Finalmente, dopo tante settimane di lockdown dovuto al covid19, si ritorna ai concerti dal vivo!

Lesto è quindi Andrea Rucli a riprendere il fil rouge di Enoarmonie riproponendo i concerti che erano previsti dalla stagione interrotta dalla quarantena e dalla sospensione di tutte la manifestazioni pubbliche, come quello di ieri sera, teenager fuoriclasse, che ha visto protagonista l’Accademia d’archi Arrigoni diretti da Domenico Mason, con la partecipazione di ben tre solisti: Lucrezia Lavino Mercuri, Christian Sebastianutto e Eleonora De Pol.

Come da tradizione di questa rassegna concertistica, si è avuta anche la partecipazione, in veste di enorelatore, di Marco Mauceri, una delle voci più note di Radio Rai Tre, che ha tracciato un’efficace serie di osservazioni fra i vini offerti in degustazione e le musiche proposte. Mauceri ha infatti osservato come, essendo il concerto inizialmente programmato per l’otto marzo, i vini scelti (Ribolla matta della cantina di Paolo Caccese, Pinot grigio della cantina di Renzo Sgubin e Il Neri della cantina di Barbara Bastiani) siano tutti caratterizzati da una forte presenza femminile a livello di enotecnici. Quanto alle musiche poi, il legame fra Bach e Vivaldi, due contemporanei che pure non si incontrarono mai in vita, è evidente perché Bach conosceva benissimo molte musiche di Vivaldi, al punto che di alcuni concerti per più violini del Prete Rosso ne fece delle trascrizioni per più clavicembali.
Dal punto di vista sinestesico, poi, il parallelo fra la Ribolla matta e il Concerto per violino archi e b.c. in mi minore RV 277 ”Il Favorito” di Antonio Vivaldi, è evidente nel carattere frizzante che entrambi hanno in comune. Questo concerto vede la partecipazione in veste di solista di Lucrezia Lavino Mercuri, una quindicenne virtuosa che ha già vinto decine di concorsi internazionali e nazionali, che sfodera una tecnica di estremo nitore, un suono bellissimo, un’intonazione perfetta, si tenga presente che in concerto si svolge all’aperto nel cortile del municipio di Cormons senz’alcuna amplificazione, e un fraseggio di grande scioltezza. Ne risulta un Vivaldi che non solo è tecnicamente perfetto, l’orchestra la segue benissimo, ma anche denso di emozioni. Rinforzate nel successivo Concerto per violino, archi e b.c. BWV 1041 di Johann Sebastian Bach, dove ancor di più evidenti appaiono le sue eccelse doti, che si concretizzano in un dialogo con l’orchestra ancor più intenso rispetto a Vivaldi che mette in risalto la bellezza delle sue caratteristiche violinistiche. È un’interprete di straordinaria maturità che sa addentrarsi nell’universo bachiano con grandissima autorevolezza. Applausi scroscianti del pubblico salutano la fine di questa performance.
Dopo un breve intervallo, il concerto riprende sulle eleganti note del Pinot grigio della cantina di Renzo Sgubin, i cui variegati sentori ricordano il procedimento compositivo che sta alla base del Concerto per due violini, archi e b.c. in re minore BWV 1043 di J. S. Bach: l’imitazione.
Tale artificio compositivo è la base di questo capolavoro con l’orchestra e i due solisti, i bravissimi Christian Sebastianutto ed Eleonora De Pol, impegnati in un serrato dialogo basato sulla ripresa a canone degli spunti tematici che formano la trama compositiva dell’iniziale Vivace. Più lirico il Largo ma non tanto, eseguito dai due solisti con grande intensità espressiva, più virtuosistico l’Allegro finale, con i due solisti in grande evidenza.
Anche qui grandi applausi sottolineano il gradimento del pubblico.
La grande struttura accomuna, secondo l’enorelatore, Il Neri della cantina di Barbara Bastiani con la celeberrima Eine kleine nachtmusik Serenata in sol maggiore di W.A. Mozart che l’Orchestra d’archi Arrigoni presenta con grande brio, ricreando quella leggerezza che è diventata la cifra di questa composizione.
Alla fine il successo della manifestazione è sottolineato dai grandi applausi del pubblico inducono il gruppo di Domenico Mason a concedere un bis con il finale dell’Estate di Vivaldi.

Sergio Zolli © instArt

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