‘INNESTI connessioni teatrali affatto prevedibili’, la rassegna che indaga le storie che abbiamo vissuto e i temi di grande attualità proposta da ArtistiAssociati – Centro di Produzione Teatrale, prenderà il via giovedì 28 settembre (repliche il 29 e il 30) alle 20.30 alla Sala Bergamas. Il primo appuntamento sarà dedicato alla storia di Ilaria Alpi, la giornalista italiana del TG3 uccisa insieme al suo operatore Miran Hrovatin il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, in Somalia. ‘Lo schifo’: questo il titolo dello spettacolo scritto da Stefano Massini e interpretato da Anna Tringali, per la regia di Giorgio Sangali (produzione Teatro Bresci).

Venerdì 29 settembre, alle 20, il tema sarà introdotto con l’aiuto della presidente di Articolo21 Veneto e portavoce di #NoiNonArchiviamoIlariaAlpi Mariangela  Gritta Grainer (in collegamento) e Fabiana Martini portavoce del presidio regionale di Articolo21.

Lo spettacolo è un’occasione per non dimenticare. Il caso Alpi ha dell’incredibile: in una Somalia disseminata di rovine e memorie coloniali un silenzio inscalfibile copre le manovre di scaltrissimi uomini d’affari collusi e corrotti. E’ questo silenzio che Ilaria attacca frontalmente, spalancando squarci di inaudita verità su un’Africa italiana dilaniata da guerre intestine, tra rifiuti tossici, faraoniche quanto inutili opere pubbliche, traffici d’armi, epidemie di colera, integralismi islamici, pirati, sultani e grottesche festicciole tricolori per celebrare la cooperazione internazionale, ufficialmente lì per riportare la pace, la speranza. A distanza di più vent’anni da quell’omicidio, però, la maggioranza degli italiani ignora perfino l’esistenza della ventunesima regione italiana, della Somalia; ignora gli interessi, le speculazioni, i miliardi, gli “zeri” che gli italiani hanno guadagnato sulla pelle della popolazione; ma, soprattutto, ignora come e perché Ilaria Alpi sia stata ammazzata e da morta, umiliata dall’insabbiamento delle indagini. Il testo di Massini, lontano anni luce dalla retorica celebrativa tenta di ricostruire i suoi ultimi giorni, ma si tratta di una ricostruzione emotiva, lirica, espressionista: immagini, suoni, parole, lettere, segni. Lo spettacolo procede per frammenti, come un rebus, un anagramma da risolvere, un puzzle da ricomporre per scoprire insieme alla protagonista l’origine dello “schifo”. In scena Ilaria e’ Anna Tringali e Anna e’ Ilaria in un intenso doppio dialogo con se’ stessa e con i suoi ricordi faccia a faccia con la morte. Una storia che tutti dovrebbero vedere, che tutti dovrebbero conoscere oggi più che mai.

Comunicato Stampa

 

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