Un concentrato di pura emozione il “Concerto per la Città” diretto a Pordenone da John Rutter, il maestro inglese considerato il maggiore compositore di musica corale della sua epoca e uno dei più eseguiti al mondo per le sue celebri partiture, tanto da aver meritato dalla Regina Elisabetta l’alta onorificenza del CBE (Commander of the Order of the British Empire) per i servizi resi alla musicaGiunto per la prima volta in Friuli Venezia Giulia, il musicista inglese era molto atteso proprio per la fama planetaria della sua musica e la sua lunghissima carriera come acclamato direttore di prestigiosi gruppi corali, iniziata fin dagli anni Settanta nella cappella musicale del Clare College di Cambridge, dove ha anche compiuto i suoi studi.

Davanti alla bacchetta del Maestro, sul palco del Teatro Verdi, circa centocinquanta musicisti, in un organico formato dalle tre orchestre del pordenonese – Accademia Naonis, che ha coordinato l’evento, Orchestra da camera di Pordenone dell’Associazione San Marco e Accademia Arrigoni di San Vito al Tagliamento – e da un imponente compagine corale riunita nello spirito transfrontaliero di GO!2025, con il Coro del Friuli Venezia Giulia, le Giovani Voci Artemìa di Torviscosa e i Ljubljanski Madrigalisti di Lubiana, oltre ai solisti Delia Stabile, soprano, e Lovro Korošec, baritono.

Preceduta dalla coinvolgente “Suite for Strings”, basata su quattro note melodie della tradizione folk di Inghilterra e Scozia, la serata è proseguita con l’intensa interpretazione della “Mass of the Children”, forse la pagina più nota della produzione di Rutter, che scrisse questa “Messa dei fanciulli” in ricordo del figlio Christopher, morto diciannovenne in un incidente stradale dopo essere uscito dalle prove del coro della stessa “alma mater” di Cambridge del compositore. Seguendo le parti di questa “missa brevis”, in cui la preghiera in latino si intreccia ad altri inni e liriche di poeti inglesi, la platea è potuta entrare pienamente nel mondo musicale e poetico di Rutter, la cui sensibilità, a tratti struggente, non dimentica mai la gioia del canto che, per sua stessa ammissione, lo accompagna ogni giorno fin da bambino e ispira tutta la sua opera. Lunghissimi applausi al termine dell’esecuzione, che il Maestro ha condiviso scendendo dal podio per mescolarsi a orchestrali e coristi, regalando infine un ultimo momento di musica, ovvero “una benedizione per tutti voi”, come lui stesso ha specificato, prima di chiudere il concerto con la preghiera corale “The Lord bless you and keep you”.

Chiara Mutton

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