“La curva di San Floreano” è il titolo della celebre raccolta di poesie in lingua friulana di Nico Naldini, cugino di Pier Paolo Pasolini scomparso tre mesi fa il 9 settembre 2020: alla sua memoria è dedicato l’evento organizzato  dalla Pro Casarsa della Delizia in occasione della “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali” istituita dall’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia (Unpli) per sensibilizzare istituzioni e comunità locali sull’importanza di tutelare questi patrimoni culturali.

La Giornata si tiene come da tradizione il 17 gennaio: in quella data, insieme al resto d’Italia, alle 11 sulla propria pagina Facebook, la Pro Loco casarsese trasmetterà una lettura di poesie scelte dall’antologia di Naldini, con anche la traduzione in italiano, proprio dalla chiesa del borgo di San Floriano/San Floreano, la cui nota curva collega San Giovanni di Casarsa alla strada per San Vito al Tagliamento. Saranno anche fornite delle notizie storiche su questo centro e sulla chiesa stessa. Si tratta di uno degli eventi principali della Giornata nazionale all’interno del mondo del Comitato regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Unpli. Il tutto in collaborazione con la Città di Casarsa della Delizia.

“Si tratta del quinto anno in cui celebriamo la Giornata nazionale – ha spiegato il presidente della Pro Casarsa Antonio Tesolin -, un evento davvero prezioso per la tutela della memoria immateriale delle nostre comunità, il cui friulano è stato reso celebre sia da Pasolini che da Naldini. Ci piace ricordarlo in un luogo a lui caro come San Floriano, fonte d’ispirazione per i suoi versi. Nonostante l’emergenza coronavirus, abbiamo voluto, rispettando tutte le disposizioni anti contagio, svolgere lo stesso la nostra tradizionale giornata poetica: per questo lo riteniamo un messaggio di speranza per il futuro”. Si alterneranno alla lettura i giovani del Servizio civile universale Martina Leonarduzzi, Ruben Castellarin ed Elena Fanottoli.

Queste le altre edizioni della Giornata svoltesi a Casarsa: la roggia delle Miris’cis nel 2017, con le leggende legate alla presenza delle fate agane raccolte dal maestro Castellani e i versi della poetessa casarsese Anellina Colussi; la chiesa di Sant’Antonio a Versuta nel 2018, fonte d’ispirazione per Pasolini stesso, con ancora i versi di Anellina Colussi; via Menotti nel 2019, una delle zone più antiche del tessuto urbano di Casarsa, omaggiando allo stesso tempo sia la genealogia della famiglia Colussi sia il gran lavoro del laboratorio didattico di poesia in friulano della scuola media Fermi di Casarsa; nel 2020 la chiesa medievale di Santa Croce, detta Glisiùt, con la lapide posta come ex voto dai casarsesi dell’epoca per la scampata invasione turca del 1499, con lettura dei versi di Anellina Colussi.

Comunicato stampa

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