Pubblico delle grandi occasioni ieri sera al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per il concerto che ha visto protagonista la Bergen Philarmonic Orchestra, una delle più antiche orchestre mondiali perché la sua fondazione risale al 1765, diretta dall’inglese Edward Gardner e la grande violinista russa Viktoria Mullova. Il programma proposto  è imperniato su due soli autori: Pëtr Il’ič Čaikovskji e Jean Sibelius.

La serata si apre con l’Ouverture-Fantasia Romeo e Giulietta di Pëtr Il’ič Čaikovskji, il suo primo, vero capolavoro, del quale i Bergen danno, sotto l’attenta guida di Gardner, un’interpretazione assolutamente convincente. Il suono dell’orchestra è imponente, ma sa farsi, ove necessario, un sussurro appena percettibile, sempre mantenendo un’intonazione adamantina. I soli sono sempre perfettamente calibrati e le dinamiche sono governate con assoluta musicalità dallo splendido gesto di Gardner, che dirige senza spartito. La Bergen sa penetrare a fondo nei vari momenti di questa pagina, dai più tumultuosi a quelli più lirici con una musicalità addirittura commovente. L’esecuzione è applauditissima dal pubblico.
È poi la volta della Guest Star della serata, la violinista Viktoria Mullova, che propone l’esecuzione del Concerto in re minore per violino e orchestra op.47 di Jean Sibelius. Questo concerto è caratterizzato da una forma classica (forma sonata per l’Allegro moderato, canzone tripartita per l’Adagio di molto e rondò per l’Allegro ma non tanto), da un andamento rapsodico della melodia solistica e da una parte orchestrale spesso limitata a sfondo sonoro delle evoluzioni del solista. Evoluzioni che la Mullova affronta con il cipiglio del grande solista, semplicità, incredibile ampiezza e meravigliosa qualità di suono, tecnica adamantina e commovente musicalità. La Mullova rispetta pienamente l’apparente semplicità melodica che caratterizza questo lavoro: sotto le sue abili mani i passaggi violinisticamente più impegnativi suonano sembrano di disarmante semplicità grazie ad una tecnica di livello inaudito. I contrasti tematici sono esaltati dalle sue dinamiche sì da acquisire una brillantezza quasi inedita. Un’esecuzione emozionante ed esaltante quella della Mullova che viene salutata con interminabili applausi dal pubblico del teatrone, al quale la virtuosa concede un inedito bis con Brazil per violino solo scritto da…suo figlio.

La seconda parte del concerto vede l’esecuzione della Sinfonia n.5 in mi bemolle maggiore op.82 di Jean Sibelius, una delle sue sinfonie più note ed i cui temi sono stati ripresi anche da altri musicisti o in creazioni di Walt Disney. Sinfonia in tre tempi, è caratterizzata da una complessa articolazione agogica, particolarmente impegnativa da gestire per il gesto direttoriale, ma Gardner qui è strepitoso: con il suo gesto elegante ed insieme preciso governa con autorevolezza tutta la grande complessità di questa partitura. Ne risulta una quinta sinfonia ben articolata e compatta che, grazie ad un orchestra che segue perfettamente il gesto direttoriale, seduce il pubblico udinese.

Alla fine i lunghissimi applausi del pubblico vengono compensati da due bis con Brahms, una sospirosa danza ungherese, ed Edward Grieg con la delicatissima  “Morte di Aase” del Peer Gynt.

© Sergio Zolli per instArt

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