Floriano del Collio, 23/10/2020 – Circolo Controtempo – Jazz&Wine of Peace 2020 – Azienda Agricola Gradis’ciutta – Jazz&Taste Carlo Maver & Valeria Sturba – Carlo Maver: bandoneon – Valeria Sturba: violin, theremin, voice & live electronics – Foto Luca d’Agostino / Phocus Agency © 2020

L’edizione 2020 di Jazz & Wine of Peace ha visto il consolidarsi dell’evento parallelo Jazz & Taste, il quale sotto la direzione di Eduardo Contizanetti, presente come chitarrista in una data, è divenuto “un vero festival nel festival”, con concerti abbinati a degustazioni nelle cantine dei produttori, al fine di rinsaldare il legame tra jazz, vino e territorio. La giornata di venerdì 23 ottobre ha offerto al pubblico la possibilità, per pochi purtroppo, di conoscere la violinista Valeria Sturba, nella cui ricetta musicale il jazz è una delle spezie al pari di elettronica, classica, rock ed altro.

Va subito detto che quelle di Jazz & Taste sono esibizioni musicali nelle quali la musica si deve ritagliare uno spazio tra calici di vino, sentori di frutta, punte di minerali,  invecchiamenti e barrique, perdendo la centralità dell’evento e diminuendo la concentrazione dei presenti. Ciò non toglie comunque la validità di una formula che consente ad artisti fuori dai grandi circuiti di esibirsi nella nostra regione. La prima esibizione della violinista abruzzese si è svolta Azienda Agricola Gradis’ciutta, nel comune di S.Floriano del Collio (GO), assieme al bandoneonista Carlo Maver, intervallando la musica alla presentazione (molto accurata e professionale) degli eccellenti vini, tra l’altro biologici, dell’azienda che collabora anche con cantine della limitrofa Slovenia. La curiosità dei musicofili era concentrata però sull’utilizzo del theremin, che nella musica pop rock ha avuto pochi, ma rilevanti, utilizzi: i Beach Boys delle “buone vibrazioni”, i Pink Floyd di Meddle, financo lo scatenato Jon Spencer tra gli altri. Al sottoscritto ricorda principalmente i film della Hammer, di Roger Corman e tutte le pellicole di serie Z di diversi anni fa, il cui caratteristico suono strumento accompagnava situazioni minacciose, ultraterrene o ultramondane su fondali oscuri e nebbiosi. Niente di questo ovviamente era presente nel concerto in questione, caratterizzato da un’atmosfera quasi pastorale, dominata dalla rilassata interazione tra il bandoneon di Maver ed il violino e theremin della Sturba, i quali si sono scambiati a turno il ruolo di accompagnamento e di solista. Esperimento peculiare quello tra le atmosfere melanconiche dell’uno ed i suoni alieni dell’altro e, a detta dei due musicisti, mai verificatosi prima. Una vera premiere allora, avvenuta tra uvaggi e vitigni autoctoni.

Diversa è stata la performance all’Enoteca / Museo Civico del Territorio di Cormòns, visto che la Sturba, esibendosi da sola, ha dato nell’arco di una manciata di brani, sfoggio completo delle sue capacità e delle sue sperimentazioni. Le composizioni costruite su varie stratificazioni di suono, create sul momento e ripetute in loop hanno evidenziato il talento della giovane musicista, oltre allo spirito eclettico della sua proposta musicale. E’ stata evidenziata infatti una notevole maestria nell’uso del violino (ha un diploma al conservatorio), col quale passa da temi classici a incursioni nell’avanguardia, utilizzandolo anche a mó di chitarra con distorsore, “scuotendo il cervello” in una struttura electro rock di marca Suicide. Interessante anche l’utilizzo, oltre che del theremin, di strumenti e oggetti non consueti (tra cui un maialino di gomma con i suoi grugniti), che ha conferito uno spirito dada alla performance. Notevole è stato anche l’utilizzo della voce, utilizzata anche per emettere fonemi, con tonalità che andavano dall’angelico/classico al nevrotico/rock. A chiudere il cerchio la Sturba ha riportato lo sparuto pubblico alla riscoperta delle radici della musica con un canto tradizionale armeno ed una canzone popolare siciliana, accompagnata quest’ultima dal solo violino. La fine di questa giostra di suoni è stata suggellata da tre ottimi Malvasia, vitigno della giornata musicale, presentati e scelti dalla Enoteca di Cormòns. Ottima chiusura di due performance, che hanno avuto come protagonista un’artista di doti non comuni, coraggiosa, che ha le possibilità ed il talento di contrassegnare la musica italiana ed internazionale dei prossimi anni.

© Daniele Paolitti per instArt

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