STEFANO MASSINI, UNO DEI PIÙ POPOLARI E COINVOLGENTI AFFABULATORI DELLA SCENA TEATRALE E TELEVISIVA ITALIANA, È PROTAGONISTA DOMENICA 5 MAGGIO (ORE 16.30) AL TEATRO VERDI DI PORDENONE DEL MONOLOGO “L’ALFABETO DELLE EMOZIONI”: UN VIAGGIO AL TEMPO STESSO PROFONDO E IRONICO NEL LABIRINTO DEL NOSTRO SENTIRE E SENTIRCI

Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte l’affabulatore Stefano Massini – scrittore, drammaturgo e one-man-show, noto anche per i suoi racconti in TV e nelle piazze sociali d’Italia – per un viaggio al tempo stesso profondo e ironico nel labirinto del nostro sentire e sentirci. Atteso domenica 5 maggio al Teatro Verdi di Pordenone (inizio ore 16.30) un coinvolgente momento d’autore con uno dei più popolari e coinvolgenti affabulatori della scena teatrale e televisiva italiana: nel suo L’alfabeto delle emozioni – prodotto da Savà Produzioni Creative – Massini affronta un viaggio al tempo stesso profondo e ironico nel labirinto del nostro sentire e sentirci. Come in un gioco, procede estraendo da una scatola alcune lettere a cui
sono abbinate parole che descrivono un’emozione (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia, R come rabbia…). Da questo alfabeto immaginario costruisce racconti e aneddoti, attingendo alla Storia, allo sport, alla letteratura, alla cronaca nera, all’arte… Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni, grazie ai quali concetti astratti come le emozioni assumono la concretezza di fatti, con l’obiettivo di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro. Ad andare in scena è la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore. Per sorridere e commuoversi, ma soprattutto per non avere paura delle nostre emozioni.

Stefano Massini è solo sul palco. Solo accanto al baule che contiene le lettere dell’alfabeto che gli consentono questo viaggio nelle emozioni. Lo spettacolo si presenta ogni volta come un evento nuovo, modulato dal caso, proprio come diverse sono le emozioni che scaturiscono a ogni singolo avvenimento della nostra vita. Massini estrae, infatti, alcune lettere a caso per ogni messa in scena e su quelle costruisce lo spettacolo che si snoda nei meandri del nostro sentire, nominando i nostri “stati”, aiutandoci a riconoscere, gestire e, perché no, legittimare le emozioni, un momento necessario per la crescita individuale, per l’istituzione di corretti rapporti personali. Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni ritratti con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore, definito da La Repubblica “il più popolare raccontastorie del momento”. Dagli studi televisivi (dove con i suoi monologhi è ospite fisso della trasmissione Piazza Pulita su La7) ai palchi
di tutto il mondo (tradotto e rappresentato da Broadway al West End di Londra), il noto scrittore e drammaturgo è l’unico autore italiano nella storia ad aver vinto un Tony Award (Best Play 2022 con il suo The Lehman Trilogy), l’Oscar del teatro americano, e ad essersi aggiudicato sia il Drama League Award 2022 che l’Outer Critics Circle Award 2022, per non parlare di molti altri riconoscimenti nazionali e internazionali (Premio Ubu, Premio Campiello, Prix Médicis, Prix Meilleur Livre Étranger).

Stefano Massini – classe 1975- dopo un felicissimo esordio nella scrittura teatrale con L’odore assordante del bianco (2005, Premio Tondelli per l’opera originale) ha confermato il suo successo con la Lehman Trilogy (2009-2012, Premio Ubu 2015 e Tony Award 2022 come miglior opera), che ha ottenuto amplissimi consensi di critica e di pubblico. Intellettuale prolifico e versatile, in grado di manipolare con felici esiti media distinti quali la televisione e il teatro riuscendo a riannodare con lucida incisività i fili del discorso tra rappresentazione scenica, scrittura e comunicazione di massa, nel 2016 ha pubblicato il romanzo Qualcosa sui Lehman, cui hanno fatto seguito L’interpretatore dei sogni (2017), il saggio 55 giorni. L’Italia senza Moro (2018), Dizionario inesistente (2018), Ladies Football Club (2019), Eichmann. Dove inizia la notte. Un dialogo fra Hannah Arendt e Adolf Eichman. Atto unico (2020) e Manuale di sopravvivenza (2021).

Info e biglietti in biglietteria (Tel 0434 247624) e su www.teatroverdipordenone.it

comunicato stampa

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