Leggiamo con piacere le parole dell’amica Francesca Cima, pubblicate sul Messaggero Veneto del 10 maggio, che danno immediata spinta a un’idea sulla quale stiamo già lavorando internamente e che a questo punto, con piacere, rendiamo pubblica, anche per confrontarci con le altre realtà culturali: creare una scuola di mestieri legati al cinema a Pordenone, che unisca le eccellenze cinematografiche del territorio, storici partner di Cinemazero in molte progettualità.

Cinemazero, infatti, ha una “filiera” cinematografica completa e unica a livello nazionale, che va dalla produzione alla distribuzione, dall’esercizio (le sale) ai progetti educativi, dall’archivio con tesori fotografici e filmici preziosissimi alla Mediateca, da festival di eccellenza internazionale a progetti sociali e innovativi, solo per citarne alcuni.

Nello sviluppo quotidiano di questo processo creativo Cinemazero incontra una grande quantità di professionisti, facilmente coinvolgibili in un progetto formativo. L’enorme lavoro fatto dal Fondo Audiovisivo e dalla Film Commission del Friuli Venezia Giulia ha già dimostrato nel tempo come il territorio regionale possa essere un bacino eccezionale per la produzione, distribuzione e valorizzazione del cinema. Lavorando con questi enti, che hanno anche saputo trainare lo sviluppo del settore e delle attività a esso collegate, potremmo fare sinergia e coinvolgere nella formazione di ulteriori mestieri, non solo creativi, persone che – come ben dice Francesca Cima – sono pronte per un mondo contemporaneo, versatili, con conoscenza di lingue straniere, capaci di cambiare rapidamente contesti lavorativi.

Pensiamo alle agenzie di casting, agli operatori, ai fonici, ai truccatori, agli artigiani impegnati nei lavori di scenografia, ai montatori, alle case di produzione grandi e piccole, nate in regione negli ultimi 13 anni, in seguito alla pionieristica Legge Cinema della Regione FVG.

Insomma, un autentico e vivace settore produttivo che potrebbe facilmente – grazie alla regia di Cinemazero, condivisa con gli altri enti cinematografici – trasformarsi in un progetto di eccellenza formativa a Pordenone. La scuola potrebbe avere carattere non continuativo durante l’anno, lavorando per alcune settimane in una sede prestigiosa come Palazzo Badini, con un calendario cadenzato, sviluppato in modo da non intercettare nel ruolo di docenti i soli professionisti locali, ma anche ospiti internazionali in relazione alle manifestazioni di settore (pensiamo al lavoro che fanno su gli archivi Le Giornate del Cinema Muto e per il documentario Le voci dell’Inchiesta – Pordenone Docs Fest, ma anche chi si occupa di letteratura come Pordenonelegge o Dedica, ai festival musicali e a progetti legati ad altre arti…) ma anche legate al mondo produttivo (si pensi al nutrito calendario della Fiera di Pordenone).

Del resto, se pensiamo all’affetto che continuativamente gli ospiti d’eccellenza come i registi manifestano per Cinemazero, inserendolo nelle tappe “obbligatorie” per raccontare il proprio lavoro, abbiamo un tessuto relazionale e concreto dal quale partire immediatamente. Abbiamo recentemente coinvolto con grandissimo piacere e ottimi risultati realtà del territorio come CGN Servizi e Coop ITACA, che condividono con noi progettualità articolate e con ricadute sociali importanti.

Perciò, se qualche partner, anche istituzionale, volesse da subito sposare l’iniziativa, saremo felici di svilupparla assieme.

Comunicato Stampa

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