tra librerie, ma tra tutti gli attori della produzione culturale. E non so quante altre realtà sul territorio nazionale siano altrettanto virtuose e spassionate, nel tentativo di produrre e offrire bellezza!
Ricordiamocene quando il desiderio della critica per la critica prevale, quando la voglia di vedere le ombre supera quella di vedere il (tanto) buono fatto, quando l’altrove sembra più verde, più brillante, più…
“La Notte dei lettori” siamo tutti noi, lettrici e lettori, ed è a noi tutti che dobbiamo dire grazie: per quello che abbiamo fatto e per quello che ancora dobbiamo e vogliamo fare.
Non è scontato, non è facile, ma è quello che ci viene naturale e che ci piace. Leggere, d’altronde, è il più bel gioco che l’umanità abbia inventato, come diceva Wisława
Szymborska; e i giochi condivisi sono quelli più belli».

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Comunicato Stampa

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