E’ stata inaugurata lo scorso dicembre l’esposizione L’Italia dei fotografi. 24 storie d’autore, prima mostra fotografica del Museo M9 di Mestre (raggiungibile con i mezzi senza problemi, ma anche con una semplice e comoda quindicina di minuti di cammino dalla stazione ferroviaria), organizzata da Casa dei Tre Oci – Civita Tre Venezie ed aperta al pubblico fino al 16 giugno 2019.

Curata da Denis Curti, in esposizione ben 230 fotografie che, attraverso gli occhi di ventiquattro fotografi italiani, indagano il nostro Bel Paese nel corso di tutto lo scorso secolo.

Interessante innanzitutto l’idea di dare in qualche modo una sorta di ideale continuazione della mostra permanente ospitata nei primi due piani dal Museo M9, ovvero quell’incredibile excursus sul XX secolo e sulle sue enormi trasformazioni, che occupano più di 2600 metri quadri di superficie e ha visto al lavoro quasi una cinquantina di curatori fra storici, sociologi, architetti e scrittori.

Selezionati per L’Italia dei fotografi splendidi artisti, già conosciuti ai più, ed alcuni loro progetti specifici: Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Carla Cerati, Luca Campigotto, Lisetta Carmi, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Mario De Biasi, Franco Fontana, Maurizio Galimberti, Arturo Ghergo, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Francesco Jodice, Mimmo Jodice, Nino Migliori, Riccardo Moncalvo, Ugo Mulas, Fulvio Roiter, Ferdinando Scianna, Tazio Secchiaroli, e Massimo Vitali.

Le loro straordinarie immagini, di diverse dimensioni, a colori o in bianco e nero, sono esposte, divise per autore, in apposti enormi pannelli tematici, che ben occupano l’enorme ed intrigante spazio espositivo al terzo piano del museo di Via Pascoli. Si è completamente rapiti fin dall’ingresso: luce perfetta, spazi grandissimi, foto, inutile sottolinearlo, incredibili.

La mostra è inoltre arricchita da un vasto archivio composto da più di cento titoli, liberamente consultabili fra copie fisiche o consultabili in rete attraverso dei comodi computer, oltre che dalla sala dedicata alle video interviste e documentari, ammirabili quotidianamente in continua programmazione.

Il lavoro che ha dovuto affrontare il curatore Denis Curti è stato sicuramente tutt’altro che semplice ed immenso: cercare di raccontare la nostra Italia del secolo scorso attraverso poco più di duecento immagini lo ha tenuto occupato per quasi due anni (e ricordiamo che questa mostra è dedicata all’amico editore veneziano Cesare De Michelis, scomparso lo scorso anno, con il quale Denis ha gettato le prime idee proprio per questa esposizione). I pretini di Giacomelli, i colori di Fontana, le gigantografie di Vitali, lo splendido lavoro di denuncia di Letizia Battaglia, l’immancabile “Morire di Classe” di Berengo Gardin (e di Carla Cerati), le “nuvole” di Ghirri, le architetture milanesi di Basilico … insomma, raccolte in uno spazio spettacolare, veramente il meglio ed il più che conosciuto della produzione fotografica italiana.

Se possiamo permetterci di fare solo un appunto, è proprio quello di aver osato poco: certamente è una mostra che racconta il ‘900 nel Museo del ‘900 (perfetto!), con autori più che conosciuti, premiati ed apprezzati (giusto!), le immagini esposte sono oramai delle icone ben fisse nell’immaginario collettivo (e meno male!). Una ricerca magari anche nella direzione di autori “minori”, ma straordinari, del secolo scorso o che del secolo scorso hanno raccontato attraverso le loro fotografie, avrebbe reso forse ulteriormente godibile una mostra che è comunque veramente ben realizzata e curata ed è assolutamente da non farsi scappare.

Immancabile assolutamente anche una visita alla mostra permanente del Museo M9! Vi avvisiamo: prendetevi del tempo, o iniziate a pensare che occorra comunque ritornare. Perché l’esposizione ospitata nei primi due piani dello splendido spazio mestrino – sono centodieci i milioni di euro investiti dalla Fondazione di Venezia per poter regalare ai cittadini italiani ed a tutti i visitatori un nuovo splendido spazio dedicato alla cultura ed all’intrattenimento, nato da progetto innovativo di rigenerazione urbana e realizzato grazie a Polymnia Venezia – è semplicemente enorme! Come dicevamo in principio di articolo, vi sono oltre duemilaseicento metri quadri tutti dedicati, con grandissima sensibilità, innovazione, idee multimediali spettacolari, alla storia del ‘900 del nostro Paese, con una accurata attenzione al nostro passato, un profonda analisi del presente, tutto rivolto a poter immaginare un futuro potenzialmente migliore. Lo fa attraverso un uso attento e moderno della multimedialità e delle nuove tecnologie interattive: il visitatore si può muovere fa proiezioni, visori 3d, interagire con telecamere e computer, leggere ed informasi bene di ogni piccola trasformazione italiana. Perché il ‘900 è stato forse il centenario più complesso della nostra storia, che ha visto un alternarsi incredibile di crisi e ricrescita fino ai giorni nostri.

Otto sono le grandi sezioni tematiche sviluppate: “Come eravamo, come siamo. Demografia e strutture sociali”, “The Italian way of life. Consumi, costumi e stili di vita.”, “La corsa al progresso. Scienza, tecnologia, innovazione.”, “Soldi soldi soldi. Economia, lavoro, produzione e benessere.”, “Guardiamoci intorno. Paesaggi e insediamenti urbani.”,”Res publica. Lo Stato, le istituzioni, la politica.”, “Fare gli italiani. Educazione, formazione e informazione.”, “Per farci riconoscere. Che cosa ci fa sentire italiani.”
La cosa forse più straordinaria è che il Museo M9 alla fine riesce a rivolgersi a tutte le età: dai più piccoli, attraverso il gioco, alle persone più esigenti, attraverso le innumerevoli informazioni, questa esposizione innovativa sa e saprà conquistare il cuore dei suoi visitatori.

Nei prossimi mesi sono stati annunciati anche tutta una serie di eventi collaterali, consultabili sul sito web del Museo, come tutte le informazioni sugli orari .

Luca A. d’Agostino © instArt

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