Ironica e trasgressiva, venerdì 1 marzo alle 20.45 arriva al Teatro Verdi Car/Men dei Chicos Mambo, che tornano sul palcoscenico goriziano nell’ambito del cartellone di Musica e balletto. Uno spettacolo ideato per far divertire il pubblico, una messa in scena ricca ed esuberante che accoglie e trasforma generi artistici diversi come la danza, il teatro, il canto, la clownerie. I Chicos Mambo, nati nel 1994 a Barcellona da un’idea di Philippe Lafeuille, coreografo e metteur en scene, riunisce sei pluripremiati artisti, tecnicamente versatili, capaci di reinterpretare il mondo della danza, guardandolo con ironia e poesia. In Car/Men una fantasia coreografica originalissima, con richiami inevitabili alla Spagna e ai suoi stereotipi, all’opera, ai personaggi diventati miti in chiave contemporanea, riafferma la camaleontica bravura di Philippe Lafeuille e dei suoi danzatori. Il coreografo crea un gioco di maschere per approcciare Carmen, icona di riferimento dell’opera e non solo, rivisitata migliaia di volte, proponendola in tutte le sue infinite sfumature. “Libera è nata, libera morirà”, grido finale della sigaraia, si traduce in libertà di movimento, senza codificazioni o etichette, in una creazione artistica che va oltre i generi, mixando sapientemente opera e balletto, danza contemporanea e flamenco, il comico e il tragico, corpi danzanti, voce, parole e musica. Anche l’”inevitabile” musica di Bizet viene coperta nelle sue tracce per scoprire chi sia veramente Carmen. Squarci digitali creano incontri tra un cantante e i danzatori che a loro volta, con la loro presenza maschile molto caratterizzata, vivono e interpretano l’eterno femminile. Gli scenografici costumi a balze aggiungono fronzoli alla vita, mentre la luce degli abiti penetra nell’arena dei ricordi e dei sentimenti. Un’ode alla libertà che si traduce in una dedica sfolgorante a questo quadro di vita “iberica” che accende il buonumore del pubblico, tra l’immagine di un Minotauro volante e un torero sulle punte.

Spiega il coreografo Philippe Lafeuille: “Un’altra icona…figura di riferimento nel mondo del teatro, mille volte rivisitata. Come approcciarla quindi? Narrazione? Parodia? Drammaticità? Danza? Opera? Sicuramente con un’ode alla libertà, “libera morirà…” e allora libertà di movimento, senza codificazioni o etichette. Una fantasia coreografica con richiami alla Spagna ma non solo opera o balletto, contemporaneo o flamenco, comica o tragica, femminile o maschile, artigianale o digitale, ma un po’ di tutto questo e molto di più. Una Carmen in movimento attraverso corpi danzanti, una voce, delle parole e la musica e che quindi il viaggio nel paese di Carmen possa iniziare… ovviamente in compagnia dell’inevitabile Bizet… Ma coprendone le tracce per aprirle la strada… Chi sei Carmen? Una Carmen “resettata”. Un “Minotauro volante” o un torero “sulle punte”? Incontro improbabile tra un cantante e dei danzatori maschi eternamente femminili. Dei vestiti a balze per aggiungere fronzoli alla vita. Come una dedica sfolgorante a questi momenti di vita spagnola, un abito di luce per meglio entrare nelle arene dei ricordi e dei sentimenti. Forse un modo per dire: non ho dimenticato… E quindi Olé Carmen in tutte le sue sfumature… Gioco di maschere… “L’amour est enfant de bohême”.
comunicato stampa
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