Nepal – di Chiara Mininel ©

Viaggiautori 2018 Giovedì 12 aprile 2018 – ore 20.30
Auditorium “Egisto Snidero” presso l’Istituto
Superiore “Einaudi/Marconi” di Staranzano

NEPAL
di Chiara Mininel
Oggi io e Samuele, avrem o il piacere di mostrarvi, attraverso le nostre foto, un piccolo assaggio delnostro viaggio in Nepal.
Partendo nella stagione dei Monsoni, che va da giugno a settembre, non avevamo grandi aspettative in merito, anche secondo le notizie dell’alluvione successa 2 settimane prima della nostra partenza.
Nella stagione dei Monsoni è quasi impossibile vedere le montagne, coperte dalle nubi, e i trekking vengono frequentemente sospesi; proprio le due cose che a Samuele interessava di più di fare.
Siamo partiti piuttosto demotivati, ma il Paese ci ha ospitato con una grande sorpresa, accogliendoci con la sua gente molto disponibile e molto religiosa, con i suoi santuari Indù e i monasteri Buddisti, con le sue distanze insormontabili non dovute ai km ma alla pessima condizione delle strade e del traffico caotico, con le sue cerimonie rumorose e coinvolgenti.
Il nostro viaggio è cominciato con il trekking sull’Annapurna: partenza da Pokhara, dopo 9 ore di pullman per compiere 240 chilometri, alla volta del Poon hill, a 3200 metri, da dove,nella stagione asciutta, si può ammirare questa parte della catena dell’Himalaya, con vette sugli 8000, come il Daulagiri, l’Annapurna e il Machapuchare, la montagna sacra, l’unica inviolata di tutto il Nepal.
Nonostante i sentieri fossero inondati dall’acqua, nonostante le frane che ci hanno bloccato il cammino, i fiumi in piena che hanno distrutto le vasche di acqua calda e le fastidiosissime sanguisughe, siamo stati ricambiati dalle favolose vedute su queste montagne mozzafiato.
Anche se la nostra guida, Buddiman, non ci aveva dato alcuna speranza di riuscire a vedere qualche vetta, la sera, dalla vetrata della nostra camera, ci è apparsa con tutta la sua maestosità la vetta del Daulagiri, lasciandoci letteralmente senza parole e poi, la mattina successiva, abbiamo assistito a uno spettacolo ancora più grandioso potendo ammirare anche le altre vette tutto attorno, che, con le lucid ell’alba, cercavano di fare capolino tra le nuvole.
L’itinerario è proseguito con la visita alla valle di Kathmandù, con le tre grandi città imperiali che un tempo costituivano un regno a sé: Kathmandù, Patan e Bakhtapur.
I segni del terremoto di due anni fa si fanno notare, con i templi in parte o completamente distrutti.
Ma grazie al lavoro certosino dei Nepalesi e agli aiuti dell’Unesco, le città stanno risorgendo.
Le piazze di queste tre città un tempo facevano a gara di quale fosse la più ricca e sfarzosa.
Forse la città più bella e meglio conservata è Baktapur, dove nella sua Durbar Square è stato girato il film “Il piccolo Budda” di Bertolucci. Sembra di vivere in un’altra era, tra queste case Newari tutte costruite di mattoni rossi e intarsi di legno! E, dalla piazza di Dattatreya, poter guardare il tempio dedicato a Vishu ascoltando le preghiere dei monaci tibetani.
Un’altra ricchezza del paese è l’integrazione tra le due religioni principali: l’induismo e il buddismo.
Il primo rappresentato da numerosi simboli presenti in ogni punto della città con le statue e i monumenti alle più di 300 divinità adorate in Nepal, e il sito indù più famoso del Nepal, la Varanasi del Paese, Pashupatinath.
Il secondo rappresentato dai numerosi e coloratissimi monasteri tibetani, con le sue bandiere e i mulini di preghiera con il mantra “Ohm mani padme um” e gli stupa mozzafiato di Swayambhunath e quello ancora più ricco di atmosfera di Bodhanath.
Non ultime le persone e le loro cerimonie, come quella che abbiamo avuto la fortuna di vedere a Kathmandù: la sfilata della dea bambina, la Kumari Devi, che un solo giorno all’anno può uscire dalla sua casa ed è portata in processione tra la gente su un baldacchino di legno, in quanto, essendo la reincarnazione di una dea, i suoi piedi non possono toccare il suolo.
Ma la cosa sicuramente più emozionante di tutte, è stato di poter volare sopra il tetto del mondo, costeggiando le montagne fino ad arrivare agli 8848m del monte Everest, per poi fare ritorno passando in mezzo a queste vette altissime e mozzafiato…