“Grammamante” è il termine che ha coniato per definirsi ed è anche il titolo che l’associazione culturale Thesis ha scelto per l’incontro in programma giovedì 2 febbraio nella sala Degan della biblioteca di Pordenone, alle 18: si tratta di Vera Gheno, oggi una delle voci più note della linguistica italiana, tanto che una delle tracce sull’attualità della Maturità 2022 (il tema era l’iperconnessione), il ministero dell’Istruzione l’ha tratta da “Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello”, libro di cui è co-autrice assieme al filosofo Bruno Mastroianni.
Sociolinguista, traduttrice dall’ungherese, divulgatrice e attenta osservatrice della lingua italiana e dei comportamenti dei parlanti anche in rapporto alle nuove tecnologie, Gheno è infatti specializzata in Comunicazione mediata dal computer, lo studio di ciò che accade nella lingua online. Il suo successo si deve anche alla coinvolgente esposizione dei contenuti che propone, che diventano così facilmente fruibili, e al carisma magnetico con cui li comunica, sia attraverso le pagine dei suoi testi che su piattaforme social o multimediali (Ted, televisione, radio ecc..). Da sempre studia la relazione tra società e linguaggio. Una relazione che spesso amplifica i pregiudizi. Li consolida anziché superarli: «Se vogliamo andare verso una società inclusiva — dice — bisogna avere un occhio di riguardo verso il linguaggio. Per la convivenza delle differenze, il rispetto delle differenze”.
Per due decenni ha collaborato con l’Accademia della Crusca (di cui ha gestito l’account Twitter), poi con la casa editrice Zanichelli e attualmente insegna all’Università di Firenze dove è ricercatrice. Oltre che “grammamante” è chiamata anche la “signora della schwa” (la “e” rovesciata utilizzata come desinenza da chi non si riconosce nella suddivisione binaria dei generi) per aver preso posizione con chiarezza e autorevolezza sul linguaggio ampio.
Negli ultimi anni lavora sui temi della diversità e dell’inclusione. In una realtà in continua trasformazione – sostiene Vera Gheno – la lingua può svolgere un compito importante. Le parole infatti, disegnano un mondo non lo descrivono soltanto, permettono di immaginarlo. E ancora: “La lingua e la società si cambiano da dentro e dal basso, a partire dai nostri costumi – linguistici e sociali – individuali”.