Il sessantesimo anniversario della fondazione come comune autonomo di Lignano Sabbiadoro ha avuto ieri sera all’arena Alpe Adria la sua celebrazione con un concerto che riflette la vocazione vacanziera della località balneare e, quindi, con tutta l’atmosfera leggera, frizzante ed easy che si conviene a un luogo consacrato al riposo e al divertimento. Questo si notava nel programma proposto dai protagonisti della serata, i Piano twelve – l’originale formazione di dodici pianisti unica nel suo genere e formata esclusivamente da pianisti regionali (Matteo Andri, Valeria Anzil, Federica Bello, Palo Chiarandini, Giorgio Cozzutti, Caterina De Biaggio, Ferdinando Mussutto Carolina Perez-Tedesco, Mietta Prez, Daniele Russo, Renato Strukelj, Agnese Toniutti)- che hanno proposto una serie di arrangiamenti, alcuni curati da loro e altri da Valter Sivilotti, di celebri colonne sonore dapprima per dodici pianoforti e poi con l’intervento nella seconda parte della serata del Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro e del percussionista Gabriele Rampogna. Atmosfera easy, dicevo, che pareva aver contagiato persino il presentatore della serata, il musicologo Alessio Screm, persona solitamente attenta alle questioni filosofico-musicali, che ieri sera s’è trasformato in entertainer con una brillante illustrazione dei brani presentati e dei pregi di Lignano Sabbiadoro, scandendo, letteralmente, i tempi dello spettacolo, che solo per un caso non è stato rinviato aa causa del tempo incerto (l’arena Alpe Adria è una struttura all’aperto, si può ben immaginare cosa succederebbe a dodici pianoforti esposti alle intemperie).

Dopo mezz’ora di ritardo sull’orario stabilito, le presentazioni di Screm, i discorsi del Sindaco di Lignano e del Presidente dell’Assemblea Regionale, finalmente la musica! La prima parte della serata è a esclusivo appannaggio  dei Piano Twelve che propongono le colonne sonore dei film ET (di John Williams), An American in Paris (di George Gershwin), Pirati dei Caraibi e The gladiator theme  (Di Hans Zimmer), Profondo rosso (di Giorgio Gaslini) Kalashnikov (di Goran Bregovic) arrangiate in massima parte da Ferdinando Mussutto e Matteo Andri.

L’esecuzione di queste musiche non lascia spazio a dubbi: i Piano Twelve sono una formazione di eccezionale bravura e grandi potenzialità. L’intesa fra i dodici pianisti denota la condivisione di un unico pensiero musicale, conferendo all’esecuzione un’unitarietà ed una omogeneità che solo i grandi complessi hanno.

La seconda parte della serata vede aggiungersi ai Piano Twelve il percussionista Gabriele Rampogna e il Coro Polifonico di Ruda diretto da una splendente Fabiana Noro, fasciata in una gialla mise rilucente e aderentissima. Anche qui, cosa insolita per il Polifonico di Ruda, il programma è tutto “cinematografico” con musiche di John Williams (Harry Potter suite), Di Vangelis (149, conquest of Paradise) di Giovanni Sollima (Madonie e Guerra),di Nicola Piovani (La vita è bella) e di Leonhard Cohen (Halleluja). Anche qui si deve segnalare la bravura di questo coro che in termini d’intonazione, bellezza e omogeneità delle voci, capacità agogiche e dinamiche, resta una delle formazioni notevoli del panorama non solo regionale, ma nazionale. Qui si esprimono ai loro massimi livelli dimostrando anche, grazie alla bravura direttoriale della Noro, di saper raggiungere un grande livello d’intesa con i pianisti.

Il successo è, a giudicare dagli applausi, notevole e l’entusiasmo del pubblico viene premiato da due bis in cui vengono eseguite We are the Champions dei Queen (voce solista Raffaele Prestimenti) e Paradise dei Cold Play.

© Sergio Zolli per instArt

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