Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice alla 11ma edizione del Festival del Canto Spontaneo 2018, la bellissima occasione creata dall’Associazione Culturale Furclap.

Quest’anno il tema principale del festival era il “Ritorno”: ogni anno l’organizzazione, in primis Giovanni Floreani e Novella Del Fabbro, si muovono sempre intorno ad una tematica principale nella scelta dei numerosi artisti e delle loro proposte musicali: “Guardarsi indietro per guardare avanti, è la semplice regola del nostro vivere terreno ed è la formula migliore per continuare nella ricerca della Conoscenza. Ritorno per continuare”.

Numeroso è stato il pubblico che a Givigliana, piccolo paesino sui monti della Carnia, è ritornato per assistere fin dalle prime ore della giornata alle numerose proposte in programma. Come sempre tutto ha avuto inizio con il Rituale della Croce di Lorena, ben introdotto dalla professoressa Stefania Colafranceschi e dalla processione lungo la via principale del paese con i canti patriarchini dei Cantuors di Sant Jacom. La celebrazione della Santa Messa, a cura di don Marco Brollo, ha visto esibirsi il Coro Nediski Puobi di Pulfero, i canti spontanei del gruppo femminile Cicigoi di Drenchia e l’intervento delle giovanissime Le Pulgetutis di Sant’Ane.

Dopo il consueto pranzo a cura degli Alpini di Ludaria a Rigolato, con numerosi canti spontanei degli artisti invitati e dello stesso pubblico, si è potuto assistere nella piazza principale del paese all’esibizione dell’incredibile gruppo musicale Klapa Cambi, potente sestetto vocale direttamente da Spalato. Introdotti dalle parole degli stessi Giovanni Floreani, Novella Del Fabbro e dalle belle letture del giovane Carlo Sbalchiero. E’ stata poi la volta del Duo Dracula, al secolo il più che noto violinista ungherese Janos Hasur ed il compagno di viaggio Mihály Huszár alla fisarmonica. E’ stato lo stesso Latif Bolat con il suo Saz (tipico liuto turco, chiamato anche chitarra saracena) in un fuori programma ad invitare il pubblico alla vicina Chiesa di San Giacomo per assistere al gran finale. Apertura con Mario Crispi, straordinario compositore e falutista originario di Palermo, che in una sorta di “ritorno” verso la sua isola, ci ha presentato una serie bellissima di composizioni originali con altrettanti particolari flauti (dalla Cina all’India, dall’Iran all’Egitto). Lo stesso Latif Bolat ha chiuso questa 11ma edizione con poesie, canti e composizioni originali e l’accompagnamento degli incredibili Dervishi Muhammed Alì Sahin e Huseyn Gurler. Con l’invito al pubblico ad accompagnarlo cantando una sua ritmata ed intensa ninna nanna si è chiusa una delle più belle edizioni del Festival del Canto Spontaneo.

Luca A. d’Agostino © instArt

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