Udine, 17 gennaio 2019 – Nell’Italia del 1943, durante l’occupazione tedesca, sette amici si ritrovano in un appartamento per festeggiare un compleanno. Dovrebbe essere una serata diversa, per staccare dalle tragedie e paure della guerra e dalle privazioni che questa porta con sé, ma il destino ha in serbo uno scherzo beffardo e quel salotto piccolo borghese diventa improvvisamente teatro di una roulette russa: un attentato in strada, un rastrellamento ed ecco che qualcuno degli invitati dovrà andare incontro a una sorte spietata.

Inizia così La cena delle belve, pièce dolceamara in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine da martedì 22 a giovedì 24 gennaio (inizio alle 20.45) tratta da una commedia di Vahé Katcha, scrittore e giornalista francese di origini armene che dipinge senza compiacimento la natura umana nei suoi più reconditi meandri, pennellandola con graffiante ironia. Chi sarà destinato ad essere consegnato alla Gestapo? Tutti cercheranno di salvare la pelle e, davanti alla paura della morte, l’amicizia sparirà per lasciare il posto ai peggiori sentimenti. Siamo in un periodo storico che appartiene al nostro recente passato – la seconda guerra mondiale – ma potremmo essere tranquillamente in pieno Medio Evo o fra cinquant’anni. Perché di mezzo c’è sempre lui, quell’homo homini lupus antico come il tempo, con le sue debolezze e le sue meschinità, pronto a difendere se stesso ad ogni costo. Momenti di alta tensione si alternano in scena a risate e divertimento, lo humor nero e l’assurdità di alcune situazioni si susseguono senza soluzione di continuità fino all’inaspettato finale grazie a un cast affiatatissimo di attori fra i quali spiccano Gianluca Ramazzotti, cui si deve anche l’idea di portare la commedia sulle scene italiane, Marianella Bargilli e Maurizio Donadoni.

Mercoledì 23 gennaio 2019 alle 17.30 la compagnia dello spettacolo incontrerà il pubblico in foyer per un nuovo appuntamento di Casa Teatro dal titolo Assemblea di Condominio. Ospite Matteo Balestrieri, Professore Ordinario di Psichiatria all’Università degli Studi di Udine e Direttore della Clinica Psichiatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine. Conduce Gianni Cianchi, responsabile spettacoli e Concorso Scuole del Festival vicino/lontano.

L’impeccabile adattamento della commedia in lingua italiana che vedremo al Teatro Nuovo in prima regionale (l’originale francese Le repas des fauves, scritto e diretto da Julien Sibre, ha vinto tre premi Molière nel 2011) è l’ultimo regalo fatto alle scene da Vincenzo Cerami, candidato all’Oscar nel 1999 per la sceneggiatura di La vita è bella di Roberto Benigni.

Già dal 2010 Gianluca Ramazzotti pensava di portare in Italia Le repas des fauves. “Rimasi molto colpito, vedendo lo spettacolo, dal grande potere drammaturgico del testo e dalla grande immedesimazione del pubblico verso una storia così dura, trattata con profondità e ironia – racconta -. Il testo mescolava sapientemente leggerezza e cupezza, ironia e dramma in un modo così perfetto da renderlo un capolavoro. Serviva però una mano italiana, un autore che potesse rendere nella traduzione e nel suo adattamento ogni singola sfumatura, ogni piccolo passaggio in un contesto storico come quello che viveva l’Italia in quegli anni”. E chi meglio di Vincenzo Cerami avrebbe potuto raccogliere la sfida? “Non lo conoscevo personalmente quindi gli inviai una mail con il testo in francese – continua Ramazzotti -. La sua risposta non tardò ad arrivare, era rimasto anche lui colpito dal potere della trama e dalla galleria di personaggi dipinta dagli autori, così tremendamente reali, cosi spaventosamente vicini a ciascuno di noi. Nonostante i suoi problemi di salute, Vincenzo ha portato a termine la traduzione e l’adattamento come solo un grande professionista riesce a fare e nel febbraio 2013 ci ha consegnato la versione italiana. In ogni singola pagina egli è riuscito a calare la storia nel contesto italiano, dando ai personaggi quelle sfumature “nostrane” in punta di penna, avvicinandone l’anima al nostro sentire quasi a far pensare che quelle vigliaccherie, quelle spavalderie e quelle piccole meschinità siano quasi più vicine a noi italiani che ai nostri cugini d’oltralpe. Fu l’ultima sua fatica prima della scomparsa: dopo pochi mesi morì, lasciando questo suo bellissimo adattamento che dipinge con crudeltà ma anche con un tocco di leggerezza il meglio e il peggio dell’animo umano, sullo sfondo della Grande Storia”.

Biglietteria del teatro aperta dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi). L’acquisto dei biglietti è possibile anche online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it, nei punti vivaticket e, il mercoledì dalle 10.00-13.00, alla Libreria Feltrinelli di Udine (Galleria Bardelli).

Per info: tel. 0432 248418 e biglietteria@teatroudine.it.

Comunicato Stampa

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