“I primi tre mesi della Stagione 2022-2023 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia hanno segnato risultati straordinari: un importante record d’incassi, alto numero di spettatori in sede, grande successo per gli spettacoli di produzione in tournée nazionale. Ed il bello deve ancora arrivare: da Alessandro Cattelan a Roberto Bolle, dalla “Maria Stuarda” di Livermore a “Perfetti sconosciuti”, dal musical “Priscilla” a “Casanova” e Slava’s Snowshow”.

Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha lavorato con decisione, entusiasmo e ponendo molta attenzione all’attività dell’intero 2022 ed in particolare della Stagione 2022-2023, presentata lo scorso settembre attraverso un ampio carnet di proposte di elevata qualità, impegno, declinate tenendo saldo il ruolo culturale e sociale del Teatro e contemporaneamente presente il rapporto con il pubblico.
Dopo il periodo senza precedenti vissuto nel 2020 e 2021, la Stagione che si sta percorrendo è quella in cui è stata riacquisita una prospettiva di normalità in cui operare e di sperata ripresa, obiettivo verso il quale ci si è impegnati molto e che ha portato in un breve arco di tempo a risultati incredibilmente soddisfacenti.
Nel corso di una conferenza stampa – tenutasi martedì 10 gennaio al Politeama Rossetti – li hanno commentati il Presidente dello Stabile regionale Francesco Granbassi e il direttore Paolo Valerio.
Si tratta di risultati di ampio respiro, ottenuti sia nell’attività di produzione (una ventina gli spettacoli firmati dal Teatro Stabile nella Stagione a partire da “Il Mercante di Venezia” di Shakespeare per la regia di Paolo Valerio, titolo inaugurale a Trieste e che sta raccogliendo – dopo il successo in sede – apprezzamenti notevoli in tournée nazionale), sia sul piano delle presenze – a dimostrazione della fidelizzazione degli spettatori – sia per quanto attiene agli incassi.
Proprio sul piano degli incassi si registra un record assoluto: nel trimestre inaugurale dell’attività in sede, fra ottobre e dicembre 2022, è stata superata la quota – fra biglietti e abbonamenti – di 2,25 milioni di euro, superando i risultati ottenuti in stagioni precedenti la pandemia e molto fortunate, come quella del 2010-2011 e raggiungendo un dato d’incasso che talvolta è stato quello complessivo relativo ai nove mesi d’attività.
Un trend che – trattandosi solo del primo trimestre – fa sperare in una chiusura d’anno ugualmente positiva, a riconferma del fatto che in Italia il Rossetti continui ad essere il teatro ad iniziativa pubblica con il miglior rapporto fra risorse che derivano dalla propria attività e quelle derivanti dai fondamentali finanziamenti pubblici.
Guardando ancora all’attività in sede, merita sottolineare il numero di presenze – in totale oltre 67 mila spettatori – che hanno frequentato lo Stabile fino alla ricca programmazione natalizia.
Sono numeri raggiunti grazie ad una programmazione di titoli di produzione e ospiti disegnata con grande meticolosità, mirata a coinvolgere un pubblico sempre più vasto e differenziato per età, gusti, provenienza, preparazione che quest’anno raccoglie un numero decisamente crescente di giovani. Lo Stabile punta poi sulla propria posizione geografica, che lo rende un punto raggiungibile per la regione in cui opera, ma anche per un territorio più vasto, che tocca Austria, Slovenia, Croazia, si allarga al Veneto, al Nord Est e supera decisamente queste aree per eventi particolari se è vero – come risulta dalle transazioni – che il Politeama Rossetti ha ospitato in questo trimestre spettatori provenienti da Londra, Berlino, Monaco, Berna, Vienna, Budapest, Madrid, Smirne, Tel Aviv, New York.
Gli spettacoli di produzione hanno raccolto in sede e in tournée risultati altrettanto rilevanti: la direzione di Paolo Valerio ha incrementato con decisione l’attività, affiancando ai grandi spettacoli una ricchissima progettazione artistica legata al territorio, site specific, volta alla formazione e all’educazione al teatro (intrecciando da questo punto di vista importanti sinergie, con l’Università di Trieste, le scuole, in particolare con l’ARDIS grazie alla collaborazione con il direttore Pierpaolo Olla)… una sorta di “teatro diffuso” che per quasi 365 giorni l’anno accompagna il pubblico della regione, mentre i grandi titoli di produzione portano il nome del Friuli Venezia Giulia sul territorio nazionale.
Ecco allora il successo de “Il Mercante di Venezia” con Franco Branciaroli – con le sue oltre 4000 presenze a Trieste – ripetuto poi in tournée a Ferrara, a Genova (il Teatro della Corte alla prima contava 1000 spettatori, una cifra che a Genova non si vedeva da tempo) e a Brescia e Padova entrambe tappe “sold out”. La tournée è ancora in corso – attraversa in questi giorni Toscana e Piemonte – e a brevissimo passerà il testimone a “La bottega del caffé” di Goldoni con Michele Placido, sempre per la regia di Paolo Valerio, che prosegue il giro iniziato la scorsa stagione.
Nuove produzioni di grande successo in questa prima parte di stagione sono state inoltre “Quell’anno di scuola” da Giani Stuparich per la regia di Alessandro Marinuzzi che con un riempimento della sala del 96% su 19 recite, è stato talmente richiesto che viene riprogrammato dal 10 al 15 gennaio alla Sala Bartoli. Nello stesso spazio ha debuttato “Pasolini/Pound. Odi et amo” di Leonardo Petrillo, che lo Stabile regionale ha realizzato nell’ambito di #Pasolini100 e che dopo essere stato applaudito in Sicilia, Ravenna, Puglia sarà in scena sabato e domenica a Roma nel prestigioso contesto del Palazzo delle Esposizioni e nell’ambito della mostra “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo poetico”. Applauditissimo anche “Joyce” di e con Mauro Covacich per la regia di Massimo Navone: sala sempre piena al 90% a Trieste, città da cui è stata realizzata anche un’importante diretta su Rai Radio Tre a cura del critico Antonio Audino. Lo spettacolo è stato apprezzato al Salone del Libro di Torino, a Roma, a Milano… A questi titoli si sono affiancate le attività site specific di “Museo in Danza” che per il terzo anno ha visto i ballerini di Arearea “dialogare” coreograficamente con le opere esposte al Museo Revoltella e “La città dei miti” del Teatro dei Borgia, progetto in scena in diversi scorci cittadini nell’intento di illuminare attraverso il teatro, le periferie invisibili e dolenti del vivere quotidiano.
Infine va evidenziato l’impegno dello Stabile nel campo della formazione e della programmazione per i giovani e le scuole: molto si è puntato sulla rinascita dei Piccoli di Podrecca che sono stati protagonisti di “Varietà – come and go” per la regia di Barbara della Polla alla Società della Ginnastica Triestina, dove riprenderanno a gennaio l’attività per le scuole. Il Teatro di Figura è alla base anche di “Non aver paura del buio” a firma di Gianpiero Lapilli rivolto agli entusiasti bambini di 30 asili comunali. È proseguita anche l’attività in sinergia con la Scuola StarTs Lab diretta da Luciano Pasini, che nel periodo natalizio ha portato in scena alla Sala Bartoli 18 repliche de “Il Segreto di Antekirtt” da Verne: lo spettacolo verrà replicato al Rossetti a febbraio nella consueta mattinée dedicata alle scuole.
Infine il successo di “Rossetti Open”: ben 22 repliche in questi primi mesi, sempre al 100% della capienza, hanno fatto scoprire la storia e i segreti del Politeama Rossetti a spettatori di fasce d’età diverse, dalle elementari alle superiori.
Un inizio stagione con risultati eclatanti.
Ma «il bello deve ancora arrivare» ha sottolineato il presidente dello Stabile Francesco Granbassi.
«Siamo consapevoli che non esiste più ‘il pubblico’ del teatro sostituito ormai da tempo da ‘i pubblici’ del teatro» ha proseguito il presidente. «E a questi pubblici, a questi appassionati, noi ci rivolgiamo, con un’offerta che non ha eguali in Italia per qualità e varietà. Sapevamo di aver lavorato al massino delle nostre possibilità, con una programmazione studiata con grande attenzione e amore, con l’obiettivo di garantire un’offerta che possa essere goduta ed apprezzata da un numero sempre più ampio di persone. Dalla prosa al musical, dai grandi concerti alla danza, dai fuoriclasse della comicità al circo, il Rossetti è una realtà a 360 gradi… per 365 giorni all’anno: un patrimonio di tutti noi con la missione di essere punto di riferimento sociale e culturale per un’area vasta. Gli spettatori hanno affollato con rinnovato entusiasmo il Teatro, facendo raggiungere al Rossetti risultati che vanno al di là delle nostre previsioni più ottimistiche. A loro va il nostro ringraziamento, con l’impegno di cercare di mantenere lo standard dell’offerta a questi livelli».
Mancano infatti molti mesi di programmazione in cui numerose sono le “punte di diamante” e le stelle già annunciate al Rossetti e altrettanto notevoli sono le sorprese a cui si sta ancora lavorando.
Fra i titoli più attesi vanno sicuramente citati a gennaio la “Maria Stuarda” di Schiller con Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi che porta a Trieste Davide Livermore, regista di spessore internazionale che ha firmato diverse inaugurazioni scaligere. A febbraio il ritorno della produzione “Magazzino 18” con Simone Cristicchi per la regia di Antonio Calenda, con la collaborazione della Fondazione del Teatro Giuseppe Verdi ed il musical “Priscilla” che – in scena solo a Trieste e Milano – festeggia i 10 anni dalla tournée italiana con protagonista il cast originale della prima edizione. A marzo “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese “La dolce alla della giovinezza” con Elena Sofia Ricci e il ritorno dello “Slava’s Snowshow” e ad aprile Silvio Orlando ne “La vita davanti a sé” il musical “We Will Rock You”, una splendida edizione del “Roberto Bolle and Friends” e lo show di Alessandro Cattelan.

comunicato stampa